Buste paga dipendenti pubblici, arrivano gli arretrati. Ecco da quando

Alessandro Nuzzo

2 Maggio 2025 - 19:49

In arrivo gli arretrati per l’effetto del taglio del cuneo fiscale. Vediamo quando e a chi spetta.

Buste paga dipendenti pubblici, arrivano gli arretrati. Ecco da quando

Buone notizie per i dipendenti pubblici: a giugno riceveranno una busta paga più corposa grazie all’accredito degli arretrati spettanti per effetto del taglio del cuneo fiscale. La misura era stata inserita dal governo Meloni nell’ultima legge di bilancio, approvata a dicembre. Rispetto al 2024, il taglio è diventato strutturale e ha modificato anche i metodi di calcolo.

Anche se gli effetti sugli stipendi sono simili a quelli dello scorso anno, la macchina organizzativa dell’esecutivo ha impiegato parecchio tempo per applicare concretamente il taglio.

Fino ad oggi, quindi, i dipendenti pubblici hanno percepito uno stipendio più basso del dovuto. Come confermato da diverse fonti di stampa, giugno sarà il mese in cui entrerà pienamente in vigore il taglio e verranno accreditati gli arretrati accumulati da gennaio. Grazie a questi arretrati, la busta paga di giugno potrebbe risultare più ricca fino a 400 euro.

Arretrati in busta paga: a chi spettano

Il taglio riguarda tutti i dipendenti pubblici con un reddito complessivo inferiore ai 40.000 euro annui. Il cuneo fiscale viene calcolato con modalità diverse a seconda che il reddito sia superiore o inferiore a 20.000 euro. Sotto i 20.000 euro, il taglio è calcolato in percentuale sul reddito:

  • 7,1% per redditi fino a 8.500 euro;
  • 5,3% tra 8.500 e 15.000 euro;
  • 4,8% tra 15.000 e 20.000 euro.

Sopra i 20.000 euro, il taglio si applica sotto forma di detrazione fiscale fissa. I lavoratori potranno scegliere se riceverla direttamente in busta paga o farla valere nella dichiarazione dei redditi del prossimo anno. Per redditi tra 20.000 e 32.000 euro, la detrazione è pari a 1.000 euro. Sopra i 32.000 euro, l’importo diminuisce gradualmente fino ad azzerarsi oltre i 40.000 euro.

Con la nuova interfaccia della piattaforma NoiPA, i dipendenti potranno gestire autonomamente la modalità di applicazione del taglio del cuneo fiscale, selezionando se riceverlo in busta paga o come detrazione nella dichiarazione dei redditi.

A partire dalla busta paga di giugno, dunque, i dipendenti pubblici con reddito annuo inferiore ai 40.000 euro vedranno un aumento della retribuzione grazie al taglio del cuneo fiscale. In più, riceveranno anche gli arretrati una tantum, che potranno ammontare a circa 400 euro.

Ocse: il cuneo fiscale in Italia cresce nel 2024

Continua a crescere il cuneo fiscale sulle retribuzioni in Italia. Il rapporto «Taxing Wages 2025» dell’Ocse ha rilevato che, nel 2024, per i lavoratori single senza figli, il cuneo fiscale ha registrato un aumento di 1,61 punti percentuali, raggiungendo il 47,1% del costo del lavoro, ben al di sopra della media Ocse del 34,9%.

Si tratta dell’aumento più marcato tra tutti i Paesi membri. «L’aumento del cuneo fiscale supera un punto percentuale in Italia (1,61 punti) e in Slovenia (1,44 punti). Quanto alla media Ocse, tra il 2023 e il 2024 è cresciuta solo di 0,05 punti, arrivando al 34,9%», si legge nel rapporto.

Nonostante l’aumento record, l’Italia resta il quarto Paese Ocse per livello di cuneo fiscale sui lavoratori single, dopo Belgio (52,6%), Germania (47,9%) e Francia (47,2%).

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