Senza contare le armi nucleari, di distruzione di massa, quanti missili ha ancora la Russia? Si tratta di una strategia o sta davvero esaurendo le scorte di armi?
La Russia, fin dal primo giorno dell’invasione ucraina, ha dimostrato una grande disponibilità di armi di tecnologia avanzata e altissima precisione. In seguito, e sempre di più negli ultimi mesi, l’esercito russo è passato a missili vecchio stampo.
I missili meno evoluti sono stati impiegati per lo più nell’attacco agli obbiettivi civili e questo potrebbe far pensare, se non che la Russia abbia esaurito le sue scorte di missili di precisione, quanto meno che queste si siano decisamente ridotte, tanto da doverle risparmiare per situazioni più estreme.
Non è possibile fare una previsione precisa sul quantitativo di armi in possesso di Putin, ma i tecnici si sono espressi in merito valutando l’evoluzione dal punto di vista strategico e militare.
Stimare quanti missili ha ancora la Russia è fondamentale per prevedere la portata di nuovi attacchi, considerata la possibilità, sempre meno remota, del ricorso alle armi nucleari.
La Russia ha finito i missili o è una strategia?
Il capo dell’agenzia di sicurezza britannica, Jeremy Fleming, sostiene che la Russia sia a corto di rifornimenti e munizioni, in quanto la guerra in Ucraina si è rivelata una strategia ad alto rischio con costi altissimi in termini non solo di attrezzature, ma anche di soldati.
Secondo il parere di Jeremy Fleming, quindi, la Russia si è trovata in una condizione inaspettata a causa del prolungamento della guerra, che la sta portando all’esaurimento delle armi. Opinione confermata anche da alcuni analisti di intelligence occidentali e da Vadym Skibitskyi, un rappresentante del ministero della DIfesa dell’Ucraina.
Skibitskyi ritiene che l’esercito russo gravi in una situazione di forte carenza, sia per quanto riguarda i missili di precisione, sia addirittura per quelli vecchio stampo. Le fonti statunitensi indicano però, una rimanenza di 3.000 missili di precisione, oltre a circa 7.000 missili vecchio stampo.
Non è comunque da escludere che la Russia avesse programmato fin dal principio una guerra lunga e che perciò l’apparente mancanza di missili tecnologici faccia parte di una strategia pianificata nel dettaglio. In questo caso l’alternanza fra missili di precisione e datati potrebbe rientrare in un piano di sfruttamento ottimale delle risorse.
Si tratta di una possibilità che trova alcuni dati a favore, così come viene riportato da Avvenire che riporta un utilizzo del 40% dei missili moderni a disposizione della Russia. D’altro canto, non è possibile conoscere con precisione la quantità di armi in possesso di Putin prima del conflitto.
Gli analisti stanno varando tutte le ipotesi, tenendo conto delle pesanti sanzioni inflitte alla Russia che ne hanno di certo limitato la possibilità di rifornimento militare. Nelle ultime settimane, infatti, l’Armata rossa ha utilizzato munizioni insolitamente costose.
A insospettire i tecnici è stato in particolare l’impiego di missili antinave P-800 Onyx, dal valore di più di 1 milione di dollari l’uno. Oltre al costo eccessivo, questi missili sono progettati per un utilizzo del tutto differente e non per l’attacco di obbiettivi a terra.
Questo sembra indicare che la Russia ha quasi terminato i missili di alta precisione più economici, trovandosi costretta a utilizzare quelli più avanzati anche quando non necessari e dunque sprecati.
Cosa succede se la Russia finisce i missili?
Putin non ha mai fatto mistero della sua disponibilità a utilizzare armi nucleari, anche se il più delle volte si è discusso sull’effettiva possibilità che questo accadesse rispetto alla probabilità che si trattasse di una semplice minaccia.
Dmitry Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, aveva già espresso l’intenzione del paese di ricorrere a qualsiasi arma, comprese quelle nucleari, per la difesa dei propri territori.
Gli Stati Uniti non hanno mai smesso di tenere sotto controllo la situazione, anche se non ritengono ancora l’utilizzo di armi nucleari una minaccia imminente.
Se la Russia dovesse trovarsi davvero a corto di armi la minaccia sarebbe però più vicina che mai, soprattutto considerata la crescente pressione della Nato.
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