Prezzi in salita sul BTP Green cedola 4,05% dopo il minimo annuo a 99,20 di marzo

Stefano Vozza

1 Settembre 2025 - 18:02

In 16 mesi i prezzi del BTP Green 2037 hanno segnato minimi e massimi interessanti, almeno ad oggi, mentre il futuro sarà tutto da scoprire

Prezzi in salita sul BTP Green cedola 4,05% dopo il minimo annuo a 99,20 di marzo

Cedola e movimento dei prezzi fanno il bello e cattivo tempo sugli investimenti obbligazionari e la fortuna dei rispettivi investitori sul reddito fisso. Il segreto, che poi segreto non è, sta nel combinarli al meglio per sfruttare entrambe le potenzialità magari nel minor tempo possibile. Facile a dirsi, molto meno nel metterlo in pratica. Ad esempio è da mesi che sono in salita i prezzi sul BTP Green cedola 4,05% dopo il minimo annuo a 99,20 di marzo. Il trend è destinato a durare, si è interrotto oppure si è semplicemente invertito?

Il BTP Green Fx 4,05% in scadenza tra 12 anni

L’obbligazione ha matricola identificativa IT0005596470 ed è nata il 30 aprile 2024, un mese (ma non l’anno) in cui nel tempo sono giunti più titoli Verdi targati MEF. La scadenza è fissata al 30 ottobre 2037, tra 12,17 anni, mentre la cedola annua è del 4,05%, cioè il 2,025% semestrale da moltiplicare per il valore nominale del prestito sottoscritto.
Tuttavia, il mix dato dall’anima verde del bond, la ricca cedola, la contrazione dello spread e i tagli dei tassi BCE hanno valso da calamita agli acquisti. La scorsa ottava il titolo ha chiuso a 102,78 (credito d’imposta: 0,34%), a svantaggio dello yield effettivo sceso al 3,79% annuo lordo (dati: Borsa Italiana). In termini cumulati, cioè da qui a naturale scadenza, si tratta di un quasi 40% netto tra tutte le cedole future previste in arrivo. È tanto o è poco? Nessuna delle due, ma più semplicemente è in linea con i ritorni chiesti oggi dal mercato su simili scadenze ed emittenti.

I movimenti dei prezzi del BTP Green Fx 4,05%

Se il payout nominale annuo non è male, forse a rubare maggiormente l’attenzione sono i prezzi sul mercato secondario. Con una duration modificata del 9,29, il titolo ha la forza per andare su e giù intorno alla parità. Il minimo e il massimo storico, almeno fino ad oggi, sono stati nell’ordine a 98 il 1° luglio 2024 e a 107,7 circa il 9 dicembre ’24. Per chi è riuscito a comprarlo e rivenderlo ai due estremi si è trattato di un 11,7% di incasso complessivo tra rateo (1,797%) e plusvalenza (9,9%) in 162 giorni.
Poi in un mese, da metà dicembre a metà gennaio, i corsi sono scesi del 6% circa fino a 101 prima di risalire a 105,1 (febbraio ’25) e di ripiombare a 99,2 a marzo. Dalla risalita di aprile, i prezzi hanno oscillato tra 103 e 105 circa. Meglio, hanno formato il top il 12/06 mentre il minimo di 102,78 l’hanno segnato venerdì 29/08 in chiusura di ottava grazie al –0,41% sulla seduta precedente.
Ora si tratta di comprendere almeno tre circostanze. Le prime due riguardano i corsi e cioè se ritesteranno il minimo o massimo annuo o storico e/o se ne formeranno di nuovi. L’ultimo riguarda il timing “giusto” di eventuale ingresso sul BTP, che tradotto vuol dire a che prezzo sottoscriverlo: agli attuali o attenderne di più convenienti, e quali di preciso?

Prezzi in salita sul BTP Green cedola 4,05% dopo il minimo annuo a 99,20 di marzo

Il dibattito sul prezzo di carico è importante tanto per il cassettista quanto per l’investitore in bond relativamente più dinamico.
Nel primo caso c’è che la cura dell’effettivo a scadenza è cruciale per non vedersi incagliato il capitale per anni su strumenti poco fruttiferi. Pensiamo a chi nel 2021 ha sottoscritto il BTP sempre della famiglia Green ma cedola all’1,50% e scadenza al 2045. Il payout è certamente misero se rapportato alla durata e, ciliegina sulla torta, venderlo sarebbe anche più doloroso dato che oggi prezza sui 64,4.
Nel secondo, invece, per massimizzare il ritorno e rendere il capitale quanto più fruttuoso possibile, specie quando l’orizzonte temporale dell’investimento è breve.
Per tutti, infine, vale un’altra considerazione: ma i prezzi saranno destinati a salire o a scendere? Al netto dei micro trend, quello di medio termine dovrebbe essere in salita (condizionale d’obbligo). Giusto a titolo di esempio, il BTP Fx 4% Nov30 prezza 105,70 a quasi parità di cedola ma con durata residua più che dimezzata.
Ora, il Green Fx 4.05% Oct37 ha dalla sua la cedola buona e una durata lunga sì, ma non troppo lunga. Poi c’è che il mercato si aspetta altri tagli dei tassi BCE, che a loro volta dipenderanno anche dal rialzo futuro dei prezzi. Infine c’è che gli acquisti di simili titoli sono sostenuti dai gestori di fondi ESG, che tanto seguito trovano presso i piccoli risparmiatori. Insomma, il futuro è per definizione ignoto a tutti, noi inclusi, ma sulla carta il titolo avrebbe le premesse per fare bene. Poi saranno gli eventi da un lato, e la mano esperta del risparmiatore di turno dall’altro, a fare la differenza, nel bene o nel male.

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