Più tasse su casa e successioni, la ricetta OCSE per ridurre le imposte sui redditi

Anna Maria D’Andrea

07/09/2021

02/12/2022 - 15:01

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Adeguare le tasse sulla casa e aumentare quella su successioni e donazioni, al fine di ridurre il peso del Fisco sui redditi da lavoro. La ricetta arriva dall’OCSE, nel Rapporto sull’Italia 2021.

Più tasse su casa e successioni, la ricetta OCSE per ridurre le imposte sui redditi

Casa e successioni come leva per attuare una riforma fiscale olistica, che raggiunga l’agognato obiettivo della riduzione delle imposte sui redditi da lavoro.

Mentre si avvia alla ripartenza la discussione sulla riforma del Fisco, tenuto conto dell’adozione della legge delega entro il mese di settembre, è l’OCSE a fornire la ricetta per rivedere le regole IRPEF.

Il Rapporto sull’Italia presentato il 6 settembre 2021 evidenzia ancora una volta alcuni degli aspetti sui quali l’Europa si è più volte soffermata, in primis lo squilibrio delle tasse sulla casa e sulle successioni e donazioni rispetto a quelle sul lavoro.

Ancora una volta, la raccomandazione all’Italia è di adeguare la tassa sul mattone, così come assottigliare esenzioni e agevolazioni su successioni e donazioni, utilizzando le maggiori entrate per ridurre le tasse sui redditi da lavoro.

Più tasse su casa e successioni, la ricetta OCSE per ridurre le imposte sui redditi

Nel 2019 il gettito fiscale in Italia ha rappresentato il 42,4% del PIL, a fronte di una media OCSE pari al 33,8%. Una quota preponderante delle entrate complessive deriva poi dalle imposte sui redditi da lavoro, mentre è bassa la tassazione sui consumi, sulle successioni e sui patrimoni.

Sono questi alcuni degli aspetti evidenziati nel report diffuso il 6 settembre 2021, con il quale l’OCSE analizza la situazione complessiva del Paese, soffermandosi anche sul fronte fiscale.

Una delle necessità più volte evidenziata è quella di ridurre le tasse che danneggiano la crescita, e tra queste vanno sicuramente menzionate le imposte sui redditi da lavoro, IRPEF in primis, ma anche i contributi previdenziali a carico delle aziende, che aumentano i costi delle assunzioni.

La tassazione in Italia appare squilibrata, secondo l’OCSE e mentre si registra un aumento delle imposte sul lavoro, restano basse le tasse sulle successioni, così come quelle sulla casa.

Report Italia OCSE 2021 Report Italia OCSE 2021

Gli aspetti evidenziati dall’OCSE mettono ancora una volta in risalto gli squilibri del sistema fiscale italiano, che poggia eccessivamente sul lavoro. Occorre invece invertire la rotta, aumentando le tasse sulle successioni e adeguando la tassazione sulla casa ai valori immobiliari.

Tasse sulla casa da adeguare, successioni più care: le raccomandazioni OCSE all’Italia, in vista della riforma fiscale

Sulla tassa di successione l’Italia incassa troppo poco, per via di una soglia di esenzione relativamente alta. Nonostante l’incremento di successioni e donazioni, passate dall’8,4% nel 1995 al 15,1% nel 2016, le entrate per l’Erario sono diminuite dallo 0,14% allo 0,06% del gettito complessivo.

Aumentare la tassa di successione consentirebbe quindi di incrementare il gettito e, tra l’altro, ridurrebbe la probabilità di successioni di imprese familiari e di una impropria destinazione del capitale agli eredi meno qualificati. In sostanza, esenzioni ed agevolazioni non sarebbero più un “ostacolo” agli investimenti e alla crescita delle attività.

Il rapporto sull’Italia punta poi il dito, ancora una volta, sul mancato adeguamento dei valori catastali, evidenziando come se i valori immobiliari fossero collegati a quelli di mercato, aumenterebbero i livelli di reddito e di equità, anche considerando che le aliquote marginali sugli immobili sono nettamente inferiori a quelle previste per altri beni.

Le indicazioni dell’OCSE vanno indubbiamente collegate alla discussione circa la riforma fiscale.

Entro settembre 2021 è attesa la legge delega, e non si escludono novità già in Legge di Bilancio 2022. Per una revisione complessiva del sistema tributario si prospettano però tempi lunghi, anche a causa della mancanza di risorse economiche adeguate.

D’altro canto, però, le due leve suggerite dall’Europa per reperire risorse utili ad attuare una riforma olistica, che riduca il carico di imposte e contributi sui redditi da lavoro, trova l’opposizione di buona parte delle forze politiche in campo.

Basti pensare alla riforma del catasto, fortemente osteggiata per le inevitabili conseguenze che avrebbe, ad esempio, in materia di IMU. Nuove tasse sul patrimonio sono quindi escluse, per il momento, ma non è chiaro quali leve saranno utilizzate per la tanto auspicata riduzione dell’IRPEF.

La riforma fiscale sembra esser destinata a scontrarsi con le divergenze di vedute tra gli stessi partiti che compongono il Governo Draghi, ma saltare l’appuntamento con un Fisco più equo e orientato alla crescita appare impossibile. Saranno mesi roventi.

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