La classifica redatta dal Censis delle migliori università in Italia: ecco quali sono oggi gli atenei più meritevoli del Belpaese.
Ogni anno migliaia di studenti si trovano davanti alla stessa, grande domanda: quale università scegliere per costruire il proprio futuro? Anche per il 2025, a fornire una bussola utile arriva il Censis, che con la sua storica indagine annuale analizza e valuta le performance degli atenei italiani. Un appuntamento atteso e ormai tradizionale, che offre una fotografia aggiornata dell’intero sistema universitario del Paese.
La classifica tiene conto di fattori chiave come la qualità delle strutture, i servizi a disposizione degli studenti, il grado di internazionalizzazione, la comunicazione digitale e, soprattutto, l’occupabilità dei laureati. Dietro i numeri si nasconde uno stato dell’arte del presente e del futuro accademico italiano.
E allora, scopriamo insieme quali sono le università che nel 2025 guidano la classifica Censis, tra conferme, sorprese e nuove eccellenze.
Università e studenti: qualche dato per capire
Negli ultimi anni, l’università italiana ha mostrato una vivacità significativa.
Nell’anno accademico 2024/2025 le immatricolazioni sono cresciute del +5,3% rispetto a marzo 2024, con una forte crescita al Centro Italia (+14,0%) e un lieve calo nel Nord-Ovest (-0,9%).
Le aree disciplinari più scelte restano quelle giuridiche, economiche e sociali (35,4%), seguite dalle STEM (28,6%), dall’area sanitaria e agro-veterinaria (18,4%) e infine da quella artistica, letteraria ed educativa (17,6%).
Nel lungo periodo (2000–2025) si è affermata la centralità dei percorsi scientifici e sanitari, con incrementi record in scienze motorie, informatica e ingegneria industriale. Le discipline umanistiche e giuridiche, pur mantenendo appeal, registrano invece contrazioni più evidenti.
Le classifiche delle migliori università in Italia nel 2025
Come leggere le classifiche Censis? Le valutazioni Censis si basano su sei indicatori principali:
- strutture disponibili;
- servizi erogati;
- borse di studio e altri interventi a favore degli studenti;
- livello di internazionalizzazione;
- comunicazione e servizi digitali;
- infine occupabilità dei laureati.
Ogni indicatore contribuisce al punteggio finale espresso in centesimi. Gli atenei sono suddivisi per dimensione (numero di iscritti) e per tipologia (statali o non statali, politecnici inclusi), consentendo un confronto omogeneo e realistico tra realtà diverse.
Mega atenei statali (oltre 40.000 iscritti)
Questa categoria include i giganti del sistema universitario italiano, spesso caratterizzati da un’offerta formativa molto ampia e da una rete di ricerca di livello internazionale. I mega atenei rappresentano poli attrattivi non solo per gli studenti italiani, ma anche per molti stranieri.
In testa, Padova e Bologna confermano la loro eccellenza nella qualità dei servizi e nell’internazionalizzazione, mentre Pisa guadagna terreno grazie a un’efficace politica di innovazione nella didattica. La Sapienza e Milano Statale restano solide nel panorama accademico, mentre Firenze e Torino consolidano la loro reputazione tra le migliori realtà del Paese.
| Posizione | Università | Punteggio |
|---|---|---|
| 1 | Università di Padova | 90,3 |
| 2 | Università di Bologna | 87,7 |
| 3 | Università di Pisa | 84,7 |
| 4 (ex aequo) | Sapienza - Università di Roma | 84,2 |
| 4 (ex aequo) | Università Statale di Milano | 84,2 |
| 5 | Università di Firenze | 83,5 |
| 6 | Università di Torino | 83,0 |
| 7 | Università di Palermo | 82,3 |
| 8 | Università di Bari | 75,7 |
| 9 | Università di Napoli Federico II | 75,5 |
Grandi atenei statali (20.000 – 40.000 iscritti)
I grandi atenei rappresentano una fascia di equilibrio tra dimensione e qualità: realtà di medio-grandi dimensioni in grado di offrire una didattica solida e servizi personalizzati.
L’Università della Calabria domina la classifica grazie a un modello di campus integrato e un’elevata attenzione ai servizi studenteschi. Pavia e Perugia confermano la loro tradizione di ricerca e internazionalizzazione. È interessante notare la crescita di atenei del Sud e delle Isole, come Cagliari e Salerno, che guadagnano posizioni grazie a strategie mirate di innovazione e digitalizzazione.
| Posizione | Università | Punteggio |
|---|---|---|
| 1 | Università della Calabria | 94,3 |
| 2 | Università di Pavia | 90,2 |
| 3 | Università di Perugia | 89,3 |
| 4 | Università di Parma | 88,8 |
| 5 | Università di Cagliari | 87,5 |
| 6 | Università di Salerno | 86,2 |
| 7 | Università di Milano-Bicocca | 85,3 |
| 8 (ex aequo) | Università di Genova | 84,8 |
| 8 (ex aequo) | Università di Roma Tor Vergata | 84,8 |
| 9 | Università di Modena e Reggio Emilia | 84,3 |
| 10 | Università di Verona | 83,0 |
| 11 | Università Roma Tre | 82,7 |
| 12 | Università di Ferrara | 81,0 |
| 13 | Università di Catania | 80,7 |
| 14 | Università G. d’Annunzio (Chieti-Pescara) | 80,0 |
| 15 | Università di Messina | 79,3 |
| 16 | Università della Campania (Luigi Vanvitelli) | 78,7 |
Medi atenei statali (10.000 – 20.000 iscritti)
Gli atenei di medie dimensioni sono spesso il cuore del sistema universitario italiano: mantengono una forte identità territoriale e un rapporto diretto con studenti e imprese.
L’Università di Trento continua a distinguersi per qualità della ricerca, servizi digitali e tasso di occupabilità post-laurea. Udine e la Politecnica delle Marche condividono il secondo posto, segno di un’Italia centro-settentrionale orientale dinamica e ben organizzata. Nelle prime dieci posizioni spiccano anche Trieste, Venezia e Brescia, università che hanno saputo coniugare innovazione tecnologica e radicamento culturale locale.
| Posizione | Università | Punteggio |
|---|---|---|
| 1 | Università di Trento | 93,7 |
| 2 (ex aequo) | Università di Udine | 92,2 |
| 2 (ex aequo) | Università Politecnica delle Marche | 92,2 |
| 3 | Università di Siena | 89,7 |
| 4 | Università di Sassari | 88,8 |
| 5 | Università di Trieste | 88,7 |
| 6 | Università Ca’ Foscari Venezia | 88,0 |
| 7 | Università del Piemonte Orientale | 87,8 |
| 8 | Università di Brescia | 87,3 |
| 9 | Università di Bergamo | 86,2 |
| 10 | Università di Urbino | 84,0 |
| 11 | Università dell’Insubria | 83,8 |
| 12 | Università di Napoli Parthenope | 83,7 |
| 13 | Università del Salento | 83,5 |
| 14 | Università di Foggia | 82,5 |
| 15 | Università dell’Aquila | 82,0 |
| 16 | Università Magna Graecia di Catanzaro | 79,8 |
| 17 | Università di Napoli L’Orientale | 79,2 |
Piccoli atenei statali (fino a 10.000 iscritti)
I piccoli atenei sono spesso realtà di eccellenza in territori più circoscritti, capaci di offrire un’attenzione individuale allo studente e percorsi formativi personalizzati.
Camerino conferma il primo posto grazie all’elevata qualità dei servizi e alla coerenza tra formazione e sbocchi professionali. Cassino e la Tuscia si distinguono per l’incremento delle infrastrutture digitali e la qualità dell’accoglienza. Il Sannio e la Basilicata si impongono per una didattica attenta alle esigenze del territorio e per la vivacità della ricerca applicata, mentre il Molise chiude la classifica pur mantenendo standard qualitativi rispettabili.
| Posizione | Università | Punteggio |
|---|---|---|
| 1 | Università di Camerino | 96,0 |
| 2 | Università di Cassino | 89,0 |
| 3 | Università della Tuscia | 88,3 |
| 4 | Università di Macerata | 86,7 |
| 5 | Università del Sannio | 84,8 |
| 6 | Università Mediterranea di Reggio Calabria | 84,3 |
| 7 | Università della Basilicata | 82,5 |
| 8 | Università di Teramo | 81,3 |
| 9 | Università del Molise | 79,0 |
Politecnici
I politecnici rappresentano l’eccellenza nella formazione tecnico-scientifica, con una forte vocazione internazionale e un collegamento diretto con il mondo produttivo. Il Politecnico di Milano, leader indiscusso, si distingue per la qualità della ricerca e la capacità di attrarre talenti da tutto il mondo. Torino consolida la seconda posizione grazie a un equilibrio tra innovazione e tradizione ingegneristica, mentre lo IUAV di Venezia si conferma come punto di riferimento per l’architettura e il design. Il Politecnico di Bari, pur chiudendo la classifica, mostra un miglioramento nelle attività di placement e nella dimensione digitale.
| Posizione | Università | Punteggio |
|---|---|---|
| 1 | Politecnico di Milano | 98,8 |
| 2 | Politecnico di Torino | 92,5 |
| 3 | IUAV (Venezia) | 86,7 |
| 4 | Politecnico di Bari | 85,2 |
Atenei non statali
Grandi (oltre 10.000 iscritti)
Le università non statali di grandi dimensioni combinano formazione di qualità, forti legami con il mondo professionale e reti internazionali consolidate. La LUISS conferma la propria leadership grazie all’approccio innovativo ai temi economico-giuridici e alla stretta connessione con le istituzioni europee. La Bocconi resta un punto di riferimento nel management e nella finanza, mentre l’Università Cattolica si distingue per la sua ampia offerta formativa, in grado di spaziare dalle scienze umane alle biotecnologie.
| Posizione | Università | Punteggio |
|---|---|---|
| 1 | LUISS | 94,2 |
| 2 | Università Bocconi | 91,4 |
| 3 | Università Cattolica del Sacro Cuore | 78,0 |
Medi (5.000 – 10.000 iscritti)
Gli atenei non statali di media dimensione offrono spesso un ambiente familiare e una didattica di alta qualità, orientata alla professionalizzazione. La LUMSA guida la classifica grazie all’attenzione ai servizi per studenti e alla solidità dei corsi in comunicazione e giurisprudenza. Lo IULM, con la sua vocazione creativa e internazionale, si conferma eccellenza nell’ambito dei media e delle lingue. L’Università Suor Orsola Benincasa, storicamente legata alla formazione e alle scienze sociali, rafforza il proprio posizionamento con percorsi interdisciplinari di crescente successo.
| Posizione | Università | Punteggio |
|---|---|---|
| 1 | LUMSA | 83,0 |
| 2 | IULM | 79,6 |
| 3 | Università Suor Orsola Benincasa | 75,2 |
Piccoli (fino a 5.000 iscritti)
Tra gli atenei non statali più piccoli si trovano alcune delle esperienze formative più dinamiche del panorama nazionale. La Libera Università di Bolzano si conferma al vertice grazie al trilinguismo e all’elevato livello di internazionalizzazione. L’Università di Roma Europea e il Campus Bio-Medico di Roma, entrambi in crescita, propongono percorsi di formazione interdisciplinari e strettamente connessi al mondo del lavoro.
| Posizione | Università | Punteggio |
|---|---|---|
| 1 | Libera Università di Bolzano | 95,2 |
| 2 | Università di Roma Europea | 87,0 |
| 3 | Università Campus Bio-Medico di Roma | 86,8 |
La classifica complessiva in base ai punteggi del Censis
Analizzando i punteggi complessivi delle classifiche Censis, il Politecnico di Milano si conferma in testa tra tutte le università italiane con un punteggio di 98,8, consolidando la sua reputazione come eccellenza assoluta nel campo tecnico e ingegneristico. Subito dietro si colloca l’Università di Camerino (96,0), che guida i piccoli atenei statali grazie alla qualità dei servizi e all’attenzione per la didattica. L’anno scorso, era stata proprio Camerino a trionfare come punti totali.
Sul podio figura anche la Libera Università di Bolzano (95,2), punto di riferimento per internazionalizzazione e innovazione linguistica. Appena fuori dal podio, l’Università della Calabria (94,3) si distingue come miglior grande ateneo statale, seguita a brevissima distanza dalla LUISS (94,2), leader tra i grandi atenei non statali. Ottimi risultati anche per Trento (93,7) e per il Politecnico di Torino (92,5), entrambi sinonimo di ricerca e apertura europea.
Completano la top ten Udine e la Politecnica delle Marche (92,2), e la Bocconi (91,4), che resta saldamente ai vertici dei mega atenei.
© RIPRODUZIONE RISERVATA