Rinnovo del contratto: che fine hanno fatto gli incrementi stipendiali? E l’assegno con gli arretrati? Al Governo e ai singoli Ministri chiediamo maggiore chiarezza per i dipendenti pubblici.
Il rinnovo del contratto dei dipendenti pubblici sta facendo molto discutere, se non altro per la mancanza di chiarezza che ha riguardato i comparti Difesa e Sicurezza, Istruzione e Ricerca e Sanità.
Infatti, mentre per i dipendenti del comparto centrale della Pubblica Amministrazione - per i quali l’accordo è stato firmato lo scorso dicembre - sono stati rispettati i patti iniziali, per Forze Armate, Polizia, Vigili del Fuoco, insegnanti e infermieri non è stato così.
Non solo i dipendenti del comparto centrale hanno beneficiato degli incrementi stipendiali nella busta paga di marzo 2018, come previsto dal nuovo contratto, ma hanno persino ricevuto l’assegno con gli arretrati del 2016 e 2017 prima del previsto grazie ad un’emissione speciale prevista per il 1° marzo 2018.
In quel caso però il Governo uscente - e ancora in carica ad interim - aveva fretta di far partire gli incrementi stipendiali prima della competizione elettorale del 4 marzo scorso, interesse che sembra essere venuto meno una volta appreso il risultato delle elezioni che ha segnato la sconfitta del Centrosinistra.
Aumenti stipendiali: dalle istituzioni tutto tace
Questa tesi è confermata dal silenzio che in questi giorni sta caratterizzando il rinnovo di contratto di Forze dell’Ordine e insegnanti, per i quali le date in cui verranno riconosciuti gli aumenti in busta paga non sono ancora chiare.
E dal Governo e dai singoli Ministeri non ci sono notizie a riguardo.
Dove sono i tweet di giubilo della Madia adesso? Dalle istituzioni tutto tace e solamente NoiPA è intervenuta per fare chiarezza dichiarando che gli incrementi stipendiali non saranno riconosciuti fino a quando l’iter legislativo per il rinnovo del contratto non sarà concluso. Solo con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, infatti, NoiPA potrà aggiornare i sistemi di calcolo utilizzando le nuove tabelle stipendiali previste dai singoli CCNL.
Alle istituzioni chiediamo maggiore chiarezza
Ad oggi si rincorrono le indiscrezioni in merito a quando sarà possibile toccare gli effetti del rinnovo del contratto con mano: ad esempio al momento sembra certo che gli aumenti non saranno pagati con la busta paga di aprile, così come l’assegno con gli arretrati, e per questo la data più probabile è quella di maggio 2018.
Tuttavia anche questa data è frutto di mere supposizioni dal momento che non c’è ancora una conferma ufficiale da parte delle istituzioni.
Ed è proprio a queste che ci rivolgiamo: dopo 10 anni in cui hanno subito il blocco stipendiale i dipendenti pubblici hanno diritto ad una maggiore chiarezza.
È necessario che i singoli Ministri - che ricordiamo sono ancora in carica - i quali nei mesi scorsi si vantavano per il raggiungimento dell’accordo per il nuovo contratto informino i dipendenti pubblici su quando riceveranno quanto promesso.
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