Permessi per concorsi pubblici ed esami, quanti giorni spettano e a chi

Simone Micocci

22 Febbraio 2023 - 17:21

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Concorsi pubblici, spetta un permesso al lavoro per prendere parte a prove o esami? Sì, ma solamente ad alcuni dipendenti pubblici. Nel settore privato ci sono però delle alternative, ecco quali.

Permessi per concorsi pubblici ed esami, quanti giorni spettano e a chi

Nulla vieta al lavoratore dipendente d’iscriversi a un concorso pubblico, per questo motivo è lecito chiedersi cosa fare nel caso in cui per prendere parte a prove o esami si abbia la necessità di assentarsi dal lavoro.

A tal proposito, è bene sottolineare che esistono dei permessi per chi è iscritto a un concorso pubblico, da utilizzare esclusivamente nei giorni di prove ed esami e non per le fasi di preparazione (che non rientrano neppure nelle casistiche che giustificano la richiesta del permesso studio), ma sono riservati ad alcuni dipendenti pubblici.

A riconoscere il diritto al permesso per concorso pubblico, infatti, non è la legge bensì il contratto collettivo nazionale del lavoro del comparto del personale delle Regioni e delle Autonomie locali del 6 luglio del 1995, nella parte (articolo 19) in cui fa chiarezza sui permessi retribuiti spettanti ai dipendenti pubblici.

Non ci sono leggi invece che riconoscono alla generalità dei lavoratori la possibilità di giustificare l’assenza dal lavoro con un apposito permesso per concorso pubblico. Con questo però non significa che non ci sono alternative, in quanto si può ricorrere a un giorno di ferie o comunque richiedere un permesso retribuito di quelli accumulati in busta paga.

A tal proposito, di seguito faremo chiarezza su alcune alternative al permesso per concorso pubblico da utilizzare nei giorni di prove concorsuali o esami. Prima, però, concentriamoci su quanto riconosciuto dal suddetto Ccnl al personale della Pubblica amministrazione.

Permessi per partecipare ai concorsi pubblici

Come anticipato questi permessi sono riconosciuti ai soli dipendenti della Pubblica Amministrazione e degli enti locali. Come stabilito dall’articolo 19 del CCNL del 1995 questi permessi si possono richiedere fino ad un massimo di 8 giornate l’anno per le quali non è prevista alcuna decurtazione dello stipendio.

Si tratta, quindi, a tutti gli effetti di permessi retribuiti.

L’assenza riguarda esclusivamente le giornate di svolgimento delle prove concorsuali: di conseguenza, il permesso non può essere richiesto né per giorni di viaggio né per quelli necessari per raggiungere la sede del concorso.

Inoltre non può essere fruito in modalità oraria.

Per beneficiarne il dipendente deve presentare una richiesta in forma scritta all’ente di appartenenza. Questo ha il dovere di concedere il giorno di permesso al lavoratore, anche quando la prova d’esame è in programma nell’orario extra lavorativo. Ad esempio, ha diritto al giorno di permesso il lavoratore che solitamente stacca alle 13:00 e deve partecipare a una prova che ha inizio alle 17:00.

La richiesta va presentata almeno con 7 giorni di anticipo compilando il modulo specifico messo a disposizione dall’amministrazione di appartenenza e indicando il motivo per il quale si richiede il permesso. Entro i 3 giorni successivi dalla fruizione del permesso il dipendente ha l’obbligo di presentare un documento che certifichi l’effettiva partecipazione alla prova di concorso.

Permessi per dipendenti privati

Come anticipato, solo i dipendenti del pubblico impiego possono beneficiare di 8 giorni di permesso l’anno per partecipare ai concorsi pubblici.

Nel settore privato, invece, bisogna attenersi a quanto stabilito dal Ccnl di appartenenza, nei quali non ci sono permessi specifici per i concorsi ma esistono comunque delle alternative. Ad esempio, nella maggior parte dei contratti collettivi sono previsti dei permessi per ex festività - utilizzabili per qualsiasi motivo - introdotti per compensare l’abolizione di alcune festività:

  • 19 Marzo: San Giuseppe;
  • 39° giorno successivo alla Pasqua: Ascensione;
  • 60° giorno successivo alla Pasqua: Corpus Domini;
  • 29 Giugno: Santi Pietro e Paolo (a eccezione di chi lavora a Roma poiché nella Capitale questo giorno viene ancora festeggiato);
  • 4 Novembre: Unità Nazionale (in alcuni CCNL al posto del giorno di permesso viene riconosciuta un’indennità di trattamento coincidente con la domenica).

Per compensare la cancellazione di queste festività ai lavoratori privati viene riconosciuto un monte di 32 ore di permesso l’anno (ne vengono maturate 2,6667 ore ogni mese) o anche 4 giorni.

Un’altra possibilità per i lavoratori del settore privato che vogliono partecipare a un concorso pubblico è rappresentata dai Rol, ossia i permessi per riduzione dell’orario di lavoro riconosciuti in maniera differente dai vari Ccnl.

Il monte ore dipende sia dal Ccnl di riferimento che da altri fattori, come la grandezza dell’azienda e l’inquadramento del dipendente; solitamente - come avviene per il Ccnl commercio - ne vengono maturate 4,6667 ore ogni mese.

Il giorno di permesso deve essere concordato con il datore di lavoro presentando - qualora previsto dal Ccnl di riferimento - un’istanza in carta semplice indicando la data e l’orario in cui intende assentarsi dal lavoro, senza dover per forza indicare una motivazione.

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