Il petrolio è il grande business della Russia: perché aprile è da record per Mosca

Violetta Silvestri

16 Maggio 2023 - 15:29

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Le esportazioni di petrolio della Russia vanno a gonfie vele e segnano un record post-guerra ad aprile: cosa succede e perché il greggio continua a essere un affare per le casse di Putin.

Il petrolio è il grande business della Russia: perché aprile è da record per Mosca

La Russia ha esportato più petrolio ad aprile che in qualsiasi altro mese dalla sua invasione su vasta scala dell’Ucraina lo scorso anno, con quasi l’80% delle spedizioni di greggio verso Cina e India, secondo l’Agenzia internazionale per l’energia.

Un record che racconta quanto il settore energetico mondiale sia stato rivoluzionato nelle rotte dal conflitto e dalle sanzioni Ue e occidentali imposte contro la nazione russa. E quanto Mosca riesca ancora a sopravvivere grazie alle entrate provenienti dalle vendite del suo oro nero.

Quanto petrolio ha venduto la Russia? I numeri e le ragioni del record, con alcuni segnali di allarme anche per le casse del Cremlino.

L’export del petrolio russo è da record: i motivi

La Russia non ha attuato i tagli alla produzione di greggio promessi, con le esportazioni che hanno toccato i massimi dall’inizio della guerra in Ucraina, mentre Mosca cerca di aumentare le entrate energetiche per finanziare le spese militari, secondo l’Agenzia internazionale per l’energia.

Nello specifico, l’export di greggio russo è salito di altri 50.000 barili al giorno ad aprile, raggiungendo un record post-invasione di 8,3 milioni di barili al giorno, superando di gran lunga la media di 7,7 milioni di barili al giorno e 7,5 milioni di barili al giorno rispettivamente nel 2022 e nel 2021.

L’aumento delle spedizioni riflette il successo di Mosca nel trovare nuovi acquirenti per il suo petrolio da quando l’Europa ha bloccato le importazioni e nuove navi.

In seguito alle sanzioni, la Russia ha collaborato con un numero crescente di società commerciali poco conosciute e proprietari di petroliere per sviluppare nuovi sistemi e spostare il proprio petrolio.

“La Russia sembra avere pochi problemi a trovare acquirenti disponibili per il suo greggio e i suoi prodotti petroliferi”, ha affermato martedì l’AIE in un rapporto mensile sul petrolio.

Da sottolineare che le misure restrittive al greggio russo pensate e attivate dall’Ue sono state concepite per limitare, ma non fermare del tutto, la vendita di petrolio russo, che continua a fluire verso paesi al di fuori dell’Ue (il motivo è evitare una distorsione totale del mercato bloccando le forniture di Mosca e quindi privando il mondo di una fonte di petrolio importante, senza la quale il prezzo sarebbe aumentato ancora di più per scarsità di offerta).

Il risultato è stato uno dei più grandi cambiamenti mai registrati nei flussi di merci, con la Russia che ha dirottato milioni di barili al giorno di petrolio dall’Europa all’Asia negli ultimi 12 mesi.

In totale la Russia ha spedito 5,2 milioni di barili al giorno di greggio ad aprile, il massimo da maggio 2022, di cui 2,1 milioni di barili al giorno alla Cina e 2 milioni di barili al giorno all’India. Le esportazioni totali di prodotti petroliferi raffinati sono state di 3 milioni di barili al giorno.

La nuova capacità di raffinazione sta guidando un continuo spostamento verso est delle corse di greggio previste per il resto dell’anno, rispecchiando la forza della domanda regionale, ha affermato l’AIE.

Le importazioni dalla Russia hanno contribuito a soddisfare la crescente domanda di petrolio in Cina, che ha raggiunto il massimo storico di 16 milioni di barili al giorno a marzo, ha aggiunto l’Agenzia internazionale dell’energia.

Un grafico del database Bruegel è eloquente nel mostrare come sia cambiata completamente la destinazione dei combustibili minerali (carbone, petrolio, gas) della Russia, tracciando le nuove rotte commerciali del dopo-guerra:

Destinazione dei combustibili russi nel mondo Destinazione dei combustibili russi nel mondo Come sono cambiate le esportazioni dal 2019

Da febbraio 2022, il picco di export verso l’Europa è svanito e la quota di vendite in Cina e in India è aumentata. Interessante anche la maggiore fornitura alla Turchia.

Quanto sta guadagnando la Russia dal greggio?

Nonostante la spedizione di più petrolio rispetto all’aprile 2022, i ricavi mensili delle esportazioni di petrolio della Russia sono stati inferiori del 27% rispetto allo scorso anno, secondo le stime dell’AIE, in parte a causa del calo dei prezzi globali dell’energia.

Anche il petrolio russo è stato scambiato con uno sconto rispetto ai benchmark globali soprattutto per via di un limite di prezzo imposto dal G7 sulle esportazioni russe consentite di petrolio e prodotti petroliferi raffinati, imposto rispettivamente a dicembre e febbraio.

Tuttavia, tale sconto ha iniziato a ridursi, ha affermato l’AIE, poiché la Russia ha aumentato il suo accesso alle spedizioni non occidentali in grado di operare al di fuori dei limiti di prezzo e per le quali può quindi attuare un prezzo di vendita più alto. I proventi delle esportazioni di petrolio di Mosca ad aprile sono stati di $15 miliardi, in aumento rispetto ai $13,3 miliardi di marzo, secondo le stime dell’AIE.

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