Prestiti senza busta paga: come chiederli e quando farlo

Redazione Finance

24/01/2024

08/02/2024 - 14:26

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Se non ho uno stipendio, posso avere un finanziamento? Scopriamo se è possibile richiedere e ottenere prestiti senza busta paga, con o senza garante.

Prestiti senza busta paga: come chiederli e quando farlo

Di soluzioni per finanziamenti e prestiti personali ne è davvero pieno il mercato. Ma non sempre è facile richiederli e ottenerli: per farlo, è necessario rispettare determinati requisiti. Uno di questi potrebbe essere proprio lo stipendio. Ma è possibile chiedere dei prestiti senza busta paga? E qual è, eventualmente, il ruolo del garante?

Diciamo subito che anche chi non ha uno stipendio fisso mensile può richiedere un prestito personale oppure ottenere un finanziamento presso gli istituti di credito. Ovviamente, presentando alcune garanzie alternative.

Cerchiamo di capire meglio quali sono queste garanzie e cosa fare per ottenere un finanziamento senza busta paga, individuando i documenti necessari, gli step da rispettare e tutti gli spunti previsti dalle norme vigenti.

Richiedere un prestito senza busta paga è possibile?

Uno dei primi miti da sfatare per chi si interroga su come richiedere prestiti senza busta paga riguarda il fatto che non è possibile ottenere un prestito senza garanzie. Chi non ha una busta paga potrà garantire il pagamento alla banca in diverse modalità, con garanzie ipotecarie di beni mobili o immobili o presentando garante.

Normalmente per ottenere un prestito la banca richiede particolari requisiti, tra cui un contratto di lavoro a tempo indeterminato oppure una fideiussione da parte di terzi; il prestito viene in questo caso concesso presentandosi in banca con la propria busta paga optando per la cessione del quinto e, per i lavoratori autonomi, con le dichiarazioni dei redditi degli ultimi anni.

Per chi non ha uno stipendio fisso è possibile richiedere prestiti senza busta paga con le garanzie alternative; si tratta dei casi in cui studenti, disoccupati o casalinghe possono comunque contare su beni necessari alla banca per coprire eventuali casi di cattivi pagatori.

Prestiti senza busta paga: cosa sono e come funzionano

I prestiti senza busta paga vengono erogati a chi, pur non potendo contare su uno stipendio fisso, presenta alla banca, quindi, delle valide alternative garantite. Si tratta di un prestito personale erogato di norma per importi che non superano i 10.000 euro ma che, in ogni caso, costituiscono una buona somma per chi ha bisogno di liquidità. In presenza di garanzie molto solide, la cifra limite può aumentare sensibilmente presso alcuni specifici istituti di credito.

I prestiti senza busta paga vengono concessi anche a chi, pur non potendo contare su uno stipendio fisso, ha a disposizione una rendita garantita, come nel caso dell’assegno di mantenimento tra coniugi divorziati.

Ma, oltre ai soldi, sono diverse le garanzie che una banca accetta in alternativa alla busta paga: beni preziosi come gioielli, la propria casa o semplicemente un fideiussore o garante che può coprire il pagamento del prestito in caso di problemi del creditore.

La differenza principale rispetto a qualsiasi altra tipologia di prestito o finanziamento riguarda il tasso di interesse, che è sempre più alto rispetto ad altre forme di credito.

Come ottenere un prestito senza busta paga: i requisiti, con o senza garante

Le banche, nonostante negli ultimi anni siano diventate più flessibili nell’erogazione del credito, richiedono sempre delle garanzie a tutti coloro che richiedono un prestito e non sono titolari di busta paga. Di norma, come abbiamo detto, basta dimostrare alla banca di essere titolare di contratto di lavoro a tempo indeterminato.

Tuttavia, nel caso in cui il richiedente non risulti titolare di busta paga oppure in alternativa di reddito da lavoro indipendente è possibile presentare alla banca delle garanzie alternative, di natura reale o personale, che sostituiscono, in sostanza, la sicurezza di un reddito dimostrabile.

Il garante

Il garante è colui che si impegna a pagare al posto vostro nel caso che voi non riusciate a onorare il vostro debito. Il caso più comune è un genitore che fa da garante per il figlio. Il garante deve avere un buon merito credizio e non deve essere stato segnalato come cattivo pagatore. Questo meccanismo è noto anche come fideiussione.

Ovviamente, il garante entra in gioco solo in caso di insolvenza da parte del richiedente, ma è comunque un termine necessario per far sì che la banca possa emettere il prestito.

In caso di cifre molto alte, il garante potrebbe non bastare; è qui che entra in gioco il cointestatario, un vero e proprio secondo intestatario del prestito che si fa carico del pagamento insieme all’intestatario senza busta paga.

Prestiti cambializzati

I prestiti cambializzati sono strumenti costosi che possono essere utilizzati da chi non ha i requisiti per accedere ad altre forme di finanziamento, a patto che non siano cattivi pagatori incalliti o soggetti eccessivamente indebitati. Nel caso di richiesta in assenza di busta paga, le garanzie alternative da presentare per l’erogazione del prestito cambializzato possono essere rappresentate da immobili, beni di valore, polizze assicurative o dalla presenza di un garante.

Il prestito cambializzato viene restituito mensilmente attraverso il pagamento di cambiali, che sono titoli di credito esecutivi che consentono al creditore di rivalersi velocemente sul debitore insolvente. Il creditore potrà, infatti, far protestare il debitore e procedere con la vendita coatta dei suoi beni per ricavarne le somme che gli spettano, senza necessità di alcun procedimento giudiziario. Quindi, attenzione ai costi e alla natura dello strumento: se non sarete ligi con i pagamenti delle cambiali, potreste perdere i vostri beni e non riuscire più ad accedere ad altre fonti di finanziamento.

Ipoteca

In assenza di busta paga, è possibile presentare un immobile di proprietà a garanzia delle somme richieste attraverso lo strumento dell’ipoteca. Su prestiti di importo contenuto è improbabile che la banca accetti un’ipoteca come garanzia in quanto in valore del finanziamento richiesto sarà sicuramente inferiore a quello dell’immobile.

L’ipoteca parziale è piuttosto difficile da gestire per la banca in caso di cattivi pagatori. Sopra i 65 anni, è possibile richiedere un prestito ipotecario vitalizio. Alla morte del debitore, gli eredi potranno decidere se risanare il debito per tenere l’immobile oppure venderlo per restituire le somme dovute alla banca.

Pegno

È possibile presentare dei beni di valore a garanzia di un prestito. Questa è una valida alternativa all’ipoteca, ad esempio, soprattutto in caso di piccoli prestiti o di somme comunque esigue rispetto al valore del pegno.

Come bene di valore da dare in pegno vi sono, in primis, i gioielli, ma possono essere opzioni anche i veicoli, come auto e moto, o altri oggetti di valore. In questo modo, nel caso in cui il debitore non riesca a restituire il denaro prestato, l’istituto finanziario può prendere possesso di tali beni per recuperare la somma ancora in debito.

Il modello unico o la dichiarazione dei redditi

Non tutti i cittadini che non hanno una busta paga sono effettivamente senza lavoro. Senza considerare chi lavora in nero e che quindi, pur avendo uno stipendio, avrà difficoltà nell’erogazione di un prestito, è bene analizzare il caso dei lavoratori autonomi.

I prestiti senza busta paga vengono erogati dalle banche ai liberi professionisti che sono in grado di dimostrare l’effettiva attività nel corso degli anni. Il finanziamento, in questo caso, viene concesso dopo aver analizzato i modelli di dichiarazione dei redditi presentati negli ultimi tre anni. Se si riesce a dimostrare di aver percepito redditi regolari in questo arco di tempo, la banca potrebbe accogliere la richiesta di prestito.

Rendite alternative

È possibile ottenere un prestito presentando a garanzia delle rendite alternative. Tra esse possiamo citare ad esempio gli assegni mensili di mantenimento, gli introiti derivanti dall’affitto di un immobile o da un investimento che si preferisce non smobilizzare. Chi richiede il prestito dovrà dimostrare di essere il legittimo titolare di questa rendita e che continuerà a percepirla per tutta la durata del prestito.

Chi può chiedere prestiti senza busta paga

Le principali categorie di soggetti che richiedono un prestito senza avere una busta paga sono di norma casalinghe, disoccupati, studenti, lavoratori irregolari, imprenditori, lavoratori autonomi oppure lavoratori dipendenti con una busta paga già impegnata in altri prestiti.

Questi soggetti sono necessariamente tenuti a presentare delle concrete garanzie di poter restituire la somma erogata. Negli ultimi anni si è sempre di più diffusa la richiesta di prestiti da parte di studenti universitari che, come accade nella maggior parte dei casi, non sono titolari di busta paga. In tale frangente, la banca eroga un finanziamento che verrà poi restituito dallo studente al termine del percorso universitario. Si tratta dei cosiddetti prestiti d’onore, che lo studente dovrà restituire soltanto al termine del percorso di studi, secondo un piano concordato tra richiedente e banca.

Diverso discorso nel caso in cui a richiedere un prestito senza busta paga sia, invece, un disoccupato senza alcun tipo di garanzia: non è facile che la banca eroghi in questo caso un credito, poiché il rischio di inadempimento è molto elevato.

In questo caso l’unica via per poter ottenere prestiti senza busta paga consiste nell’ipotecare dei beni di valore o titoli di cui si è titolare o di cui è titolare un soggetto terzo che si inserisce come garante nella richiesta.

I prestiti senza busta paga convengono?

Richiedere un prestito senza busta paga presenta, tuttavia, alcuni svantaggi. I tassi di interesse applicati sono normalmente più alti rispetto ai prestiti erogati a chi ha uno stipendio fisso ed è importante controllare se non si tratta di tassi d’usura.

Attenzione: ricordate la regola fondamentale “maggiore il rischio, maggiore il rendimento che voglio ottenere per sostenere quel rischio”? Se non presentate la busta paga, siete debitori più rischiosi rispetto agli altri e, quindi, dovrete pagare un prezzo più alto alla banca per vedervi accordare un prestito. Per questo, raccomandiamo di verificare sempre molto bene il tasso annuo nominale (Tan) e il tasso annuo effettivo globale (Taeg) associato al prestito, perché potrebbe essere piuttosto elevato. Controllate anche i costi legati alla stipula di una eventuale assicurazione richiesta dalla banca.

Inoltre, tra gli svantaggi c’è sicuramente il fatto che le banche non erogano in questi casi somme di rilievo.

Accortezza fondamentale, infine, è valutare bene a chi si richiede il prestito senza busta paga, poiché è proprio questo il settore dove è maggiore il rischio di truffe.

Finanziamento senza busta paga né garanzie: quali alternative?

Per importi contenuti, esistono delle alternative che possono essere utilizzate per ottenere liquidità in assenza di garanzie, presupponendo di aver già chiesto ad amici e parenti. Le carte di credito revolving, ad esempio, sono delle carte di credito che consentono di rateizzare gli acquisti dietro il pagamento di interessi, come se la banca concedesse un piccolo prestito.

Un altro strumento è rappresentato dal consolidamento dei debiti: nel caso si abbiano più posizioni debitorie aperte, è possibile accordarsi con la banca per rifinanziare il proprio debito, unificandolo in un unico finanziamento da restituire direttamente alla banca. Questo tipo di prestito può prevedere la possibilità di ottenere anche della liquidità aggiuntiva.

Come abbiamo in parte visto, i prestiti d’onore per studenti sono finanziamenti molto diffusi soprattutto nel mondo anglosassone e prevedono la possibilità di ottenere un prestito a tassi vantaggiosi per coprire le spese legate all’istruzione universitaria. Il rimborso inizierà solo dopo aver terminato gli studi.

Infine, da non sottovalutare i prestiti concessi da enti pubblici: ad esempio, ai giovani imprenditori possono essere erogati dei finanziamenti attraverso bandi di gara, e, alcuni di questi, possono essere anche a fondo perduto (va da sé che la concorrenza è spietata).

A fondo perduto possono essere anche i finanziamenti erogati a favore di categorie ritenute deboli a livello economico, basati su fondi nazionali o europei appositamente stanziati.

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