Shock su stagflazione in arrivo entro fine anno. Parola di Nouriel Roubini

Laura Naka Antonelli

7 Luglio 2025 - 16:05

Le previsioni di Nouriel Roubini su cosa accadeà all’economia USA nel corso del secondo trimestre. Occhio al suo ETF e agli asset in cui investe.

Shock su stagflazione in arrivo entro fine anno. Parola di Nouriel Roubini

Un “ mini shock stagflazionistico ”. È quanto prevede Nouriel Roubini, economista, consulente economico, professore emerito dal 2021 presso la Stern School della Business of New York University.

Interpellato dalla CNBC, Roubini - conosciuto anche come “Dr. Doom” per le sue previsioni di norma improntate al pessimismo, e per avere previsto correttamente la crisi finanziaria globale del 2008 - ha affermato di ritenere che, nel corso del secondo semestre del 2025, l’economia degli Stati Uniti sarà caratterizzata da una situazione in cui alla stagnazione del PIL si accompagnerà una accelerazione dell’inflazione.

Fenomeni che, uniti, daranno vita alla stagflazione, costringendo la Fed di Jerome Powell a lasciare i tassi sui fed funds invariati al livello attuale, compreso tra il 4,25% e il 4,5%, almeno fino a dicembre.

No panic, Nouriel Roubini prevede un mini shock

Detto questo, Roubini stavolta non si è lasciato andare a nessuna previsione particolarmente catastrofica, limitandosi a parlare di “mini shock”, senza paventare una eventuale situazione di panic selling sui mercati finanziari.

L’economista prevede nello specifico una accelerazione dell’inflazione degli Stati Uniti - in particolare della componente core dell’indice preferito dalla Fed per monitorare il trend dei prezzi, ovvero del PCE - fino al 3,5% entro la fine dell’anno, e un indebolimento dell’economia che potrebbe tradursi anche in una crescita negativa del PIL.

Le previsioni di Nouriel Roubini traggono spunto dalla premessa di un esito delle trattative sui dazi, tra l’amministrazione USA di Donald Trump e la maggior parte dei partner commerciali degli States, “moderato”.

Diverse economie, secondo Roubini, dovrebbero finire così con l’essere colpite da tariffe pari al 15%: “Sicuramente non prevedo nulla di simile al 2 aprile”, ha detto Roubini, riferendosi ai dazi che sono stati annunciati dal presidente Donald Trump quel giorno, ribattezzato dallo stesso presidente americano “Liberation Day”.

L’intensità delle tariffe è stata tale da tramortire subito i mercati, facendo crollare Wall Street ai ritmi record della storia.

Sono stati quelli i giorni in cui l’indice Dow Jones ha segnato tonfi superiori a -1.500 punti e il Nasdaq Composite è scivolato fino a -6%, con sell off che hanno superato perfino lo shock che si è abbattuto sull’azionario a seguito del crac di Lehman Brothers, a cui si fa risalire la crisi finanziaria del 2008.

Giorni di alta volatilità a Wall Street, che si sono sfiammati a seguito dell’annuncio della pausa dei dazi di 90 giorni da parte di Trump, anche se poi perdite a ritmi record sono tornate quando la Casa Bianca ha parlato di dazi contro la Cina addirittura fino al 145%, prima di fare giravolte varie. (tanto che non sono mancate accuse, rivolte all’amministrazione Trump, di insider trading).

Occhio all’ETF di Nouriel Roubini

Oltre a essere conosciuto in tutto il mondo come economista Nouriel Roubini, ricorda l’articolo della CNBC, è tra i gestori di portafoglio di Atlas America Fund (USAF), un ETF che ha lanciato l’anno scorso, il cui obiettivo è quello di tutelare gli investitori da alcuni rischi economici, che vanno dall’inflazione troppo elevata al cambiamento climatico.

Stando ai dati emersi da FactSet, l’ETF ha al momento una dimensione ancora contenuta, gestendo asset per un valore di 17 milioni di dollari.

La sua performance si è confermata tuttavia solida, assicurando un guadagno di oltre il 5% dal suo lancio, avvenuto lo scorso novembre.

In cosa scommette Nouriel Roubini? Il portafoglio del suo ETF

Il portafoglio dell’ETF di Roubini è esposto in modo particolare all’oro, ai Titoli di Stato americani di breve termine e alle commodities agricole.

Dal suo lancio, l’esposizione è stata interessata tuttavia da qualche variazione, con la maggiore incidenza nel portafoglio di titoli facenti parte del settore della cybersecurity e del settore della difesa hi-tech.

Ancora, stando a quanto ha reso noto alla CNBC Puneet Agarwal, un altro gestore di portafoglio di USAF, sono aumentati anche gli investimenti, da parte dell’ETF, in bond indicizzati all’inflazione di breve termine, mentre è stata ridotta l’esposizione verso il mercato immobiliare.

In evidenza soprattutto la grande scommessa dell’ETF verso l’oro che Roubini ha motivato con la teoria di più lungo termine, secondo la quale il mondo starebbe abbandonando il dollaro USA.

Detto questo, l’economista ha avvertito che “ non stiamo prevedendo alcun crash ”, anche se “il trend è chiaro e va in una direzione”. Che si chiama, per l’appunto, stagflazione e che a quanto pare, legherà ancora le mani alla Fed di Powell, che non taglierà ancora per un bel po’ di mesi i tassi di interesse: fattore che, molto probabilmente, porterà il presidente degli Stati Uniti Donald Trump a scagliarsi ancora contro il numero uno della Banca centrale americana.

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