Quali e quante tasse si pagano sulla pensione? Vediamo come l’Irpef influisce sull’importo della pensione trasformando il lordo in netto.
Quali sono le tasse sulla pensione? Al pari degli altri redditi, anche la pensione è assoggettata a tassazione Irpef. Non sempre è chiara la tassazione applicata sui trattamenti previdenziali, perché l’Inps paga al pensionato l’importo netto spettante e trattiene l’Irpef mese dopo mese sul cedolino.
Ma quali sono le tasse che si applicano sulla pensione? Abbiamo le aliquote Irpef, le addizionali comunali e quelle regionali: così come avviene per il reddito da lavoro dipendente, l’Inps, come sostituto di imposta, effettua sulla pensione lorda una trattenuta mensile a titolo di imposta.
Anche per quanto riguarda la pensione la tassazione viene calcolata sulla base di aliquote progressive suddivise in scaglioni di reddito (più questo è elevato e maggiore sarà l’aliquota applicata).
Alle aliquote Irpef si aggiungono le addizionali regionali e comunali che - come si può intuire dal nome - variano a seconda della zona di residenza. È però possibile ridurre il peso delle tasse grazie alle detrazioni del reddito, con le quali è possibile ridurre l’Irpef.
Una volta capito quali sono le tasse che si applicano sul reddito del pensionato, bisogna approfondire il loro funzionamento; partiamo con le aliquote Irpef facendo chiarezza su quali sono le fasce di reddito e le relative percentuali.
Proprio per questo risponderemo a tutte quelle che sono le domande più comuni sulla tassazione delle pensioni soffermandoci sulla soglia della no tax area e sulle prestazioni che sono esentasse.
Che tasse si pagano sulla pensione?
Le imposte si pagano in percentuale variabile in base all’importo della pensione percepita.
Le regole attuali sull’Irpef ci dicono che sui primi 28.000 euro di pensione annua si paga il 23% del lordo. Per la parte di importo che supera questa soglia ma resta entro i 50.000 euro, invece, si aggiunge un ulteriore 35%. Infine, per la parte che supera anche i 50.000 euro l’aliquota è del 43%.
Tuttavia, l’imposta dovuta viene in parte ridotta attraverso l’applicazione delle detrazioni sul reddito di pensione, calcolate secondo le regole indicate nella seguente tabella.
| Redditi (euro) | Importo della detrazione (euro) | 
|---|---|
| fino a 8.500 | 1.955 (non inferiore a 713) | 
| oltre 8.500 fino a 28.000 | 700+(1.955-700)* (28.000-reddito)/(28.000-8.500) | 
| da 28.000 a 50.000 | 700*[50.000-reddito)/(50.000-28.000) | 
| oltre 50.000 | 0 | 
Per calcolare quanto si paga davvero di Irpef sulla pensione, bisogna quindi prima quantificare l’importo teoricamente dovuto e poi sottrarre il valore della detrazione. Da qui ne risulta che ad esempio le pensioni il cui importo non supera gli 8.500 euro l’anno rientrano nella no tax area: su queste non è quindi dovuta l’Irpef poiché l’imposta viene azzerata dalla detrazione.
Oltre all’Irpef i pensionati, poi, devono versare, sempre sull’importo della pensione, le addizionali comunali e regionali. Si tratta di imposte percentuali applicate dalla Regione e dal Comune di residenza e che, quindi, cambiano in base al luogo in cui si vive.
Le aliquote regionali e comunali
Come anticipato sulla pensione poi si applicano anche delle addizionali regionali e comunali a seconda della residenza del pensionato. In questo caso sono le singole Regioni e Comuni a decidere se applicare un’aliquota unica oppure se differenziarla a seconda della fascia di reddito.
Nel dettaglio, ecco una tabella nella quale sono riassunte tutte le aliquote regionali:
| REGIONE | ALIQUOTA % | FASCIA DI REDDITO | 
|---|---|---|
| ABRUZZO | 1.67 | fino a 28.000 euro | 
| ABRUZZO | 2.87 | oltre 28.000 e fino a 50.000 euro | 
| ABRUZZO | 3.33 | oltre 50.000 euro | 
| BASILICATA | 1.23 | Aliquota Unica | 
| CALABRIA | 1.73 | Aliquota Unica | 
| CAMPANIA | 1.73 | fino a 15.000 euro | 
| CAMPANIA | 2.96 | oltre 15.000 e fino a 28.000 euro | 
| CAMPANIA | 3.20 | oltre 28.000 e fino a 50.000 euro | 
| CAMPANIA | 3.33 | oltre 50.000 euro | 
| FRIULI VENEZIA GIULIA | 0.70 | fino a 15.000 euro | 
| FRIULI VENEZIA GIULIA | 1.23 | oltre 15.000 euro | 
| EMILIA-ROMAGNA | 1.33 | fino a 15.000 euro | 
| EMILIA-ROMAGNA | 1.93 | oltre 15.000 e fino a 28.000 euro | 
| EMILIA-ROMAGNA | 2.93 | oltre 28.000 e fino a 50.000 euro | 
| EMILIA-ROMAGNA | 3.33 | oltre 50.000 euro | 
| LAZIO | 1.73 | fino a 15.000 euro | 
| LAZIO | 3.33 | oltre 15.000 euro | 
| LIGURIA | 1.23 | fino a 28.000 euro | 
| LIGURIA | 3.18 | oltre 28.000 e fino a 50.000 euro | 
| LIGURIA | 3.23 | oltre 50.000 euro | 
| LOMBARDIA | 1.23 | fino a 15.000 euro | 
| LOMBARDIA | 1.58 | oltre 15.000 e fino a 28.000 euro | 
| LOMBARDIA | 1.72 | oltre 28.000 e fino a 50.000 euro | 
| LOMBARDIA | 1.73 | oltre 50.000 euro | 
| PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO | 1.23 | fino a 50.000 euro | 
| PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO | 1.73 | oltre 50000 euro | 
| PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO | 1.23 | fino a 50.000 euro | 
| PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO | 1.73 | oltre 50.000 euro | 
| PUGLIA | 1.33 | fino a 15.000 euro | 
| PUGLIA | 1.43 | oltre 15.000 e fino a 28.000 euro | 
| PUGLIA | 1.63 | oltre 28.000 e fino a 50.000 euro | 
| PUGLIA | 1.85 | oltre 50.000 euro | 
| SARDEGNA | 1.23 | Aliquota Unica | 
| SICILIA | 1.23 | Aliquota Unica | 
| MARCHE | 1.23 | fino a 15.000 euro | 
| MARCHE | 1.53 | oltre 15.000 e fino a 28.000 euro | 
| MARCHE | 1.70 | oltre 28.000 e fino a 50.000 euro | 
| MARCHE | 1.73 | oltre 50.000 euro | 
| MOLISE | 1.73 | fino a 15.000 euro | 
| MOLISE | 1.93 | oltre 15.000 e fino a 28.000 euro | 
| MOLISE | 3.33 | oltre 28.000 euro | 
| PIEMONTE | 1.62 | fino a 15.000 euro | 
| PIEMONTE | 2.13 | oltre 15.000 e fino a 28.000 euro | 
| PIEMONTE | 2.75 | oltre 28.000 e fino a 50.000 euro | 
| PIEMONTE | 3.33 | oltre 50.000 euro | 
| TOSCANA | 1.42 | fino a 15.000 euro | 
| TOSCANA | 1.43 | oltre 15.000 e fino a 28.000 euro | 
| TOSCANA | 3.32 | oltre 28.000 e fino a 50.000 euro | 
| TOSCANA | 3.33 | oltre 50.000 euro | 
| UMBRIA | 1.73 | fino a 15.000 euro | 
| UMBRIA | 3.02 | oltre 15.000 e fino a 28.000 euro | 
| UMBRIA | 3.12 | oltre 28.000 e fino a 50.000 euro | 
| UMBRIA | 3.33 | oltre 50.000 euro | 
| VALLE D’AOSTA | 1.23 | Aliquota Unica | 
| VENETO | 1.23 | Aliquota Unica | 
Per consultare le aliquote comunali, invece, potete cliccare qui e utilizzare il servizio realizzato dal MEF (Ministero dell’Economia e delle Finanze) indicando il Comune d’interesse. 
In alternativa potete scaricare il file che trovate in allegato, contenente tutte le aliquote comunali Irpef.
Quali sono le pensioni esentasse?
Come abbiamo anticipato, ci sono delle prestazioni erogate dall’Inps sulle quali non si paga l’Irpef. Si tratta di prestazioni assistenziali non legate ai contributi versati: queste somme non concorrono alla determinazione del reddito imponibile e non sono assoggettate all’Irpef.
Si tratta di:
- pensione di invalidità civile;
- pensione di inabilità civile;
- assegno sociale;
- pensione di guerra;
- pensioni collegate a menomazioni subite durante il servizio militare.
Sono esenti da Irpef, inoltre, anche le pensioni ordinarie, quelle calcolate sui contributi, che ricadono nella cosiddetta no tax area, ovvero che generano un reddito annuo fino a 8.500 euro. In questo caso l’Irpef dovuta è annullata dalle detrazioni da pensione spettanti e, quindi, la pensione lorda corrisponde a quella netta.
Su quanto eroga l’Inps, in questi casi, non sono effettuate trattenute e non è prevista imposizione fiscale. Rientrano nella no tax area tutte le pensioni che hanno un importo mensile fino a 653,84 euro.
Importo pensione, che tasse si pagano
Con quale importo si pagano più tasse? Di seguito riportiamo una tabella con i valori dell’imposta dovuta al netto della detrazione, così da poter capire in percentuale quanto si paga in base all’importo dell’assegno.
Attenzione però, perché la tabella tiene conto solamente dell’Irpef (alla quale vanno aggiunte le addizionali regionali e comunali la cui aliquota varia in base alla zona di residenza) e delle detrazioni per reddito da pensione (escludendo, ad esempio, eventuali detrazioni spettanti per familiari a carico che avrebbero contribuito a ridurre l’imposta complessivamente dovuta).
Essendo l’Irpef un’imposta progressiva che va a penalizzare chi prende di più di pensione, è ovvio che più l’importo percepito è elevato e più sono le tasse da pagare. Non esiste quindi un importo di pensione per cui si pagano più tasse, in quanto questo valore è tendente a infinito.
Tuttavia, anche guardando la tabella seguente, possiamo renderci conto del fatto che è intorno ai 60.000 euro lordi annui (circa 4.615 euro al mese) che si paga d’imposta il 30% del totale. Un terzo della propria pensione, quindi, rimane allo Stato.
Come anticipato, invece, sotto gli 8.500 euro non si pagano imposte, merito della detrazione fino a 1.955 euro che spetta sulla pensione. Per chi è appena sopra questo importo, però, la percentuale è minima: con circa 1.000 euro di pensione al mese, ad esempio, si paga poco più del 10% di imposta.
A tal proposito, ecco la tabella completa in cui per ogni importo (annuo e lordo) di pensione viene indicata tanto l’Irpef lorda quanto quella netta effettivamente trattenuta nel cedolino (con cadenza mensile). Nell’ultima colonna è indicato il valore percentuale: in questo modo, in base a quanto prendete di pensione, potete farvi un’idea rispetto a quale percentuale viene trattenuta a titolo d’imposta.
Un’informazione utile anche per coloro che ancora non sono in pensione, ma vogliono farsi un’idea di quanto spetta di netto partendo dal lordo stimato.
| Pensione annua | Imposta annua lorda | Detrazione annua | Imposta annua netta | Percentuale imposta | 
|---|---|---|---|---|
| 6.000 | 1.380,00 | 1.380,00 | --- | --- | 
| 8.000 | 1.840,00 | 1.840,00 | --- | --- | 
| 10.000 | 2.300,00 | 1.858,46 | 441,54 | 4,42 | 
| 12.000 | 2.760,00 | 1.729,74 | 1.030,26 | 8,59 | 
| 14.000 | 3.220,00 | 1.601,03 | 1.618,97 | 11,56 | 
| 16.000 | 3.680,00 | 1.472,31 | 2.207,69 | 13,80 | 
| 18.000 | 4.140,00 | 1.343,59 | 2.796,41 | 15,54 | 
| 20.000 | 4.600,00 | 1.214,87 | 3.385,13 | 16,93 | 
| 22.000 | 5.060,00 | 1.086,15 | 3.973,85 | 18,06 | 
| 24.000 | 5.520,00 | 957,44 | 4.562,56 | 19,01 | 
| 26.000 | 5.980,00 | 828,72 | 5.151,28 | 19,81 | 
| 28.000 | 6.440,00 | 700,00 | 5.740,00 | 20,50 | 
| 30.000 | 7.140,00 | 636,36 | 6.503,64 | 21,68 | 
| 32.000 | 7.840,00 | 572,73 | 7.267,27 | 22,71 | 
| 34.000 | 8.540,00 | 509,09 | 8.030,91 | 23,62 | 
| 36.000 | 9.240,00 | 445,45 | 8.794,55 | 24,43 | 
| 38.000 | 9.940,00 | 381,82 | 9.558,18 | 25,15 | 
| 40.000 | 10.640,00 | 318,18 | 10.321,82 | 25,80 | 
| 42.000 | 11.340,00 | 254,55 | 11.085,45 | 26,39 | 
| 44.000 | 12.040,00 | 190,91 | 11.849,09 | 26,93 | 
| 46.000 | 12.740,00 | 127,27 | 12.612,73 | 27,42 | 
| 48.000 | 13.440,00 | 63,64 | 13.376,36 | 27,87 | 
| 50.000 | 14.140,00 | 0,00 | 14.140,00 | 28,28 | 
| 52.000 | 15.000,00 | 0,00 | 15.000,00 | 28,85 | 
| 54.000 | 15.860,00 | 0,00 | 15.860,00 | 29,37 | 
| 56.000 | 16.720,00 | 0,00 | 16.720,00 | 29,86 | 
| 58.000 | 17.580,00 | 0,00 | 17.580,00 | 30,31 | 
| 60.000 | 18.440,00 | 0,00 | 18.440,00 | 30,73 | 
| 62.000 | 19.300,00 | 0,00 | 19.300,00 | 31,13 | 
| 64.000 | 20.160,00 | 0,00 | 20.160,00 | 31,50 | 
| 66.000 | 21.020,00 | 0,00 | 21.020,00 | 31,85 | 
| 68.000 | 21.880,00 | 0,00 | 21.880,00 | 32,18 | 
| 70.000 | 22.740,00 | 0,00 | 22.740,00 | 32,49 | 
| 72.000 | 23.600,00 | 0,00 | 23.600,00 | 32,78 | 
| 74.000 | 24.460,00 | 0,00 | 24.460,00 | 33,05 | 
| 76.000 | 25.320,00 | 0,00 | 25.320,00 | 33,32 | 
| 78.000 | 26.180,00 | 0,00 | 26.180,00 | 33,56 | 
| 80.000 | 27.040,00 | 0,00 | 27.040,00 | 33,80 | 
| 82.000 | 27.900,00 | 0,00 | 27.900,00 | 34,02 | 
| 84.000 | 28.760,00 | 0,00 | 28.760,00 | 34,24 | 
| 86.000 | 29.620,00 | 0,00 | 29.620,00 | 34,44 | 
| 88.000 | 30.480,00 | 0,00 | 30.480,00 | 34,64 | 
| 90.000 | 31.340,00 | 0,00 | 31.340,00 | 34,82 | 
| 92.000 | 32.200,00 | 0,00 | 32.200,00 | 35,00 | 
| 94.000 | 33.060,00 | 0,00 | 33.060,00 | 35,17 | 
| 96.000 | 33.920,00 | 0,00 | 33.920,00 | 35,33 | 
| 98.000 | 34.780,00 | 0,00 | 34.780,00 | 35,49 | 
| 100.000 | 35.640,00 | 0,00 | 35.640,00 | 35,64 | 
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Se si è titolare del solo reddito da pensione non si è obbligati alla presentazione della dichiarazione dei redditi annuale poiché l’Inps applica già la tassazione sulla prestazione che eroga. In alcuni casi, anche se non si è obbligati è consigliabile presentare il modello 730 per recuperare le detrazioni fiscali spettanti, che altrimenti andrebbero perdute. Ne sono un esempio quelle relative alle spese mediche, alle spese per l’affitto o per il mutuo, alle spese assicurative e ai bonus edilizi.
Per molti pensionati, con solo il reddito da pensione, quindi, la presentazione del modello 730 potrebbe rappresentare la possibilità di ricevere un rimborso: avendo già versato per intero, sull’assegno mensile, l’Irpef dovuta, le detrazioni spettanti che riducono l’imposta che avrebbero dovuto versare, danno luogo a un rimborso che l’Agenzia delle Entrate provvederà a erogare sul primo assegno previdenziale disponibile.
Infine ricordiamo che nel caso in cui il pensionato fosse residente all’estero, per almeno 6 mesi l’anno, questo potrà chiedere (qualora si trovi in un Paese con cui l’Italia ha sottoscritto una Convenzione per evitare la doppia imposizione dell’assegno previdenziale) la detassazione della pensione in Italia, pagando così le tasse secondo le regole del Paese di residenza.
Ecco perché molti italiani, una volta ottenuta la pensione, decidono di trasferirsi in altri Paesi preferendo quelli dove c’è un regime fiscale agevolato (Portogallo e Tunisia su tutti) così da risparmiare sulle tasse e percepire un assegno previdenziale di importo più elevato.
Per maggiori informazioni in merito vi consigliamo di leggere: Pensioni, regime fiscale agevolato all’estero: dove andare per pagare meno tasse.
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