Poste e CDP festeggiano i 150 anni del risparmio postale

Redazione

30 Ottobre 2025 - 15:39

Cassa Depositi e Prestiti e Poste Italiane celebrano l’anniversario dei 150 anni dall’istituzione del Risparmio Postale e i 100 anni del Buoni Fruttiferi Postali

Poste e CDP festeggiano i 150 anni del risparmio postale

Un evento, un compleanno, ma anche un augurio per il futuro. Poste Italiane e Cassa Depositi e Prestiti, alla presenza, tra gli altri, del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, hanno festeggiato formalmente e istituzionalmente il secolo di vita dei Buoni Fruttiferi Postali e i 150 anni dall’istituzione del Risparmio Postale, che si legano indissolubilmente con quella che è la storia del nostro Paese.

Al Nuovo Centro Congressi di Roma - conosciuto ai più come La Nuvola di Fuksas - si è svolto un anniversario in grande stile, con la narrazione delle fasi salienti di storia delle Poste Italiane e delle iniziative di risparmio, che ancora oggi vanno per la maggiore secondo le statistiche. Una celebrazione che è stata anche l’occasione per ascoltare alcune voci nobili dell’azienda e della politica italiana e per fare un punto su quanto effettivamente ancora contino oggi questi strumenti per gli italiani.

L’evento

«Nel 2025 l’Italia celebra l’Italia celebra un anniversario che affonda le sue radici nella storia economica e sociale del Paese». Queste le parole del giornalista e volto TV Paolo Pagliaro, che giustificano in tutto e per tutto l’importanza della ricorrenza. Tanto che l’ospite d’onore è stata proprio la massima carica istituzionale dello Stato, Sergio Mattarella, che in qualità di Presidente della Repubblica ha voluto rendere omaggio a ciò che ha significato il risparmio postale a 360° per la storia del nostro Paese.

Insieme a lui, presenti i vice presidenti di Camera e Senato (tra il pubblico ma non intervenuti), il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, e i gli esponenti più elevati di Poste Italiane e Cassa Depositi e Presiti, vale a dire presidenti - Silvia Maria Rovere per Poste e Giovanni Gorno Tempini per CDP - e AD - Matteo Del Fante per Poste e Dario Scannapieco per CDP. All’evento erano presenti anche oltre 200 sindaci del territorio e 150 giornalisti accreditati, come gli anni festeggiati dal Risparmio Postale.

Come narratore della storia cronologica del risparmio in Italia, invece, è stato chiamato Toni Servillo, che in un monologo di pochi minuti ha saputo illustrare le tappe dell’evoluzione, con due punti chiave:

  • 1875, nascita delle Casse di Risparmio Postali, istituite per rendere accessibile il risparmio alle classi popolari. Un’iniziativa unica e capillare resa possibile grazie alla lungimiranza dell’allora Ministro delle Finanze, Quintino Sella, e alla legge apposita, che puntava tutto sulla presenza territoriale degli sportelli postali;
  • 1925, emissione dei primi Buoni Fruttiferi Postali, strumento, garantito dallo Stato, a rendimento crescente nel tempo, che spinge gli italiani dal «materasso» al risparmio produttivo.
Sergio Mattarella presente all'evento Sergio Mattarella presente all’evento Da sinistra: Giuseppe Lasco, DG Poste Italiane, Giancarlo Giorgetti, Ministro dell'Economia e delle Finanze, Matteo Del Fante, AD Poste Italiane, Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica

La storia

Dal piccolo risparmiatore alla grande infrastruttura. Nelle celebrazioni si è puntato molto su quanto Poste Italiane e Cassa Depositi e Prestiti abbiano influenzato in maniera tangibile lo sviluppo del nostro Paese. Un’attività possibile solo grazie agli italiani stessi, che, oramai, da 150 anni si affidano alle soluzioni di risparmio di Poste. Dagli sportelli delle Regie Poste alle app per smartphone oggi.

Scuole, ospedali e strade, ma anche ricostruzione e boom economico. La trasformazione dell’Italia passa da sempre per Buoni e Libretti. La prima opera in cui Cassa Depositi e Prestiti (nata nel 1850 nel Regno di Sardegna) mette mano è il Canale Cavour nel 1866, ma poi ci saranno, tra gli altri, le bonifiche delle paludi di Grosseto (1888), la ricostruzione delle città di Messina e Reggio Calabria dopo il terribile terremoto del 1908 (che fece oltre 150 mila vittime), la nascita della linea telefonica nazionale negli anni ’20, dell’autostrada tra Torino e Milano e, ancora, i lavori di bonifica e ricostruzione dopo gli alluvioni del Polesine (1951) e di Firenze (1966), fino ad arrivare alle ristrutturazioni di edifici, dimore storiche e università, come nel caso della Federico II di Napoli nel 1984.

E il futuro è stato annunciato sulla stessa linea. Su tutti, gli interventi per gli imminenti giochi olimpici invernali tutti italiani, con il Villaggio olimpico di Milano-Cortina 2026 che, a conclusione della manifestazione, diventerà il più grande studentato d’Italia. Il tutto per un incidenza sul PIL che nel 2024 ha toccato 1,4%.

Per dare dei dati, il 95% dei cittadini italiani vive in comuni in cui CDP ha finanziato almeno un progetto. Mentre nell’ultimo triennio sono oltre 65 mila le aziende finanziate e 75 i miliardi di euro dispiegati nelle varie iniziative.
Numeri importanti, se la base rimane sempre quella dei risparmiatori.

Qualche numero per capire

Come ha ricordato Toni Servillo all’evento, al momento della nascita delle Casse di Risparmio Postali il deposito minimo previsto era di una lira, ma il piccolo risparmiatore all’epoca poteva aver difficoltà ad arrivare a questa somma. E così si aprì la possibilità di depositare molto meno, «perché ogni centesimo conta, come nel salvadanaio». Ecco, allora, che le poste dell’epoca puntarono sui più piccoli risparmiatori possibili, nel vero senso della parola: i bambini. In un’Italia unita formalmente ma poco concretamente, principalmente analfabeta e rurale, andare nelle scuole significava avvicinare le nuove generazioni e, con esse, trascinare i genitori in un sistema virtuoso. La prima vera educazione finanziaria, in poche parole.

Stando ai numeri sciorinati in occasione dell’anniversario, nonostante oggi la situazione non sia comparabile a 100 o addirittura 150 anni fa, gli italiani si affidano ancora tantissimo a Poste Italiane e CDP.

Oggi il risparmio postale conta circa 27 milioni di sottoscrittori e ha raggiunto uno stock complessivo di 320 miliardi di euro.

Sono oltre 31 milioni i Libretti Postali sottoscritti per un valore di 94 miliardi di euro; d’altro canto, i Buoni fruttiferi postali sono addirittura 39 milioni, per un totale di circa 230 miliardi di euro. Campania, Lombardia e Lazio sono le regioni dove il risparmio postale va per la maggiore, sia per numero di clienti che per quota economica.

Numeri che riflettono anche un’altra egemonia: quella delle identità digitali (SPID). Poste Italiane è il primo provider in Italia, con oltre 30 milioni di identità, pari a circa il 72% della quota di mercato. E il fatto che, a differenza di diversi competitor, sia ancora un servizio principalmente gratuito fa sicuramente la differenza.

E i postini? Sono ancora tantissimi: circa 31 mila. Così come i pacchi consegnati dagli stessi, che toccano il miliardo in 4 anni (circa 1,5 milioni di consegne al giorno).

Nonostante la transizione digitale, in Italia «resistono» ancora 12.800 uffici postali, con un margine di crescita per le assunzioni. Difatti, Poste Italiane comunica di aver assunto oltre 40 mila nuovi dipendenti negli ultimi 10 anni, con un quarto di essi che ha meno di 30 anni. In totale, i lavoratori in Poste superano le 120 mila unità, con il 54% di quote rosa.

Insomma, il «risparmio paziente ma attivo», come ha dichiarato il presidente CDP Giovanni Gorno Tempini, è la base di un salvadanaio che, ancora oggi, permette di muovere e trasformare il nostro Paese.

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