Putin minaccia l’UE. L’Italia è al 4° posto dei Paesi più a rischio

Le recenti minacce di Mosca di ritorsione contro le aziende occidentali, in risposta alla decisione dell’UE di congelare indefinitamente gli asset russi, hanno aumentato le preoccupazioni in alcune capitali europee. La misura, che immobilizza circa 210 miliardi di euro di asset sovrani, fa parte di un piano dell’UE per convertirli in un prestito di 90 miliardi a Kyiv nei prossimi due anni, destinato a sostenere l’Ucraina e rafforzare il ruolo europeo nei negoziati di pace.

Paesi come Belgio, Italia e Austria manifestano cautela nell’utilizzo dei fondi, temendo ritorsioni russe. Il Primo Ministro belga Bart De Wever ha chiesto garanzie condivise dagli altri 26 Stati membri, considerando troppo alto il rischio per il proprio paese, che ospita la maggior parte degli asset congelati tramite Euroclear. Nel frattempo, la Russia ha già avviato azioni legali e regolatorie che potrebbero portare al sequestro di asset occidentali nel paese.

Nonostante quasi 2.000 aziende straniere abbiano ridotto o interrotto le operazioni in Russia, oltre 2.300 restano attive, tra cui molte aziende italiane, che non possono rimpatriare i profitti a causa dei divieti sui dividendi. Le confische minacciano anche investitori occidentali che detengono titoli russi precedenti all’invasione.

Il vertice UE a Bruxelles sarà decisivo per definire le condizioni del prestito a Kyiv e superare le resistenze di alcuni Stati. L’esito è considerato cruciale non solo per l’Ucraina, ma anche per la credibilità dell’Europa come attore geopolitico.

Questo articolo è pubblicato in virtù di un accordo di Money.it con il Financial Times.

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