Ogni Coca-Cola venduta nel mondo fa guadagnare Warren Buffett. Ecco i numeri (impressionanti) e cosa c’è dietro alla strategia di uno degli investimenti più redditizi di sempre.
Cosa ci guadagna Warren Buffett ogni volta che qualcuno beve una Coca-Cola? La cifra è impressionante. Ogni lattina, bottiglia o bicchiere venduto nel mondo porta alle casse di Berkshire Hathaway, la holding dell’oracolo di Omaha, con un flusso di denaro costante e automatico.
Tra il 1988 e il 1994, Buffett ha investito 1,3 miliardi di dollari in Coca-Cola. Oggi quella partecipazione (400 milioni di azioni) ne vale oltre 27 miliardi. Ma il dato che stupisce di più non è tanto il capitale investito. Sono i dividendi che incassa senza fare nulla da trent’anni, pari a 776 milioni di dollari all’anno, o 2,12 milioni di dollari al giorno.
Vediamo dunque quanto guadagna Buffett ogni volta che qualcuno compra una Coca-Cola.
Quanto guadagna Warren Buffett per ogni Coca-Cola venduta
Nel 2024, Coca-Cola ha venduto 33,7 miliardi di casse di bevande nel mondo. Se una cassa corrisponde a 24 porzioni da 237 ml, parliamo di circa 808,8 miliardi di porzioni vendute nell’anno. Di queste, il 47% portava l’etichetta Coca-Cola (la classica, la Zero, la Light e le sue varianti): circa 379,2 miliardi di porzioni.
Ora il dato più interessante. Coca-Cola ha distribuito 8,36 miliardi di dollari in dividendi nel 2024, di cui si stima che 3,93 miliardi siano riconducibili alle sole bevande a marchio Coca-Cola. Se dividiamo questa cifra per le 379,2 miliardi di porzioni vendute, otteniamo un ritorno di 0,01036 dollari in dividendi per ogni singola Coca-Cola da 237 ml.
Buffett, con la sua partecipazione del 9,3% circa, incassa dunque 0,00096 dollari per ogni Coca-Cola venduta nel mondo. Meno di un decimo di centesimo, insomma. Ma quando si moltiplica questo per quasi 400 miliardi di lattine e bottiglie, si ottiene un flusso di cassa monstre equivalente a 364 milioni di dollari l’anno, quasi 1 milione al giorno, più di 41.000 all’ora.
I segreti (senza tempo) della strategia Buffett
Nel 2025 Coca-Cola non è certo sinonimo di crescita esplosiva. I consumi si mantengono stabili, il mercato è maturo e la pressione normativa sullo zucchero è sempre più forte. Ma proprio in questo contesto, apparentemente poco attraente, Warren Buffett ha costruito una delle rendite passive più redditizie e longeve della storia della finanza.
Questo perché Coca-Cola è una macchina da dividendi. Da 63 anni consecutivi aumenta il suo payout agli azionisti, senza interruzioni, nemmeno durante le crisi. In un momento storico in cui i tassi d’interesse hanno iniziato a scendere dopo il ciclo restrittivo 2022–2024 e si riaffaccia lo spettro della stagnazione, la prevedibilità di flussi di cassa solidi è un bene raro. Per Buffett, non è il prezzo del titolo a fare la differenza, ma quanto denaro genera ogni giorno quel titolo.
Il suo investimento in Coca-Cola è rimasto stabile dal 1994. Nessun ribilanciamento, nessuna nuova posizione. Ha semplicemente lasciato lavorare il tempo e incassato ogni dividendo. Il risultato è un ritorno annuo sul capitale investito che oggi sfiora il 63%. Chi acquista oggi le stesse azioni a 69 dollari porta a casa un 2,93%. Questo spiega il potere dell’interesse composto nel lungo periodo.
Allora viene spontaneo chiedersi se ha ancora senso puntare su colossi maturi come Coca-Cola per costruire una rendita o, senza il tempo come alleato, si rischia solo di guardare lo specchietto retrovisore.
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