Sgravio contributivo per chi si trasferisce in montagna, ecco come funziona

Luna Luciano

28 Settembre 2025 - 13:30

In arrivo sgravi contributivi per incentivare lo smart working in montagna: scopri chi può beneficiarne e come funziona la misura.

Sgravio contributivo per chi si trasferisce in montagna, ecco come funziona

D’ora in poi i datori di lavoro avranno buone ragioni per concedere lo smart working. Una nuova norma approvata introduce un incentivo unico nel suo genere: l’azzeramento parziale o totale dei contributi previdenziali per le imprese che assumono e mantengono lavoratori in modalità agile, trasferiti in piccoli comuni di montagna.

L’obiettivo è duplice: rilanciare lo smart working come modalità ordinaria di lavoro e contrastare lo spopolamento delle aree montane italiane. Questa misura entrerà in vigore dal 2026 e si applicherà fino al 2030. Prevede sgravi fino al 100% dei contributi previdenziali. Si tratta di un passo significativo verso un modello di lavoro più flessibile e inclusivo, capace di bilanciare esigenze produttive e qualità della vita.

L’innovazione non è solo fiscale: la norma punta a creare un impatto sociale, economico e demografico, valorizzando le comunità locali e offrendo opportunità di lavoro in zone spesso marginalizzate. Scopriamo insieme quali sono gli obiettivi della nuova norma, i vantaggi e come funziona: ecco tutto quello che c’è da sapere a riguardo.

Sgravio contributivo per chi si trasferisce in montagna, qual è l’obiettivo?

La nuova misura di sgravo contributivo nasce con un obiettivo preciso: contrastare lo spopolamento dei piccoli Comuni di montagna e favorire l’adozione stabile dello smart working in Italia. Negli ultimi anni, il lavoro agile è passato da soluzione emergenziale durante la pandemia a opportunità strutturale, capace di migliorare il tasso di occupazione soprattutto nelle aree meno servite dal mercato del lavoro.

Secondo studi della Banca d’Italia, il lavoro da remoto ha avuto un impatto positivo soprattutto per le donne e per chi vive in aree svantaggiate, permettendo di conciliare meglio vita privata e lavoro. Nelle zone montane, dove i servizi e le infrastrutture sono spesso limitati, lo smart working può rappresentare una chance concreta per attrarre nuovi residenti e lavoratori, rilanciando l’economia locale.

Si è quindi deciso di incentivare questa tendenza, collegando il beneficio contributivo a due requisiti:

  • la modalità di lavoro agile come forma ordinaria di prestazione lavorativa;
  • il trasferimento del lavoratore in un comune montano con popolazione inferiore a 5.000 abitanti.

L’obiettivo è duplice: favorire la diffusione dello smart working come modello stabile e supportare il rilancio demografico ed economico delle zone montane, invertendo trend di abbandono che si protraggono da anni. Questa politica rappresenta una strategia innovativa per lo sviluppo territoriale, capace di combinare vantaggi fiscali per le imprese e benefici sociali per i territori, creando un circolo virtuoso tra lavoro, innovazione e crescita locale.

Sgravio contributivo per chi si trasferisce in montagna, ecco come funziona

Il nuovo sgravo contributivo sarà operativo dal 2026 al 2030, offrendo un incentivo significativo alle imprese che promuovono lo smart working come modalità ordinaria di lavoro. La misura prevede esoneri contributivi fino al 100% per ciascun dipendente che soddisfi specifici requisiti.

Nello specifico, l’agevolazione si applica ai lavoratori con contratto a tempo indeterminato, che non abbiano compiuto 41 anni al 20 settembre 2025, e che trasferiscano la propria residenza o domicilio in un comune montano con meno di 5.000 abitanti. Il lavoro deve essere svolto stabilmente in modalità agile.

Il beneficio sarà così articolato: nel biennio 2026/2027 l’azienda otterrà il 100% dello sgravio fino a un massimo di 8.000 euro annui per lavoratore. Nel 2028 e 2029 lo sgravio scenderà al 50% (fino a 4.000 euro), mentre nel 2030 sarà del 20% (fino a 1.600 euro). L’agevolazione si applica esclusivamente sui contributi previdenziali a carico del datore di lavoro e non incide sui diritti pensionistici dei lavoratori.

Per richiedere lo sgravo, il datore di lavoro dovrà dimostrare la modalità di lavoro agile, il rispetto dei requisiti anagrafici e il trasferimento del lavoratore. Le modalità operative saranno definite da appositi decreti attuativi previsti dalla legge n. 131/2025, in vigore dal 20 settembre 2025. L’incentivo rappresenta quindi una nuova opportunità per aziende e lavoratori, offrendo loro la tranquillità e la serenità della montagna, permettendo di trovare un equilibrio tra lavor, vita privata e natura.

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