Prezzo Rame balza ai massimi dal 2013: il grafico della settimana

Luca Fiore

28 Novembre 2020 - 09:00

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Massimi da oltre 7 anni per il prezzo del rame. A spingere le quotazioni sono una serie di fattori, tutti riconducibili all’ascesa della Cina.

Prezzo Rame balza ai massimi dal 2013: il grafico della settimana

Livello maggiore dal 2013 per il prezzo del rame. Le notizie relative i vaccini, che nel giro di qualche mese potrebbero permetterci un ritorno alla normalità (o meglio, ad una “nuova normalità”), stanno spingendo le quotazioni dei metalli di base in generale e del rame in particolare.

L’ampio utilizzo del rame nel comparto manifatturiero fa sì che le richieste di questo metallo rispecchino l’andamento dell’economia, tanto che il metallo rosso è stato soprannominato “Dr. Copper” per la sua capacità di preannunciare i mutamenti nella congiuntura economica.

Gli analisti ritengono che il miglioramento dello scenario macroeconomico globale, unito al calo delle scorte cinesi, potrebbe innescare un deficit di mercato e spingere al rialzo le quotazioni del più ciclico dei metalli.

Prezzo Rame ai massimi da 7 anni

Dopo un minimo toccato a marzo di poco sotto i 5 mila dollari la tonnellata, il prezzo del rame ha registrato un rialzo di circa 50 punti percentuali portandosi agli attuali 7.400 dollari. Per le quotazioni si tratta del livello maggiore dal marzo del 2013.

Rame, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg

“A trainare il mercato sono gli stimoli fiscali su scala globale”, si legge in un recente report diffuso da ANZ (Australia & New Zealand) Banking Group.

La risalita del prezzo del rame è stata accentuata dalle notizie relative i vaccini, che nel 2021 dovrebbero permettere un recupero anche della domanda. Questa risalita delle richieste di rame dovrebbe arrivare in un momento in cui gli stock di metallo rosso nei magazzini cinesi si attestano sui minimi da fine 2014.

Scorte nei magazzini cinesi. Fonte: Bloomberg

Altre tre ragioni che spingeranno il rame

Oltre che dalla ripresa delle domanda legata alla ripartenza delle economie, la domanda di rame beneficerà anche di una domanda aggiuntiva (stimata a 5-7 milioni di tonnellate, contro un’offerta di 20-21 milioni) legata all’elettrificazione dei trasporti e alle fonti rinnovabili.

Inoltre, i prezzi del rame dovrebbero capitalizzare anche i crescenti costi dovuti all’estrazione di questo metallo e la nascita di un contratto derivato su questa materia prima sul mercato di Shanghai.

Alla luce del fatto che il Dragone consuma oltre metà del rame a livello globale, e che il nuovo strumento, in quotazione dal 19 novembre, è disponibile anche per gli investitori stranieri, l’influenza cinese sul prezzo del rame, come già successo nel caso del lancio del future sul petrolio, è destinata a crescere.

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