Colf e badanti: preavviso licenziamento e dimissioni

Simone Micocci

20 Giugno 2022 - 16:10

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Obbligo di preavviso per i collaboratori domestici. Tempistiche e sanzioni previste per chi non comunica per tempo il licenziamento o le dimissioni.

Colf e badanti: preavviso licenziamento e dimissioni

In caso di cessazione del contratto di lavoro, anche nei confronti dei lavoratori domestici, come colf e badanti, è necessario dare il preavviso di licenziamento.

Questo, come in tutte le tipologie di lavoro dipendente, richiede che il datore di lavoro rispetti determinate regole per il licenziamento, affinché questo sia legittimo. Ad esempio, deve essere motivato da giusta causa o da giustificato motivo; inoltre, salvo i casi in cui il licenziamento dipenda da una grave mancanza o negligenza del dipendente, è richiesto che la comunicazione avvenga con un congruo anticipo, così da concedere al lavoratore il tempo necessario per trovarsi un altro impiego.

Ogni termine per il preavviso di licenziamento varia a seconda del Ccnl di riferimento. Per colf e badanti, quindi, si applicano delle regole differenti rispetto a quelle degli altri lavoratori, ma le conseguenze per il mancato rispetto del preavviso sono le stesse: se il licenziamento del collaboratore domestico avviene in tronco, il datore di lavoro dovrà corrispondere un’indennità sostitutiva del preavviso.

Vediamo quindi cos’è l’indennità sostitutiva e quanti sono i giorni di preavviso indicati nel contratto nazionale del lavoro che il datore deve rispettare per licenziare colf e badanti.

Preavviso di licenziamento colf e badanti: quanti giorni prima comunicarlo?

Il preavviso è quel tempo che passa dalla notifica del licenziamento all’interruzione vera e propria del rapporto di lavoro. Quindi, fino al termine del periodo di preavviso il lavoratore dovrà continuare a garantire i propri servizi; restano vigenti tutti i diritti e doveri previsti dal contratto di lavoro. Il decorso del preavviso, invece, viene momentaneamente sospeso qualora durante questo periodo il lavoratore si ammali.

Così come per gli altri lavoratori, anche per colf e badanti i giorni di preavviso per il licenziamento variano a seconda di diversi fattori. Nel dettaglio, questi dipendono dall’anzianità del rapporto di lavoro e dall’orario di lavoro settimanale.

Ecco a tal proposito una tabella dove sono riassunti i termini per il preavviso di licenziamento nel settore del lavoro domestico:

Orario di lavoro Anzianità Termini per il preavviso
Più di 25 ore settimanali Massimo 5 anni 15 giorni
Più di 25 ore settimanali Più di 5 anni 30 giorni
Meno di 25 ore settimanali Massimo 2 anni 8 giorni
Meno di 25 ore settimanali Più di 2 anni 15 giorni

Questi termini vengono raddoppiati qualora la notifica del licenziamento venga presentato prima del 31° giorno successivo al termine del congedo di maternità. Inoltre, se il lavoratore alloggia presso il datore di lavoro, i giorni di preavviso diventano 30 se il rapporto di lavoro è di durata inferiore a un anno, e due mesi se la collaborazione domestica perdura da oltre un anno.

C’è un caso, però, in cui il datore di lavoro è giustificato dal non rispettare i suddetti termini, decidendo così di licenziare in tronco il lavoratore. Questo avviene in caso di licenziamento per giusta causa, ossia per negligenza o mancanza talmente grave della colf o della badante da impedire la prosecuzione del rapporto di lavoro anche per un solo giorno.

Mancato preavviso: tutele per il collaboratore domestico

Per le tutele in caso di mancato rispetto del preavviso di licenziamento bisogna fare una distinzione tra:

  • contratto a tempo determinato;
  • contratto a tempo indeterminato.

In caso di contratto a tempo indeterminato, qualora il datore di lavoro decida di licenziare in tronco un collaboratore domestico, così come per gli altri settori lavorativi, quest’ultimo avrà diritto al pagamento di un’indennità sostitutiva del preavviso, pari alla retribuzione dovuta per il periodo di preavviso non concesso.

Nei contratti a tempo determinato, invece, in caso di risoluzione anticipata unilaterale il collaboratore ha diritto a tutte le retribuzioni che avrebbe percepito qualora il rapporto di lavoro non si fosse interrotto.

Preavviso dimissioni: gli obblighi per colf e badanti

Se da una parte il datore di lavoro deve comunicare il licenziamento con il congruo preavviso, pena il pagamento dell’indennità sostitutiva, dall’altra anche il collaboratore domestico non può presentare le dimissioni immediate (salvo il caso di dimissioni per giusta causa).

Anche per le dimissioni, infatti, c’è da rispettare un preavviso e per quei collaboratori che non lo fanno scatta una trattenuta nell’ultima busta paga per un importo pari all’indennità sostitutiva calcolata in base alle giornate di preavviso.

In tal caso, quindi, sarebbe il collaboratore a pagare di tasca propria - subendo una riduzione dello stipendio - un’indennità pari allo stipendio che avrebbe percepito nei giorni del preavviso.

A tal proposito è interessante vedere quali sono i termini del preavviso per le dimissioni dei collaboratori domestici: questi sono pari a quelli previsti per il licenziamento ma ridotti del 50%, come potete vedere dalla tabella successiva.

Orario di lavoro Anzianità Termini per il preavviso
Più di 25 ore settimanali Massimo 5 anni 8 giorni
Più di 25 ore settimanali Più di 5 anni 15 giorni
Meno di 25 ore settimanali Massimo 2 anni 4 giorni
Meno di 25 ore settimanali Più di 2 anni 8 giorni

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