Risarcimento per precariato: i nuovi diritti in Sanità

Vittorio Proietti

26 Giugno 2017 - 11:57

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Il risarcimento per gli anni di precariato in Sanità è legittimo: il SSN non può rinnovare contratti a termine all’infinito. La Sentenza del Tribunale di Ancona mette un punto sull’abuso.

Risarcimento per precariato: i nuovi diritti in Sanità

Il precariato può dare diritto ad un risarcimento grazie alla recente Sentenza del Tribunale del Lavoro di Ancona, in quanto sono sempre di più i presidi del SSN a far uso di rinnovi infiniti di contratti a tempo determinato.

L’abuso di contratti a termine genera giuridicamente una perdita di chance per infermieri, medici e operatori della Sanità coinvolti, per questo motivo la Corte ha accettato proprio in questo giugno 2017 il ricorso dei lavoratori.

Reiterare i contratti a tempo determinato con proroghe di più di 3 anni viola l’Art. 36 del Decreto Legislativo 168/2001, che prevede l’uso di contratti a termine solo per esigenze temporanee ed eccezionali.

Il risarcimento per i precari della Sanità è perciò più che legittimo, gli infermieri coinvolti nella Asur Ancona dovrebbero infatti partecipare ad un concorso e passare a tempo indeterminato, dato che la carenza cronica del personale del SSN non può risolversi in altro modo.

Vediamo cosa sancisce la Sentenza della Corte di Ancona e quali possono essere i vantaggi per gli infermieri e operatori sanitari di tutto il SSN a partire da questa pronuncia.

Contratti a tempo determinato: l’abuso porta al risarcimento

Il precariato cui sono stati obbligati gli infermieri della Asur di Ancona, come molto spesso avviene anche in altri presidi del SSN, crea i presupposti di un risarcimento in quanto secondo il Decreto Legislativo 168/2001 i contratti a termine non possono essere sottoposti a proroghe per più di 3 anni.

L’abuso di contratti a termine è come sappiamo un sistema di sfruttamento della situazione emergenziale, in quanto secondo il Diritto del Lavoro la proroga dei contratti a termine può essere utilizzata per mero bisogno ed esigenze eccezionali.

L’abuso genera non soltanto un circolo vizioso dove il contenimento della spesa pubblica diviene strumento di sfruttamento dei lavoratori, soprattutto a fronte delle differenze contrattuali tra un infermiere a tempo indeterminato e uno a tempo determinato, ma anche uno stress aggiuntivo per il SSN.

Il risarcimento del precariato: si quantifica il tempo eccedente

Per la Corte di Ancona il risarcimento è dunque legittimo a fronte della condotta impropria dell’Asur marchigiano: il precariato potrà dunque essere risarcito tramite computo dell’anzianità dei lavoratori coinvolti.

La Sentenza del Tribunale di Ancona è di assoluta rilevanza per gli infermieri ed i lavoratori del SSN, in quanto si impone come precedente per la difesa dei diritti di tutti i lavoratori della Sanità imprigionati in rinnovi di contratti a termine.

Il risarcimento è inoltre dovuto dalla cosiddetta perdita di chance da parte degli infermieri, in quanto il mancato raggiungimento del traguardo contrattuale del tempo indeterminato è stato determinato da scelte della PA, quindi conseguenze della cattiva organizzazione del SSN.

La Sentenza mette un punto sull’abuso di rinnovo dei contratti, ma sono molti i casi di illegittimità riguardo al lavoro degli infermieri, si pensi alle doppie notti o alla pronta disponibilità senza riposo.

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