Si può avere il rimborso delle tasse anche in caso di dichiarazione omessa? La Corte di Cassazione precisa i limiti e le condizioni per accedere.
Si può avere il rimborso delle tasse anche in caso di dichiarazione omessa?
La normativa italiana prevede la possibilità di adempiere agli obblighi dichiarativi anche in ritardo versando sanzioni. Le stesse possono essere ridotte con il ravvedimento operoso. Si parla in questo caso di dichiarazione tardiva, ma trascorsi 90 giorni dai termini per gli adempimenti, si ha la dichiarazione omessa.
Ad esempio, la dichiarazione Iva poteva essere presentata fino al 29 luglio 2025, chi non ha presentato nel termine visto, ricade in dichiarazione omessa. Cosa succede agli eventuali crediti maturati in caso di dichiarazione omessa? A rispondere a questa domanda è la Corte di Cassazione con l’Ordinanza 18715, pubblicata il 9 luglio 2025.
Ecco in quali casi si può avere il rimborso tasse anche in caso di dichiarazione omessa e come chiederlo.
Dichiarazione omessa? Per l’Agenzia delle Entrate serve separata istanza di rimborso
In base al comma 7 dell’articolo 2 del DPR 322/1998 una dichiarazione trasmessa oltre il termine di 90 giorni si considera omessa, ma costituisce comunque “titolo per la riscossione delle imposte dovute in base agli imponibili in esse indicati e delle ritenute indicate dai sostituti d’imposta”. Ma cosa succede se, invece, di un debito emerge un credito?
In base all’interpretazione “tradizionale” dell’Agenzia delle Entrate, esposta anche nella Risoluzione 82 del 2020 si prevede che il credito possa essere riconosciuto, ma il contribuente deve presentare una specifica istanza di rimborso delle somme (articolo 38 del Decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, numero 602) risultanti a credito dalla dichiarazione omessa e presentata dopo i 90 giorni. I due adempimenti, cioè presentazione della dichiarazione e istanza di rimborso, in questo caso, secondo l’Agenzia delle Entrate, non sono alternativi.
Corte di Cassazione, diritto al rimborso senza istanza
La Corte di Cassazione con Ordinanza 18715 pubblicata il 9 luglio 2025 ribalta tale tesi andando così a semplificare la vita del contribuente.
Sottolinea la Corte di Cassazione che la dichiarazione ultratardiva, in quanto inesistente, non fa sorgere il diritto al rimborso risultante dalla stessa, salvo che nella stessa dichiarazione non sia stata formulata una esplicita richiesta in tal senso.
Ciò implica che non è necessaria una separata istanza dopo la presentazione della dichiarazione successiva ai 90 giorni dalla scadenza. Detta istanza, peraltro, può ritenersi validamente rappresentata anche dalla dichiarazione dei redditi tardivamente presentata, ove in essa egli non si sia limitato a esporre il credito d’imposta, ma ne abbia specificamente domandato il rimborso.
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