C’è tempo fino al 29 luglio 2025 per la presentazione della dichiarazione IVA tardiva, scaduto tale termine la dichiarazione si considera omessa e aumentano le sanzioni. Istruzioni.
Per chi ha dimenticato di presentare la Dichiarazione IVA 2025 c’è tempo fino al 29 luglio per la dichiarazione tardiva che consente di ottenere la riduzione delle sanzioni.
Cosa succede in caso di omissione e quali conseguenze si hanno con la Dichiarazione IVA tardiva? Ecco le sanzioni previste per chi presenta la dichiarazione entro il 29 luglio e chi la presenta successivamente.
La dichiarazione IVA doveva essere presentata tra il 1° febbraio 2025 e il 30 aprile 2025. Per capire esattamente i termini di scadenza è bene fare una premessa. La dichiarazione IVA è un “documento” di riepilogo rispetto alle LIPE, Liquidazioni Periodiche IVA, che hanno cadenza trimestrale.
La LIPE deve essere presentata entro 2 mesi dalla “chiusura” del trimestre precedente. Ne consegue che la LIPE del quarto trimestre di ogni anno deve essere presentata entro il 28 febbraio dell’anno seguente.
I titolari di partita IVA tenuti alla dichiarazione possono decidere di presentare contestualmente la dichiarazione IVA per l’anno di imposta chiuso e la LIPE del quarto trimestre, optando per tale soluzione devono presentare la dichiarazione IVA entro il 28 febbraio. In questo caso i contribuenti devono compilare il quadro VP del modello Dichiarazione IVA 2025. Chi, invece, vuole tenere disgiunti i due adempimenti può presentare la LIPE autonomamente entro il 28 febbraio e la dichiarazione IVA entro il 30 aprile.
Ma cosa succede a chi non ha effettuato tali adempimenti? Quali sono le sanzioni per la dichiarazione IVA tardiva od omessa?
Dichiarazione IVA tardiva entro il 29 luglio
Come per tutte le dichiarazioni, si considera non omesso l’adempimento nel caso in cui la dichiarazione sia presentata entro 90 giorni dalla scadenza del termine ordinario (articolo 2, comma 7 del DPR 322 del 1998). Può quindi essere presentata entro il 29 luglio 2025 la dichiarazione IVA tardiva.
Con la presentazione della dichiarazione VA tardiva viene comunque applicata una sanzione amministrativa, la stessa è di 250 euro, ma per chi presenta la dichiarazione tardiva vi è la riduzione della stessa al 10% (1/10), quindi, è possibile presentare la dichiarazione IVA 2025 entro il 29 luglio versando 25 euro di sanzione amministrativa (articolo 13, comma 1, lettera C. decreto legislativo 472 del 1997).
Cosa succede dopo il 29 luglio 2025 se non si presenta la dichiarazione IVA?
Nel caso in cui non sia presentata la dichiarazione IVA entro il 29 luglio 2025, la dichiarazione si considera omessa.
Con l’introduzione del decreto Sanzioni, entrato in vigore il 1° settembre 2025, c’è stata una modifica dell’articolo 5 del decreto legislativo 471 del 1997.
In precedenza la sanzione per l’omessa presentazione dichiarazione IVA era compresa tra il 120% e il 240%. Ora si applica una sanzione del 120% con un minimo di 250 euro.
Se la dichiarazione omessa è presentata con ritardo superiore a 90 giorni, ma non oltre i termini di accertamento e, comunque, prima che il contribuente abbia avuto formale conoscenza di accessi, ispezioni, verifiche o dell’inizio di qualunque attività di accertamento amministrativo, si applica la sanzione del 75% dell’imposta dovuta.
Se non sono dovute imposte si applica comunque la sanzione minima di 250 euro.
La dichiarazione deve essere presentata telematicamente e si considerata effettuato l’adempimento nel giorno in cui è terminata la ricezione da parte dell’Agenzia delle Entrate. La data di ricezione è attestata dalla comunicazione rilasciata per via telematica dall’Agenzia delle Entrate e che comunica l’avvenuta trasmissione.
Chi presenta la dichiarazione IVA in ritardo deve versare, come visto, le imposte, gli interessi legali e le sanzioni. Le sanzioni devono essere versate usando il modello F24 e inserendo il codice tributo 8911.
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