Quanto si guadagna con le ripetizioni? Ecco qual è la tariffa di una lezione privata nelle varie zone d’Italia.
Tra le tante attività che consentono di arrotondare lo stipendio c’è quella delle lezioni private, comunemente chiamate “ripetizioni”.
È sufficiente avere una buona preparazione e la voglia di trasmettere ciò che si sa per trasformare le proprie competenze in una vera e propria attività lavorativa. Le ripetizioni, infatti, non hanno un pubblico unico: possono servire al bambino delle elementari che deve colmare qualche lacuna, allo studente delle medie che vuole migliorare i voti, al liceale delle superiori che si prepara alla maturità, fino ad arrivare agli universitari che affrontano esami complessi
A tal proposito, secondo una recente ricerca, oggi circa uno studente universitario su cinque dà ripetizioni per mantenersi durante gli studi, dimostrazione di come questa attività non abbia perso di interesse con il passare degli anni.
Tuttavia, chi si affaccia per la prima volta a questo mondo si trova subito davanti a un dubbio importante: quanti soldi chiedere per le ripetizioni? Allo stesso tempo, anche i genitori che valutano l’opportunità di affidare i figli a un insegnante privato si domandano quali siano, in media, le tariffe delle lezioni private.
Va detto comunque che non esiste un tariffario ufficiale: il costo di una lezione privata dipende dal mercato e dall’accordo tra le parti. Per questo è fondamentale trovare un equilibrio: essere troppo costosi può ridurre la possibilità di costruirsi un portafoglio clienti stabile, mentre proporsi a tariffe troppo basse rischia di svalutare il proprio lavoro.
Quanto costano le ripetizioni
Stabilire un prezzo corretto per le ripetizioni private non è mai immediato, soprattutto per chi si affaccia per la prima volta a questo settore.
Il motivo, come anticipato, è che non esiste un tariffario ufficiale a cui fare riferimento. A differenza di altre professioni, infatti, le ripetizioni non sono disciplinate da norme che fissano un compenso minimo o massimo, e di conseguenza l’importo è lasciato alla libera contrattazione tra insegnante e famiglia.
In questo contesto gioca un ruolo decisivo la concorrenza, nonché il mercato in cui si esercita. Un insegnante che propone tariffe troppo elevate, per quella materia o quella zona, rischia di non riuscire a costruirsi un giro di clienti stabile, perché i genitori potrebbero orientarsi verso alternative più accessibili. Allo stesso tempo, fissare prezzi troppo bassi non solo riduce i guadagni, ma può anche trasmettere un’idea di scarsa qualità o di poca professionalità. Trovare il giusto equilibrio è quindi fondamentale: il prezzo deve risultare competitivo, senza però svilire le proprie competenze.
Per orientarsi, è utile guardare alle fasce di mercato attuali:
- per scuole elementari e medie la spesa media è compresa tra 10 e 12 euro l’ora;
- per le scuole superiori si sale a 13-18 euro l’ora;
- all’università il costo cresce sensibilmente, oscillando tra 30 e 40 euro l’ora.
Anche la materia ha un peso determinante. Alcune discipline, come latino e greco, possono arrivare a tariffe di 30 euro l’ora (con punte fino a 50 euro a Milano).
Le lezioni di matematica sono anch’esse molto richieste e possono raggiungere i 26 euro l’ora, mentre per una lezione di inglese bastano in media 15 euro. Per materie come italiano e filosofia si resta rispettivamente intorno ai 17-18 euro.
Dove si spende di più per le ripetizioni
Tra le città più care, secondo un’indagine Codacons di qualche anno fa (l’ultimo aggiornamento risale al 2018-2019, quindi non tiene conto dell’incremento registrato in questi ultimi due anni), Milano è in vetta alla classifica delle città dove le ripetizioni costano di più: pensate che qui per un’ora di lezione privata di latino o greco la tariffa può arrivare anche a 50 euro; più abbordabile Roma con 25 euro l’ora, così come Firenze e Bologna dove la media è di circa 23 euro.
Molto più basse le tariffe nelle Regioni del Sud Italia, dove in città come Cagliari (20 euro), Palermo (19 euro) e Bari (18 euro) si è di molto al di sotto della media nazionale. Il minimo però si raggiunge a Napoli, dove il compenso per un’ora di ripetizioni (il parametro di riferimento è sempre latino e greco) si attesta sui 12 euro.
Mediamente chi è riuscito a costruirsi un ampio giro di clienti riesce a guadagnare delle cifre importanti da questa attività, tanto da farne la sua principale fonte di reddito: d’altronde, mantenendo un’attività costante - anche solo dal lunedì al venerdì - per diverse ore della giornata, non è complicato arrivare anche a un compenso di 600 euro settimanali.
Come fissare il compenso per le ripetizioni?
Per concludere, possiamo riassumere una serie di fattori che possono incidere sul compenso per una lezione privata. Ad esempio, la tariffa può dipendere:
- dalla disciplina insegnata, con materie come le lingue antiche (latino e greco) che solitamente si pagano di più rispetto alle materie letterarie;
- dalla formazione e dall’esperienza di chi impartisce la lezione privata;
- dal livello d’insegnamento, poiché più è alto e maggiore sarà il costo della lezione;
- dal numero degli studenti. Ad esempio, se ci sono lezioni di gruppo si può fissare un costo forfetario “tagliando” la tariffa solitamente prevista per il singolo;
- dal numero di lezioni. Vale quanto detto sopra: se l’impegno è di lunga durata si può beneficiare di uno sconto rispetto alla singola lezione;
- dal tipo di corso richiesto. Una lezione di potenziamento, infatti, solitamente costa meno rispetto a una lezione di recupero;
- dal metodo pedagogico utilizzato, nonché dal materiale utilizzato durante le ripetizioni.
Altro fattore che - purtroppo - incide sul costo è l’eventuale fatturazione della lezione. Ancora oggi, infatti, c’è un problema lavoro sommerso in questo ambito poiché molti offrono ripetizioni in nero convincendo la famiglia che in questo modo ne possono abbattere il costo. Ricordiamo, però, che dare ripetizioni in nero rappresenta un illecito come tale sanzionato dalla normativa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA