Renzi-Conte è crisi? Difficile andare avanti. Ancora polemiche sul Def

Violetta Silvestri

5 Ottobre 2019 - 09:52

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L’ultima polemica nel governo riguarda le risorse per il cuneo fiscale. Tra Renzi e Conte è crisi? Per il Presidente del Consiglio è difficile andare avanti così. Analizziamo perché c’è lo scontro sul Def.

Renzi-Conte è crisi? Difficile andare avanti. Ancora polemiche sul Def

Le ultime dichiarazioni incrociate sulla manovra suggeriscono che tra Renzi e Conte è crisi. Il botta e risposta tra il Presidente del Consiglio e il leader di Italia Viva si fa sempre più intenso e pungente e il rischio di uno strappo non è soltanto una lontana ipotesi.

Giuseppe Conte lo ha appena dichiarato: “Difficile andare avanti se continua così”. Il riferimento è alle continue sottolineature di Renzi sulla manovra 2020.

Il Def sta diventando un vero banco di prova per il nuovo governo giallo-rosso e soprattutto per la coabitazione tra i diversi partiti, ognuno portatore dei propri slogan. E Italia Viva, in questo ambito, sembra voler rivendicare spazi di potere maggiori. A discapito di Conte e a vantaggio della figura di Renzi, che non perde occasione per rimarcare quanto fatto di buono nel suo governo.

Tra Renzi e Conte è crisi? Il governo reggerà ancora? La domanda è legittima, e lo stesso Zingaretti mette in guardia sulla tenuta dell’esecutivo. Così non si può andare avanti.

Polemiche sul cuneo fiscale: Renzi-Conte è crisi?

L’ultima esternazione di Matteo Renzi sulla riforma del cuneo fiscale è lapidaria: “Mica possono dire che è rivoluzione del proletariato”. Con queste parole il capo politico di Italia Viva lancia un messaggio diretto al governo, ma soprattutto a Conte: gli investimenti per la riduzione delle tasse sul lavoro sono poco convincenti.

La crisi Renzi-Conte si sofferma proprio sulla manovra 2020 in materia di cuneo fiscale. Il Presidente del Consiglio difende la decisione di riservare al taglio del cuneo fiscale la cifra di 2 miliardi, con la prospettiva di aumentare di 40 euro lo stipendio degli italiani in busta paga. E risponde stizzito alla battuta di Renzi, secondo il quale la proposta del governo sarebbe un panicello caldo.

“Non parlerei di pannicello caldo, quando parliamo di lavoratori bisogna avere rispetto per loro.”: con queste parole Conte rimanda al mittente la provocazione. E aggiunge:

“Stiamo parlando di lavoratori che hanno bisogno di avere potere d’acquisto. Se per Renzi che ha uno stipendio consistente, 20-30 euro sono pochi per carità...Lui ha dato molto di più, ha usato risorse pubbliche ma noi abbiamo un quadro di finanza molto delicato, complesso, che ci impone scelte oculate”.

Intanto Renzi continua a presenziare eventi e a rilasciare interviste nelle quali ricorda con orgoglio l’aumento di 80 euro applicato con il suo governo e propone ricette finanziarie per la manovra 2020 diverse da quelle del governo.

La crisi tra Conte e Renzi c’è.

Stabilità di governo a rischio. Ecco perché

I rapporti tesi tra Conte e Renzi e lo spettro della crisi che minaccia la stabilità di governo potrebbero innescare una rottura insanabile, proprio in un momento così delicato quale quello della manovra finanziaria 2020.

Il Presidente del Consiglio ha fatto sapere in modo esplicito che l’atteggiamento di Matteo Renzi comincia ad essere insostenibile. La necessità di rimarcare ogni volta il suo spazio politico esclusivo non è positivo per il lavoro dell’esecutivo.

D’altronde Renzi con il nuovo partito Italia Viva ha bisogno di mettersi in luce proprio su temi caldi quali tasse sul lavoro e IVA. Le scintille ed i distinguo si erano palesati già quando si stava cercando un accordo per non aumentare le imposte al consumo.

Renzi aveva alzato le barricate contro l’aumento dell’IVA, minacciando anche il veto e ponendosi in contrasto con la linea del Pd, più propenso alla riforma del cuneo fiscale.

Ci sarà davvero rottura nel governo?

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