Commissioni, vincoli e scarsa trasparenza possono compromettere la scelta del risparmiatore per questo prodotto.
IIn Italia la parola “sicurezza” è una calamita irresistibile per una grossa fetta di risparmiatori. Dopo anni di crisi bancarie, inflazione e tassi ballerini, milioni di famiglie continuano a cercare prodotti che garantiscano soprattutto stabilità e protezione del capitale. Se poi si aggiunge la promessa di un rendimento anche di poco superiore ai titoli di stato, il successo sul mercato è garantito. È su questo tipo di domanda che stanno prosperando i prodotti assicurativi del risparmio: polizze vita, unit linked, index linked, multiramo. Strumenti che le banche e le reti di consulenza spingono con forza, presentandoli come soluzioni adatte a tutti.
Ma davvero queste polizze sono una risposta efficace per difendere i risparmi? Oppure, dietro la facciata rassicurante, si nascondono insidie che rischiano di trasformare il sogno di protezione in una delusione costosa?
Gino è un professionista in pensione da qualche anno. Ha investito circa 100 mila euro in un prodotto multiramo (combina una componente a rendimento garantito con una parte legata ai mercati tramite OICR/ETF) caratterizzato da un premio unico, con la possibilità di versamenti aggiuntivi. “Mi avevano garantito un rendimento del 2% - spiega – ma dopo il primo anno i costi accessori hanno eroso quel minimo guadagno previsto. Ho chiesto al consulente se potevo liquidare le somme ed investirle in un altro prodotto. Mi ha risposto che la parte non garantita era in perdita e quindi erodeva anche il capitale investito nella gestione separata; non mi conveniva liquidare in quel momento e comunque c’era un vincolo di 3 anni allo smobilizzo” [...]
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