Il petrolio raggiunge nuovi picchi: i motivi del rialzo

Violetta Silvestri

3 Giugno 2021 - 10:36

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Petrolio in una corsa inarrestabile: perché il greggio ha raggiunto i livelli massimi dal 2018? Il prezzo dell’oro nero avanza, tra ottimismo sulla domanda e ritiro dell’offerta. I motivi del rialzo.

Il petrolio raggiunge nuovi picchi: i motivi del rialzo

Prezzo del petrolio in evidenza: il greggio ha esteso i guadagni dopo aver chiuso ai massimi da ottobre 2018.

Un rapporto del settore ha indicato un calo delle scorte di oro nero negli Stati Uniti, rafforzando l’ottimismo sulla ripresa della domanda. Ha giovato sullo scatto della materia prima anche la decisione di Biden di sospendere le trivellazioni in Alaska.

Tutti i motivi del rialzo del prezzo del petrolio: perché c’è la corsa del greggio?

Prezzo del petrolio ai massimi dal 2018: i dettagli

I future a New York sono saliti sopra i 69 dollari al barile dopo aver guadagnato quasi il 4% nelle ultime due sessioni, mentre il Brent si è avvicinato ai 72 dollari.

Daniel Yergin, di IHS Markit, ha affermato a Bloomberg che questo è un momento cruciale per il petrolio, focalizzato su una forte domanda e non si esclude il raggiungimento della soglia 80 dollari al barile.

L’OPEC+ ha ribadito che la richiesta di greggio supererà l’offerta nella seconda metà del 2021, il che ha stimolato la recente corsa dei prezzi.

I dati dei Paesi produttori mostrano che entro la fine dell’anno la domanda di petrolio sarà di 99,8 milioni di barili al giorno (bpd) contro un’offerta di 97,5 milioni di bpd.

Questo riequilibrio sarà guidato dalla ripresa negli Stati Uniti, il più grande consumatore di petrolio al mondo, dal consumo di veicoli quest’estate, insieme all’aumento del fabbisogno di carburante in Cina e nel Regno Unito.

Inoltre, le scorte di petrolio greggio USA sono diminuite di oltre 5 milioni di barili la scorsa settimana, secondo due fonti di mercato, citando i dati dell’American Petroleum Institute di mercoledì.

In questa cornice, l’OPEC+ ha deciso di mantenere i piani di allentamento dell’offerta fino a luglio, restituendo al mercato 2,1 milioni di barili al giorno (bpd) da maggio a due mesi dopo.

Alle ore 9.37 del 3 giugno, la quotazione Brent si mantiene salda a 71,63 con un rialzo dello 0,39% e i future WTI scambiano a 69,13 con +0,45%.

Effetto Iran sul greggio?

Sull’ottimismo relativo al petrolio permane sempre l’ombra dell’Iran. Il Paese potrebbe aumentare la produzione e le esportazioni tra 1,0 e 1,5 milioni di barili al giorno se le sanzioni fossero completamente rimosse.

In realtà, al momento questo ostacolo sembra non essere così grave.

Un rallentamento dei colloqui tra gli Stati Uniti e Teheran sul programma nucleare ha infatti ridotto le aspettative per il ritorno sul mercato della fornitura di petrolio iraniano già nel 2021.

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