Rinnovo contratto statali 2019-2021: tutto quello che serve sapere sull’accordo

Simone Micocci

25 Ottobre 2021 - 10:29

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Pubblica Amministrazione, emergono ulteriori dettagli sul rinnovo del contratto per il triennio 2019-2021. Ecco una guida dedicata.

Rinnovo contratto statali 2019-2021: tutto quello che serve sapere sull’accordo

Contratto statali, triennio 2019-2021: emergono ulteriori dettagli sull’accordo per il rinnovo che presto verrà firmato da Aran e sindacati, e il quadro complessivo si sta ormai definendo. Dell’aumento di stipendio ne abbiamo già parlato abbondantemente, ma questo accordo sarà importante anche perché per la prima volta verranno definite le regole per lo smart working nella Pubblica Amministrazione.

Nell’attesa che Aran e sindacati si incontrino di nuovo, per quello che a questo punto potrebbe essere il confronto definitivo, ecco tutto quello che sappiamo sul nuovo contratto della Pubblica Amministrazione in questa guida dedicata.

Rinnovo contratto statali 2019-2021: lo smart working

Come anticipato, il contratto per il triennio 2019-2021 è molto importante specialmente per il tema dello smart working. Da sempre argomento tabù nella Pubblica Amministrazione, questo è diventato un’abitudine durante la pandemia.

Adesso c’è stato il ritorno in massa in ufficio, ma il lavoro agile è una modalità di lavoro che resta e che andrà definita al meglio. A tal proposito, il Ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, ha redatto le linee guida del nuovo lavoro agile. Come prima cosa va detto che non ci sarà alcun tetto: saranno le singole amministrazioni a valutare quanto personale lavorerà in ufficio e quanto da casa.

L’importante è che vengano soddisfatte determinate condizioni, quali:

  • invarianza dei servizi offerti all’utenza;
  • i dipendenti dovranno prevalentemente prestare attività in presenza;
  • adeguatezza dei sistemi informatici. A tal proposito, viene chiesto a ogni singolo ente di fornire ai lavoratori idonea dotazione tecnologica per l’accesso alle piattaforme dell’amministrazione;
  • per l’accesso a Internet non si potrà in alcun caso utilizzare la linea di casa. Sarà l’amministrazione a fornire la rete;
  • il dipendente non può mai essere contattato sul telefono privato, ma solo su quello azienda;
  • adesione volontaria, con i dipendenti che dovranno sottoscrivere un accordo individuale con i datori di lavoro, il quale può essere a tempo determinato o indeterminato e in caso si può sciogliere con preavviso di 30 giorni;
  • smart working utile per lo smaltimento del lavoro arretrato;
  • obiettivi personali per i dipendenti, i quali dovranno essere definiti dall’accordo individuale;
  • il lavoratore può essere richiamato in sede immediatamente sia per esigenze di servizio che per problemi alla connessione;
  • al dipendente vanno garantite 11 ore di disconnessione consecutive, e in questo periodo non può mai essere contattato.

Non ci sono poi limiti territoriali: il dipendente che è in smart working può lavorare anche dall’estero, a patto comunque che siano garantite tre condizioni:

  • sicurezza del lavoratore;
  • continuità di connessione;
  • riservatezza dei dati.

Ci saranno poi due modalità di lavoro: al fianco di quella che non prevede determinati limiti orari, ce n’è una - per la quale si parla di “lavoro a domicilio” - in cui il dipendente deve rispettare lo stesso orario d’ufficio.

E attenzione: perché per chi non rispetta gli obiettivi oltre all’ipotesi del semplice richiamo si fa strada anche quella del licenziamento (ovviamente in caso di reiterazione).

Rinnovo contratto statali, 2019-2021: avanzamento di carriera

Novità per l’avanzamento di carriera, per il quale si guarderà maggiormente al merito. Gli scatti seguiranno quindi il principio della meritocrazia, tant’è che nella Legge di Bilancio 2022 verranno stanziati 300 milioni di euro per finanziare un nuovo ordinamento professionale. Non sono chiari nel dettaglio i criteri, ma basta sapere che d’ora in avanti si guarderà maggiormente la qualità del lavoro svolto.

Nel dettaglio, dovrebbero essere individuate quattro aree professionali, quali:

  • operatori;
  • assistenti;
  • funzionari;
  • elevate professionalità.

Le progressioni da una fascia all’altra sono possibili e comporteranno ovviamente dei vantaggi economici. Ma l’avanzamento di carriera è possibile anche in maniera orizzontale (nella stessa area professionale quindi), ma in tal caso la performance dovrà avere un peso di almeno il 50%, mentre l’anzianità di carriera può arrivare al massimo al 40%. E per lo scatto non si guarderà più a titoli di studio o professionali.

Rinnovo contratto statali 2019-2021: aumenti di stipendio “a tempo”

Novità importante quella in cui all’interno della seconda e terza area, funzionari e assistenti, verranno create delle nuove figure. Nel dettaglio, ai dipendenti più qualificati e meritevoli verranno assegnate delle particolari responsabilità per un tempo prestabilito, e in questo periodo godranno di un aumento di stipendio.

Si tratterà, quindi, di un incremento “a tempo”, responsabilizzando dunque maggiormente i dipendenti pubblici.

Rinnovo contratto statali 2019-2021: più fondi per il salario accessorio

Vengono poi sbloccati i fondi per il salario accessorio: questo significa più soldi per gli straordinari, ma anche per i buoni pasto. E per quanto riguarda quest’ultimi bisognerà anche definire le ripercussioni per chi lavora in smart working.

Aumento di stipendio con il rinnovo del contratto 2019-2021

Ultimo, ma ovviamente non per importanza, il capitolo dedicato all’aumento di stipendio. Oltre alla parte accessoria, si interverrà anche sullo stipendio tabellare.

Ma su questo punto non c’è accordo tra Aran e sindacati, tra i quali non c’è uniformità di vedute. L’amministrazione, infatti, ritiene che con le risorse a disposizione ci potrà essere un incremento medio e lordo che arriva a 107,00€; di diverso avviso i sindacati, i quali parlano di circa 90,00€ medi e lordi in quanto le risorse dovranno essere utilizzate anche per la conferma dell’elemento perequativo e per l’indennità di vacanza contrattuale.

Per avere la certezza sulle cifre probabilmente dovremo aspettare la firma dell’accordo, così da capire quale effettivamente sarà la percentuale d’incremento della parte tabellare dello stipendio.

Ricordiamo poi che queste cifre saranno solamente dal 2021. Per il 2019 e per il 2020 gli importi saranno più bassi e il mancato incremento, insieme a quello non goduto nelle mensilità del 2021, verrà pagato con un assegno una tantum con tutti gli arretrati.

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