Rivalsa INPS: ecco cos’è e come funziona

Anna Maria D’Andrea

20 Ottobre 2017 - 16:07

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Rivalsa Inps del 4%: i professionisti non iscritti a casse di previdenza di categoria possono addebitare tale importo al proprio committente. Ecco come funziona e come indicarla in fattura.

Rivalsa INPS: ecco cos’è e come funziona

Rivalsa INPS, cos’è e come funziona?

I professionisti e i lavoratori autonomi non iscritti a casse di previdenza di categoria possono addebitare in fattura la rivalsa INPS al proprio committente.

La possibilità di addebitare il 4% del compenso lordo in fattura è rivolta ai lavoratori autonomi e professionisti iscritti alla gestione separata INPS.

Infatti come noto tali lavoratori versano autonomamente i contributi previdenziali, calcolati applicando al proprio reddito imponibile l’aliquota di riferimento e pertanto, differenza dei lavoratori dipendenti, il totale della somma dovuta all’INPS è a proprio carico.

La rivalsa INPS è stata introdotta nel 1996 proprio al fine di consentire ai professionisti e lavoratori autonomi non iscritti ad albi di scegliere o meno di far concorrere il proprio cliente o committente al versamento dei contributi previdenziali.

Tuttavia, come specificato da Inps e Agenzia delle Entrate, il trattamento fiscale della rivalsa INPS non è lo stesso previsto per i contributi previdenziali: il 4% del compenso lordo addebitato in fattura al cliente è considerato come quota di reddito per il professionista, sul quale è necessario il versamento della ritenuta d’acconto e concorre alla formazione della base imponibile Iva.

Allo stesso modo, la rivalsa INPS concorre alla formazione del reddito imponibile ai fini IRPEF e ulteriore chiarimento necessario è che concorre al calcolo del reddito limite di 30.000 euro per la permanenza nel regime forfetario per le partite Iva.

Vediamo di seguito come funziona la rivalsa INPS del 4%, chi sono i professionisti senza cassa tenuti ad iscriversi alla gestione separata INPS e soprattutto come indicare l’importo in fattura.

Cos’è la rivalsa INPS

La rivalsa INPS consiste nella possibilità per lavoratori autonomi e professionisti iscritti alla gestione separata Inps di addebitare il 4% del corrispettivo lordo dovuto nella fattura del proprio cliente o committente.

Anche gli iscritti ad albi e a casse di categoria applicano quella che si chiama rivalsa previdenziale, ma a differenza di quanto previsto per gli iscritti alla gestione separata Inps, in tali casi si tratta di un contributo obbligatorio e non rilevante ai fini IRPEF.

Per quanto riguarda la rivalsa INPS, in base a quanto previsto dall’art. 1, comma 212 della legge 23.12.1996 n. 662:

Ai fini dell’obbligo previsto dall’articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335, i soggetti titolari di redditi di lavoro autonomo di cui all’articolo 49, comma 1, del testo unico delle imposte sui redditi, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, e successive modificazioni, hanno titolo ad addebitare ai committenti, con effetto dal 26 settembre 1996, in via definitiva, una percentuale nella misura del 4% dei compensi lordi.

L’addebito della rivalsa Inps del 4% in fattura è stato introdotto come possibilità e, ribadiamo, non è un obbligo per gli iscritti alla gestione separata Inps.

La ratio per cui è stata inserita tale norma è di consentire, previo accordo, che il committente concorra al versamento degli oneri previdenziali del professionista, fermo restando che l’obbligo di pagare i contributi Inps resta a carico del soggetto iscritto alla gestione separata.

La rivalsa INPS va così a costituire un rapporto tra cliente e professionista, ma è quest’ultimo a dover adempiere all’obbligo del pagamento nei confronti dell’INPS.

La rivalsa INPS del 4% è unica e si rivolge a tutti i professionisti iscritti alla gestione separata dell’INPS, senza alcuna distinzione.

Rivalsa INPS 4% in fattura: ecco cosa bisogna indicare

Di come si compila una fattura abbiamo già parlato, vediamo adesso cosa bisogna indicare in fattura per ciò che concerne la rivalsa INPS:

  • Numero fattura;
  • Data di emissione fattura;
  • Nome, cognome, indirizzo, numero partita IVA e codice fiscale dell’emittente;
  • Nome società o persona fisica, indirizzo, partita IVA e codice fiscale del cliente;
  • Descrizione attività e importo conseguito;
  • Rivalsa INPS 4%;
  • Imponibile IVA;
  • Imponibile IRPEF;
  • IVA 21%;
  • Totale fattura;
  • Ritenuta d’acconto 20%;
  • Netto a pagare.

Esempio rivalsa INPS in fattura

  • Descrizione attività: Compenso per prestazione professionale;
  • Importo conseguito: 100;
  • Rivalsa INPS 4%: 4,00;
  • Imponibile IVA: 100,00;
  • Imponibile IRPEF: 100,00
  • IVA 21%: 21,84
  • Totale fattura: 125,84
  • Ritenuta d’acconto 20%: 20,80
  • Netto a pagare: 105,04

Gestione separata INPS: i soggetti obbligati all’iscrizione

La rivalsa INPS, come abbiamo visto, può essere applicata in fattura da tutti i lavoratori autonomi e i professionisti tenuti ad iscriversi alla gestione separata Inps.

Secondo quanto previsto dalla legge n. 355/1995, sono obbligati ad iscriversi alla gestione separata Inps:

  • i soggetti che esercitano per professione abituale attività di lavoro autonomo e che non sono iscritti a un’autonoma Cassa di previdenza;
  • soggetti incaricati alla vendita a domicilio con reddito oltre la soglia dei 5.000 euro;
  • titolari di borse di studio per frequenza a corsi di dottorato di ricerca;
  • lavoratori a progetto;
  • lavoratori occasionali (il reddito non deve superare i 5.000 euro e la durata della collaborazione deve essere inferiore a 30 giorni l’anno);
  • medici con contratto di formazione specialistica;
  • pensionati che eseguono prestazioni professionali coordinate e continuative;
  • professionisti iscritti in Albi di categoria che eseguono prestazioni professionali di collaborazione coordinata e continuativa;
  • volontari del Servizio Civile Nazionale;
  • componenti di organi d’amministrazione e controllo delle società;
  • lavoratori autonomi occasionali esenti dall’obbligo di iscrizione ad autonoma Cassa di previdenza, il cui reddito superi la soglia dei 5.000 euro annui;
  • spedizieri doganali non dipendenti.

Come ci si iscrive alla Gestione separata INPS

Ci si iscrive alla Gestione separata INPS presentando l’apposita domanda attraverso i seguenti modi:

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