Puoi andare dal medico durante la malattia al di fuori delle fasce orarie di reperibilità, a meno che ricorrano alcuni requisiti. Ecco cosa devi sapere.
I lavoratori in malattia sono tenuti a rispettare le fasce orarie di reperibilità, rimanendo nel domicilio indicato - generalmente a casa propria - per consentire lo svolgimento delle visite fiscali.
Uscire di casa in questi orari è possibile soltanto in casi particolari, soprattutto per esigenze di salute. Per questo motivo i lavoratori tendono a sottovalutare la gravità delle proprie azioni quando mancano ai controlli per ragioni sanitarie, come l’acquisto di medicine in farmacia o la visita dal medico curante. In realtà, puoi andare dal medico durante la reperibilità soltanto in alcune circostanze.
Altrimenti, risultare assente al controllo fiscale ha conseguenze molto gravi, rappresentando una violazione nei confronti del datore di lavoro ma anche verso l’Inps che eroga l’indennità o comunque gestisce i controlli. La valutazione delle possibili giustificazioni non deve essere fatta con leggerezza, ma attenendosi scrupolosamente a quanto stabilito dalla legge e dall’orientamento prevalente dei giudici nelle cause di lavoro. Altrimenti, si rischiano sanzioni economiche e disciplinari, anche quando l’assenza dipende da motivi apparentemente leciti come una visita medica.
Quando puoi andare dal medico in malattia
I lavoratori in malattia non sono obbligati a stare perennemente in casa per tutto il periodo della prognosi.
Le fasce orarie di reperibilità, vale a dire dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 17:00 alle 19:00, servono semplicemente a garantire lo svolgimento dei controlli fiscali.
Il resto del tempo può essere utilizzato dal lavoratore come preferisce, occupandosi delle faccende quotidiane liberamente, purché non ritardi colpevolmente la propria guarigione. Di conseguenza, sono ben poche le ragioni che permettono di giustificare l’assenza a una visita fiscale, visto che l’obbligo di reperibilità è limitato durante la giornata.
Una visita dal medico può effettivamente rappresentare un motivo valido in tal senso, ma soltanto quando si tratta di una visita necessaria, indifferibile e impossibile da svolgere in orari diversi. Ciò riguarda qualsiasi tipo di controllo medico, anche le visite specialistiche, escludendo però tutte le visite di routine che possono essere posticipate. La Corte di Cassazione si è inoltre più volte espressa sulla possibilità di assentarsi da casa durante l’orario di reperibilità per recarsi presso l’ambulatorio medico.
La visita dal medico di famiglia non è normalmente compatibile con i criteri descritti, ma la Cassazione permette di andare dal medico di base durante la reperibilità quando non è possibile conciliare diversamente gli orari di ricevimento oppure quando il controllo serve proprio ad accertare la guarigione per la ripresa dell’attività lavorativa.
Si può andare dal medico durante la malattia venendo meno all’obbligo di reperibilità soltanto in questi casi, rischiando altrimenti delle sanzioni proporzionate alla gravità e alla ripetizione (eventuale) delle violazioni. Non è tutto, perché anche in presenza di un giustificato motivo di assenza è necessario avvisare preventivamente il datore di lavoro e l’Inps.
Visite durante la malattia, come fare
Chi ha necessità di assentarsi durante la malattia per visite mediche o altri motivi validi deve darne comunicazione all’Inps e al datore di lavoro prima di uscire di casa, rispettando anche l’eventuale preavviso richiesto dal contratto.
Sarà inoltre doveroso conservare tutta la documentazione che attesti il motivo dichiarato per giustificare l’assenza, un adempimento necessario anche quando per ragioni di assoluta e comprovata urgenza non è stato possibile avvisare. Per assentarsi durante la malattia senza darne neanche comunicazione è richiesta l’assoluta indifferibilità dell’assenza, generalmente quando le condizioni di salute sono particolarmente gravi.
Lo stesso vale, oltre che per le visite mediche, per altre ragioni che giustificano l’assenza come il ritiro di referti di radiografie legati alla malattia in corso o la necessità di un’iniezione che non poteva essere effettuata diversamente e anche l’acquisto di medicine in farmacia, che tuttavia deve essere indifferibile. Non sono tenuti a rispettare queste regole, nemmeno sulla comunicazione, i lavoratori che non devono rispettare la reperibilità, per esempio malati di patologie gravi che richiedono terapie salvavita o legate a un’invalidità superiore al 67%, come pure i dipendenti che hanno subito un infortunio sul lavoro.
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