Rinnovo contratto statali, aumento stipendi da aprile 2019. Le novità della Manovra

Anna Maria D’Andrea

24 Ottobre 2018 - 17:05

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Statali, 3 miliardi per il rinnovo contratto statali 2019-2021: le novità sono contenute nella prima bozza della Legge di Bilancio 2019.

Rinnovo contratto statali, aumento stipendi da aprile 2019. Le novità della Manovra

Rinnovo contratto statali, ben 3 miliardi di euro per il triennio 2019-2021.

Sono queste le risorse stanziate nella prima bozza di Legge di Bilancio che serviranno anche per l’aumento degli stipendi dei dipendenti pubblici.

Nella fase di trattativa che precederà il rinnovo contrattuale, ai dipendenti statali verrà garantita comunque una percentuale di incremento sugli stipendi, erogato come indennità di vacanza contrattuale e sarà in ogni caso prorogato l’elemento perequativo.

Ulteriori risorse saranno destinate alle nuove assunzioni di dipendenti pubblici previste a partire dal 2019 e che dovranno privilegiare il reclutamento di personale specializzato nel digitale, di modo da migliorare la qualità dei servizi della PA.

Le novità sul rinnovo contratto statali per il 2019 e per il 2021 sono attualmente state definite soltanto in bozza, ma era stato il Ministro Bongiorno ad annunciare l’imminente avvio della trattativa in un’intervista rilasciata al quotidiano Il Messaggero.

I primi inviti ai sindacati dovrebbero partire già da questa settimana, per cercare di arrivare in tempi brevi all’avvio del negoziato subito dopo l’ok definitivo alla Legge di Bilancio 2019.

Rinnovo contratto statali, 3 miliardi di euro per il triennio 2019-2021

Per parlare di cifre ufficiali si attende quantomeno la presentazione al Parlamento del Disegno di Legge di Bilancio 2019 ma, per il momento, la prima bozza circolata stabilisce lo stanziamento di ingenti risorse per il rinnovo dei contratti.

Nel dettaglio, la bozza stabilisce che per il triennio 2019-2021 gli oneri posti a carico del bilancio statale per i contratti statali e per l’aumento degli stipendi dei dipendenti pubblici sono determinati in:

  • 1.050 milioni di euro per il 2019,
  • 1.075 milioni di euro per il 2020,
  • 1.125 milioni di euro a decorrere dal 2021.

Sarà questa la copertura economica per il rinnovo contrattuale del comparto pubblico e stessa somma dovrà essere stanziata anche da Comuni e Regioni per l’incremento delle retribuzioni dei propri dipendenti.

I 3 miliardi di euro che il Governo intende stanziare con la Legge di Bilancio 2019 verranno messi sul piatto al tavolo di confronto con i sindacati. La firma dei nuovi CCNL arriverà soltanto nel 2019 ma, nei mesi che precederanno i rinnovi, ai dipendenti statali sarà in ogni caso garantito un aumento sugli stipendi “variabile”.

Bozza Legge di Bilancio 2019
Scarica la prima bozza della Legge di Bilancio 2019 (23 ottobre 2018)

Aumento stipendi statali da aprile 2019. Proroga elemento perequativo

Se bisognerà attendere la conclusione della fase di contrattazione per il rinnovo, che partirà dal 2019, nel periodo che precederà la firma - e quindi gli aumenti stabili di stipendi - agli statali sarà in ogni caso garantito un incremento retributivo, sotto la voce di indennità di vacanza contrattuale.

L’aumento degli stipendi per i dipendenti pubblici, così come stabilito dalla bozza di Legge di Bilancio 2019 sarà pari:

  • allo 0,42 per cento dal 1° aprile 2019 e fino al 30 giugno 2019;
  • allo 0,7 per cento a decorrere dal 1° luglio 2019;

L’aumento sarà calcolato sulla base degli stipendi tabellari attualmente previsti.

Inoltre, verrà prorogato il mini-bonus introdotto dallo scorso anno per compensare al mancato rinnovo del contratto e che rischiava di sparire da gennaio. L’elemento perequativo una tantum introdotto dai contratti collettivi nazionali di lavoro relativi al triennio 2016-2018 sarà garantito dal 1° gennaio 2019 e fino alla data di definitiva sottoscrizione dei nuovi contratti relativi al triennio 2019-2021.

A conclusione del progetto di riforma della pubblica amministrazione, la Legge di Bilancio 2019 stanzierà anche le risorse necessarie per portare a termine il piano di assunzioni volto a rendere la PA sempre più efficiente, grazie all’ingresso di risorse specializzate nelle tecnologie digitali.

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