Nuovo messaggio Inps con oggetto il reddito di cittadinanza: confermato l’avvio per il 6 marzo 2019, smentita ogni ipotesi rinvio. Ma siamo sicuri sia tutto pronto?
Nelle ultime ore sul web è esploso l’allarme reddito di cittadinanza: dopo la pubblicazione di alcune notizie secondo cui le procedure per l’introduzione della misura starebbero procedendo a rilento, infatti, si è cominciato a parlare di un possibile rinvio.
Niente di più falso: a smentire l’ipotesi rinvio del reddito di cittadinanza è stato direttamente l’Inps con un messaggio pubblicato sul suo sito Internet.
Nel dettaglio, l’Inps ha precisato che - “in relazione ad alcune notizie diffuse sugli organi di informazione riguardo al Reddito di Cittadinanza” - è bene ribadire che non c’è alcun ritardo nella predisposizione delle procedure necessarie per dare avvio alla misura. Anzi, l’infrastruttura sarà ultimata in anticipo rispetto ai tempi programmati.
L’avvio del reddito di cittadinanza quindi è previsto regolarmente secondo le scadenze previste; ancora pochi giorni e finalmente le famiglie che ne soddisfano i requisiti potranno farne richiesta.
Reddito di cittadinanza: l’Inps conferma la data del 6 marzo
L’Inps smentendo tutte le ultime notizie secondo cui il reddito di cittadinanza potrebbe partire in ritardo ha confermato la data del 6 marzo 2019 per l’invio delle domande.
A partire da mercoledì prossimo, quindi, sul sito governativo del reddito di cittadinanza verrà avviato un nuovo servizio tramite il quale inviare la propria richiesta. Il sistema poi girerà tutte le istanze all’Inps che avrà cinque giorni di tempo per valutare che il soggetto richiedente sia in possesso di tutti i requisiti previsti dalla misura. In ogni caso, come ribadito dall’Istituto stesso, già dal 15 aprile 2019 saranno trasmessi a Poste Italiane gli ordinativi di accreditamento delle prime somme sulla carta RdC.
Tutto è pronto per l’avvio del reddito di cittadinanza con la domanda che potrà essere presentata online oppure rivolgendosi direttamente agli uffici postali o ai centri di assistenza fiscale. Tuttavia, per presentare la domanda di persona occorre che l’Inps renda pubblico il modello da compilare, non ancora disponibile.
Nel frattempo consigliamo a tutti coloro che vogliono fare domanda per il reddito di cittadinanza di cominciare - se non lo avete già fatto - a rinnovare l’ISEE per il 2019 presentando la DSU aggiornata. Inoltre, a chi volesse utilizzare la procedura telematica ricordiamo che per farlo occorre aver richiesto l’Identità Digitale SPID; per il rilascio ci vuole qualche giorno, quindi se non l’avete già richiesta vi consigliamo di muovervi per tempo.
Reddito di cittadinanza: siamo sicuri sia tutto pronto?
Nonostante l’Inps abbia ribadito che per il reddito di cittadinanza “è tutto pronto”, francamente qualche dubbio persiste. Non abbiamo motivo di dubitare che l’infrastruttura con la quale verranno accolte le domande sia pronta, tuttavia bisogna vedere se i centri per l’impiego lo saranno altrettanto per supportare tutti i beneficiari che nel breve termine dovranno essere ricollocati.
D’altronde che lo stato attuale dei centri per l’impiego sia il punto debole di questa misura non è un segreto: negli anni scorsi, infatti, questi si sono rivelati inadeguati nel supportare i disoccupati nella ricerca di un lavoro e non c’è motivo per credere che in questi pochi mesi dall’approvazione del decreto 4/2019 sia cambiato qualcosa.
Ad esempio, a pochi giorni dall’avvio del reddito di cittadinanza non è ancora chiaro come e quando avverrà il reclutamento dei 6.000 navigator che avranno il compito di supportare i beneficiari della misura nella ricerca di un lavoro. C’è ancora la diatriba Governo-Regioni da risolvere, con l’Anpal che nel frattempo non può pubblicare il bando per l’avvio del reclutamento.
Il reddito di cittadinanza quindi partirà regolarmente il 6 marzo prossimo e le prime somme saranno erogate sulla Carta RdC verso la fine di aprile; resta da capire come procederà la fase di ricollocamento nel mercato dei lavoro delle migliaia di disoccupati che faranno richiesta del beneficio, con lo stato attuale dei centri per l’impiego che non fa ben sperare.
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