Redditometro sospeso dal 2016, nuovo strumento di accertamento in arrivo

Martina Cancellieri

7 Agosto 2018 - 15:30

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Il Decreto Dignità ha sospeso l’attuale redditometro con effetto a partire dal 2016. A sostituirlo però ci sarà un nuovo strumento di accertamento sul reddito complessivo stabilito dal MEF di concerto con ISTAT e associazioni di categoria.

Redditometro sospeso dal 2016, nuovo strumento di accertamento in arrivo

L’articolo 10 del Decreto Dignità ha sospeso l’attuale redditometro, con effetto a partire dal 2016.

Nel dettaglio, tra le novità relative alle misure fiscali previste dal decreto lavoro di Di Maio vi è l’abrogazione del decreto ministeriale che approvò l’attuale redditometro.

Non si tratta, tuttavia, di un’abolizione definitiva, in quanto il DL n. 87/2018 ha delegato al Ministero dell’Economia e delle finanze il compito di emanare un nuovo decreto ministeriale per il calcolo del reddito complessivo coinvolgendo ISTAT e associazioni dei consumatori.

Come anticipato, l’abolizione dell’attuale redditometro non consiste dunque nell’eliminazione dello strumento di accertamento sintetico utilizzato dall’Agenzia delle Entrate per scovare presunti casi di evasione fiscale ma si tratta più di un restyling in virtù di un redditometro più efficace e al passo con i tempi.

Redditometro sospeso dal 2016, nuovo strumento di accertamento in arrivo

L’articolo 10 del Decreto Dignità, pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 13 luglio 2018 ha disposto l’abrogazione del decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze 16 settembre 2015, “Accertamento sintetico del reddito complessivo delle persone fisiche, per gli anni d’imposta a decorrere dal 2011”.

Tale strumento di accertamento sintetico confronta il reddito denunciato nella dichiarazione dei redditi con quello accertato dal fisco tramite le spese d’acquisto di beni e servizi.

Fino ad oggi, nei casi di spesa superiore al 20% del reddito dichiarato, la procedura prevista disponeva controlli fiscali al fine di stanare un’eventuale evasione.

Il redditometro è stato sospeso per gli anni di imposta dal 2016 in poi. In attesa del nuovo strumento di accertamento, per quanto riguarda gli anni precedenti al 2016, viene ancora utilizzato quello attuale.

Considerando la decadenza quinquennale per gli accertamenti, i soggetti che hanno effettuato omissioni nella propria dichiarazione dei redditi, dal 2013 in avanti, sono a rischio.

Il redditometro ricostruisce il reddito individuale, ovvero quello delle persone fisiche, tenendo conto delle spese sostenute dal nucleo familiare del contribuente. Nel caso di anomalie nel rapporto fra lo stile di vita e il reddito dichiarato, partono i controlli del fisco per stanare eventuali evasori fiscali.

Nuovo redditometro, restyling dello strumento di accertamento per il calcolo del reddito complessivo

L’articolo 10 del DL n. 87/2018 stabile che il restyling del redditometro, tramite cui l’Agenzia delle Entrate analizza i redditi dichiarati dal contribuente e le spese sostenute, dovrà essere rielaborato istituendo nuovi parametri per gli accertamenti da parte del Ministero dell’Economia e delle finanze.

Quest’ultimo però (ed è questo il punto cruciale delle novità inserite nel Decreto Dignità) dovrà emanare il nuovo decreto ministeriale solamente dopo aver coinvolto l’ISTAT e le associazioni di categoria maggiormente rappresentative “per gli aspetti riguardanti la metodica di ricostruzione induttiva del reddito complessivo in base alla capacità di spesa e alla propensione al risparmio dei contribuenti”.

Questa consultazione preventiva con controlli più ampi e incrociati ha la finalità di combattere in modo più efficace l’evasione fiscale in vista di una sempre maggiore riduzione.

Infine, così facendo sarà più semplice ottenere quelle specifiche informazioni dei contribuenti relative alla relazione reddito dichiarato/spese effettuate volute dall’articolo 10 del DL n. 87/2018.

Non solo redditometro, tutte le novità fiscali del Decreto Dignità

Il Decreto Dignità, approvato dal Governo il 2 luglio 2018, potrebbe essere convertito definitivamente in legge prima della pausa estiva dei lavori parlamentari e, forse, già nella giornata del 7 agosto.

Tra le principali novità di natura fiscale si segnalano le seguenti:

Le modifiche introdotte diventeranno ufficiali non appena il testo otterrà il via libera dal Senato.

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