Esercito, Marina e Aeronautica, in arrivo a giugno aumenti e arretrati. Ecco una guida dettagliata di cosa aspettarsi sul cedolino ordinario e straordinario.
Nel mese di giugno il personale delle Forze Armate - Esercito, Marina ed Aeronautica - percepisce diversi aumenti di stipendio sui quali tuttavia è facile fare confusione.
Nel dettaglio, arrivano finalmente i tagli dell’Irpef previsti dalle nuove regole sul cuneo fiscale introdotte in busta paga nel 2025, comprensivi degli arretrati. Nel contempo, per la prima volta vengono adeguate le tabelle stipendiali alla luce di quanto stabilito dal rinnovo di contratto per il triennio 2022-2024 (pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 18 aprile) e anche in questo caso spettano gli arretrati che tuttavia vengono pagati con un cedolino straordinario separato da quello ordinario.
A tal proposito, in questi giorni su NoiPa è disponibile la consultazione dei pagamenti di giugno, dove tuttavia non è ancora stato pubblicato il cedolino dove il personale in divisa può controllare nel dettaglio ogni singola voce.
Ed è proprio per questo che riteniamo sia necessario un approfondimento, anche perché ci sono lavoratori che non hanno ancora ben compreso un aspetto del recente rinnovo di contratto, ossia il fatto che una parte degli aumenti di stipendio previsti è già in busta paga da mesi.
Ecco perché se si fa un confronto con gli stipendi già percepiti nel 2025 si nota una differenza più bassa rispetto a quella attesa in quanto annunciata dalle varie associazioni sindacali che hanno sottoscritto l’accordo: per avere una panoramica più completa, infatti, sarebbe più opportuno fare un confronto con le buste paga dello scorso anno, per quanto va ricordato che in quell’occasione c’erano regole fiscali differenti.
Ma andiamo con ordine e partiamo da quello che è l’adeguamento dello stipendio tabellare che sarà per la prima volta nel cedolino ordinario di giugno.
Di quanto aumenta lo stipendio delle Forze Armate nel cedolino ordinario
Partiamo da quella che è la nuova tabella stipendiale per il comparto Difesa come ufficializzata dal provvedimento che ha recepito l’accordo per il rinnovo di contratto. Nel dettaglio, a decorrere dal gennaio 2024 i nuovi stipendi sono così calcolati:
Gradi ed equiparati | Parametri | Incremento mensile stipendio tabellare | Stipendio annuo lordo | Incrementi mensili indennità pensionabile | Nuovo importo mensile dell’indennità pensionabile |
---|---|---|---|---|---|
Capitano | 150,50 | 154,89 | 29.422,75 | 47,46 | 412,53 |
Tenente | 148,00 | 152,32 | 28.934,00 | 47,04 | 408,91 |
Sottotenente | 136,75 | 140,74 | 26.734,63 | 45,44 | 394,97 |
Primo Luogotenente | 148,00 | 152,32 | 28.934,00 | 49,12 | 427,00 |
Luogotenente | 143,50 | 147,68 | 28.054,25 | 48,07 | 417,86 |
Primo Maresciallo (con 8 anni nel grado) | 140,00 | 144,08 | 27.370,00 | 46,44 | 403,66 |
Primo Maresciallo | 137,50 | 141,51 | 26.881,25 | 46,44 | 403,66 |
Maresciallo capo | 133,50 | 137,40 | 26.099,25 | 45,33 | 393,99 |
Maresciallo ordinario | 131,00 | 134,82 | 25.610,50 | 44,51 | 386,93 |
Maresciallo | 124,75 | 128,39 | 24.388,63 | 43,75 | 380,28 |
Sergente Maggiore Aiutante | 131,00 | 134,82 | 25.610,50 | 45,25 | 393,34 |
Sergente Maggiore Capo (con 4 anni nel grado) | 125,75 | 129,42 | 24.584,13 | 44,35 | 385,51 |
Sergente Maggiore Capo | 124,25 | 127,87 | 24.290,88 | 44,35 | 385,51 |
Sergente Maggiore | 121,50 | 125,05 | 23.753,25 | 43,40 | 377,24 |
Sergente | 116,75 | 120,15 | 22.824,63 | 42,74 | 371,50 |
Graduato Aiutante | 121,50 | 125,05 | 23.753,25 | 43,72 | 379,99 |
Primo Graduato (con 5 anni nel grado) | 117,00 | 120,42 | 22.873,50 | 42,97 | 373,47 |
Primo Graduato | 116,50 | 119,90 | 22.775,75 | 42,97 | 373,47 |
Graduato Capo | 112,00 | 115,27 | 21.896,00 | 42,74 | 371,50 |
Graduato Scelto | 108,50 | 111,67 | 21.211,75 | 42,60 | 370,28 |
Graduato | 105,25 | 108,32 | 20.576,38 | 42,40 | 368,54 |
Semplificando, i sindacati militari hanno però spesso parlato di 100 euro netti a partire dal Graduato, a salire ovviamente in base al grado. Tuttavia, rappresenta un errore aspettarsi 100 euro in più al mese da giugno in confronto al mese scorso, perché in questi mesi una parte degli aumenti contenuti nella suddetta tabella è già entrata nelle tasche dei lavoratori attraverso due distinte voci:
- l’indennità di vacanza contrattuale, pari allo 0,5% dello stipendio lordo;
- l’anticipo del rinnovo di contratto, pari al 3,35% dello stipendio lordo.
In particolare, per quest’ultima voce va fatta un’ulteriore precisazione: l’anticipo è stato pagato sia nel 2024 che nel 2025 ma con due modalità differenti. Nel dettaglio, a dicembre 2023 è stato pagato in un’unica soluzione per tutto il 2024, mentre nel 2025 è stato riconosciuto mensilmente in busta paga.
A questo punto possiamo fare un esempio, semplificando il più possibile e con cifre indicative così da essere comprensibili a tutti. Pensiamo a un militare che guadagna 2.000 euro netti e mettiamo il caso che abbia diritto a 100 euro netti di aumento. Una parte - circa 40 euro netti - è però già stata riconosciuta.
In poche parole:
- a dicembre 2023 ha percepito un una tantum di 520 euro;
- da gennaio a dicembre 2024 ha percepito 2.000 euro netti di busta paga;
- da gennaio a maggio 2025 ha percepito 2.040 euro netti in busta paga;
- da giugno 2025 viene accreditata anche l’altra parte dell’aumento, arrivando così a 2.100 euro.
Di fatto, solo facendo un confronto con le retribuzioni percepite lo scorso anno si nota l’aumento di 100 euro annunciato dai sindacati (da 2.000 a 2.100 euro), mentre tra giugno e il resto del 2025 già pagato ci sono solo i 60 euro di differenza non compresa nell’anticipo del rinnovo di contratto in busta paga da gennaio scorso.
Questo ovviamente non toglie nulla al lavoro fatto in sede contrattuale: l’aumento di 100 euro netti (che tra l’altro va intesa come una cifra indicativa dal momento che nel trasformare l’aumento da lordo a netto ci sono diversi parametri da considerare) è comunque reale, con la differenza che è stato di fatto pagato in due tranche differenti.
Quanto spetta di arretrati con cedolino straordinario
Lo stesso discorso va fatto per gli arretrati. Come anticipato, infatti, con cedolino straordinario in arrivo sempre a giugno spettano le somme arretrate. Per quanto riguarda lo stipendio tabellare, ad esempio, bisognerà riconoscere l’aumento riconosciuto dal rinnovo.
Tuttavia, nonostante il nuovo contratto abbia valenza dall’1 gennaio 2022, per gli anni 2022 e 2023 non sono previsti arretrati in quanto l’incremento del tabellare è stato completamente assorbito dall’indennità di vacanza contrattuale già riconosciuta. Anche in questo caso, quindi, non è che non ci sono aumenti: semplicemente sono già stati pagati.
Veniamo invece al 2024 e riprendiamo l’esempio di cui sopra, dove per semplificare abbiamo preso un militare con stipendio di 2.000 euro che con il rinnovo arriva a 2.100 euro. Mancano quindi 100 euro al mese? Non proprio.
Effettivamente da gennaio a dicembre 2024, tredicesima compresa, questo ha continuato a percepire 2.000 euro netti, quindi sembrano mancargli 100 euro al mese per tredici mensilità. Da questi 1.300 euro al mese, però, vanno sottratti i 520 euro percepiti a dicembre 2023 sempre a titolo di anticipo del rinnovo di contratto. Sono, quindi, solo 780 euro per il 2024.
Per il 2025, dove mensilmente lo stipendio era già salito a 2.040 euro, invece, mancano 60 euro da gennaio a maggio. Sono, quindi, altri 300 euro, per un totale - indicativo e semplificato - di 1.080 euro.
Ma nel cedolino straordinario non c’è solo l’arretrato dello stipendio tabellare. Come spiega l’Associazione sindacale professionisti militari (Aspmi), uno di quei sindacati che hanno sottoscritto il rinnovo, infatti, nel pagamento una tantum di giugno ci sono anche gli arretrati riferiti alla paga giornaliera della Truppa, il cui recupero economico partirà dal 1° aprile 2022, come pure per l’indennità di impiego operativo, per il personale che già ne beneficiava, calcolata con effetto retroattivo dal 1° gennaio 2024. Lo stesso varrà per gli istituti previsti dal Codice di ordinamento militare, riferiti all’articolo 1801, con decorrenza arretrata ad aprile 2022.
Per il momento, invece, non ci sono gli arretrati per le numerose indennità accessorie modificate dal rinnovo di contratto. Ad esempio per l’indennità notturna dei servizi armati e non, ma non solo: fino a quando NoiPa non attiverà i relativi codici per indicare i suddetti compensi nel cedolino, non sarà possibile liquidare le somme spettanti. Dopo giugno 2025, quindi, ci sarà un’ulteriore tranche di arretrati, riferita però alle sole indennità accessorie per le quali si è in attesa di novità da parte di NoiPa.
Aumenti e arretrati con il cuneo fiscale
Trovano sempre spazio nel cedolino ordinario, invece, gli aumenti previsti dall’applicazione del taglio del cuneo fiscale come disciplinato dalla legge di Bilancio 2025. E anche in questo caso ne spettano gli arretrati (sempre nel pagamento ordinario) con decorrenza da gennaio 2025.
Nel dettaglio, per i redditi fino a 20.000 euro lordi spetta un trattamento integrativo il cui importo varia a seconda di quanto guadagnato:
- 7,1% dello stipendio lordo, se il reddito di lavoro dipendente non è superiore a 8.500 euro;
- 5,3%, se il reddito di lavoro dipendente è superiore a 8.500 euro ma non a 15.000 euro;
- 4,8%, se il reddito di lavoro dipendente è superiore a 15.000 euro.
A tal proposito, ecco una tabella che sintetizza importi mensili e arretrati spettanti per chi si trova in questa fascia di reddito.
Reddito annuo | Stipendio mensile | Percentuale trattamento integrativo | Aumento mensile | Importo arretrati |
---|---|---|---|---|
5.000,00 | 384,62 | 7.1% | 27,31 | 136,55 |
7.000,00 | 538,46 | 7.1% | 38,23 | 191,15 |
9.000,00 | 692,31 | 5.3% | 36,69 | 183,45 |
11.000,00 | 846,15 | 5.3% | 44,85 | 224,25 |
13.000,00 | 1.000,00 | 5.3% | 53,00 | 265,00 |
15.000,00 | 1.153,85 | 5.3% | 61,55 | 307,75 |
17.000,00 | 1.307,69 | 4.8% | 62,77 | 313,85 |
19.000,00 | 1.461,54 | 4.8% | 70,15 | 350,75 |
20.000,00 | 1.538,46 | 4.8% | 73,85 | 369,25 |
Per chi invece guadagna tra i 20.000 e i 32.000 euro l’anno spetta invece un incremento della detrazione per redditi da lavoro dipendente, pari a 1.000 euro annui. Sono circa 83 euro al mese da giugno, con altri 415 euro circa di arretrati.
Sopra i 32.000 euro questo importo si riduce progressivamente fino ad arrivare a zero, come potete notare dalla seguente tabella:
Reddito annuo | Stipendio mensile | Aumento annuo della detrazione | Aumento mensile della detrazione | Arretrati |
---|---|---|---|---|
32.000,00 | 2.461,54 | 1.000,00 | 83,33 | 416,65 |
33.000,00 | 2.538,46 | 875,00 | 72,92 | 364,60 |
34.000,00 | 2.615,38 | 750,00 | 62,50 | 312,50 |
35.000,00 | 2.692,31 | 625,00 | 52,08 | 260,40 |
36.000,00 | 2.769,23 | 500,00 | 41,67 | 208,35 |
37.000,00 | 2.846,15 | 375,00 | 31,25 | 156,25 |
38.000,00 | 2.923,08 | 250,00 | 20,83 | 104,15 |
39.000,00 | 3.000,00 | 125,00 | 10,42 | 52,10 |
40.000,00 | 3.076,92 | 0,00 | 0,00 | 0,00 |
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Argomenti