Riforma pensioni: Opzione Donna ed esodati, quali speranze per il 2018?

Alessandro Cipolla

22 Gennaio 2018 - 09:38

Opzione Donna e la nona salvaguardia sono state escluse dalla riforma pensioni ma rimangono al centro dei pensieri della politica. Che speranze per il 2018?

Riforma pensioni: Opzione Donna ed esodati, quali speranze per il 2018?

Nella riforma delle pensioni appena licenziata dal Parlamento Opzione Donna e la nona salvaguardia in favore degli esodati sono state le grandi escluse. Nonostante le buone intenzioni, alla fine non è stata trovata la copertura finanziaria nonostante ci fosse ancora un “tesoretto” in cassa.

In piena campagna elettorale, mentre alcuni partiti puntano dritti verso la cancellazione in toto della legge Fornero, altri auspicano una riforma delle pensioni correttiva e non rivoluzionaria, dove la proroga di Opzione Donna e una nona salvaguardia per gli esodati vengono messe in cima alla lista dei provvedimenti da prendere.

Riforma pensioni: delusione Opzione Donna ed esodati

A un mese dall’approvazione della riforma delle pensioni, che è stata inglobata nella legge di Bilancio 2018 licenziata poco prima di Natale, fanno ancora rumore quelle che sono state le esclusioni eccellenti dal testo.

La mancata proroga di Opzione Donna ha fatto molto discutere. In cassa infatti c’erano ancora fondi che non sono stati utilizzati nell’ultimo anno. Per il 2018 quindi si doveva soltanto rimpinguare questo gruzzoletto ma così non è stato.

Nonostante la volontà politica per un via libera e l’autentica battaglia dei movimenti che la sostengono, con tanto di sciopero della fame a staffetta, alla fine non sono stati destinati a Opzione Donna ulteriori fondi e quelli rimasti sono stati dirottati verso altri lidi.

Una nona salvaguardia per gli esodati era invece uno degli undici punti che i sindacati avevano recapitato al governo quando ancora la riforma doveva essere imbastita. Come molte altre delle richieste fatte, alla fine a riguardo non è stato preso alcun provvedimento.

Due esclusioni queste che creano diverse problematiche: le donne si sono viste togliere uno strumento molto utilizzato per andare in pensione anticipata rinunciando a una parte del dovuto, mentre per gli esodati che non sono rientrati nelle precedenti otto salvaguardie continuerà la loro posizione di limbo.

I due provvedimenti sono stati messi da parte ma non sono scomparsi dai radar della politica italiana. In questa campagna elettorale i temi Opzione Donna ed esodati sono stati spesso tirati in ballo, ma per il 2018 difficile intravedere grandi novità all’orizzonte.

Le speranze in questo 2018

Questo inizio di campagna elettorale che ci porterà alle elezioni politiche del 4 marzo è stato molto incentrato sul tema della riforma delle pensioni. La cancellazione della legge Fornero in particolare è alla base del programma del centrodestra e di quello del Movimento 5 Stelle.

L’intenzione è la stessa da parte delle due forze politiche ma le tempistiche sono diverse: Salvini ha imposto alla sua coalizione che l’addio alla Fornero deve essere il primo provvedimento da prendere, mentre i pentastellati parlano di un progressivo superamento.

Il tema della nona salvaguardia a favore degli esodati e di un ripristino di Opzione Donna fa parte invece del programma elettorale di Liberi e Uguali, il listone di sinistra che in queste elezioni sarà guidato da Pietro Grasso.

Per il Partito Democratico invece si è espresso Cesare Damiano, che ha parlato di un utilizzo dei fondi risparmiati da destinare in favore dei due provvedimenti che non hanno trovato spazio nell’ultima legge di Bilancio.

Perché quindi ora potrebbero essere trovati fondi che prima invece sembravano non esserci? La risposta potrebbe essere che nell’ultima Finanziaria sono stati ben 15 i miliardi che sono stati destinati al disinnesco delle clausole di salvaguardia.

Nella prossima invece la somma dovrebbe essere di 12 miliardi, una cifra inferiore che potrebbe consentire maggiori margini di spesa. Pensare che si possa legiferare in materia prima della legge di Bilancio 2019 è molto arduo.

Anche se le urne si apriranno il 4 marzo, difficile che fin da subito si possa formare un governo. Prima che il prossimo esecutivo si possa mettere in moto, potrebbero passare anche alcuni mesi senza contare che c’è già chi parla di un nuovo voto a settembre in caso di stallo.

Per Opzione Donna e per gli esodati nell’immediato difficile che ci possano essere buone notizie. La partita però è tutto meno che chiusa ma il suo svolgimento ci sarà in autunno e non prima, con la palla che è sempre nelle mani di una politica sempre più frammentata e fumosa.

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