Permessi concorsi pubblici ed esami, quanti giorni spettano e a chi

Simone Micocci

4 Agosto 2025 - 17:09

Vuoi prendere parte a un concorso pubblico ma non sai come fare al lavoro? A seconda dei casi hai a disposizione dei permessi specifici, ecco di quali si tratta.

Permessi concorsi pubblici ed esami, quanti giorni spettano e a chi

Iscriversi a un concorso pubblico è del tutto legittimo anche per chi lavora come dipendente. Tuttavia, partecipare alle prove o agli esami può creare qualche difficoltà pratica, soprattutto quando i giorni della selezione coincidono con l’orario lavorativo. In questi casi, è naturale chiedersi se esiste un permesso per concorso pubblico che consenta di assentarsi legittimamente dal lavoro.

La risposta dipende dal settore di appartenenza. Per i dipendenti pubblici, in particolare per coloro che lavorano nelle Regioni e nelle Autonomie locali, esiste una tutela specifica: l’articolo 19 del contratto collettivo nazionale del 6 luglio 1995 riconosce infatti fino a 8 giornate di permesso retribuito all’anno per la partecipazione a concorsi pubblici. Si tratta di permessi validi solo nei giorni in cui si svolgono effettivamente le prove, che non possono essere utilizzati né per la preparazione né per i giorni di viaggio.

Diverso è il caso dei lavoratori del settore privato, per i quali non esiste una normativa che garantisca un permesso specifico per concorso pubblico. Tuttavia, ciò non significa che non ci siano soluzioni. Chi lavora nel privato può infatti ricorrere ad altre forme di assenza legittima, come i giorni di ferie, i permessi retribuiti accumulati in busta paga o i permessi per ex festività riconosciuti da alcuni contratti collettivi. In alternativa, si possono utilizzare anche le ore di permesso per riduzione dell’orario di lavoro, compatibilmente con le regole previste dal contratto applicato in azienda.

A tal proposito, nel prosieguo dell’articolo analizzeremo nel dettaglio la normativa prevista per i dipendenti pubblici, le modalità di richiesta dei permessi e le possibili alternative a disposizione di chi lavora nel settore privato.

Permessi per partecipare ai concorsi pubblici

Come anticipato questi permessi sono riconosciuti ai soli dipendenti della Pubblica Amministrazione e degli enti locali. Come stabilito dall’articolo 19 del CCNL del 1995 questi permessi si possono richiedere fino ad un massimo di 8 giornate l’anno per le quali non è prevista alcuna decurtazione dello stipendio.

Si tratta, quindi, a tutti gli effetti di permessi retribuiti.

L’assenza riguarda esclusivamente le giornate di svolgimento delle prove concorsuali: di conseguenza, il permesso non può essere richiesto né per giorni di viaggio né per quelli necessari per raggiungere la sede del concorso. Ciò non toglie comunque che possano esserci dei trattamenti di maggior favore nei singoli contratti, come nel caso delle Forze Armate dove anche i giorni necessari per prendere parte al concorso rientrano nelle 8 giornate di permesso.

Inoltre non può essere fruito in modalità oraria.

Per beneficiarne il dipendente deve presentare una richiesta in forma scritta all’ente di appartenenza. Questo ha il dovere di concedere il giorno di permesso al lavoratore, anche quando la prova d’esame è in programma nell’orario extra lavorativo. Ad esempio, ha diritto al giorno di permesso il lavoratore che solitamente stacca alle 13:00 e deve partecipare a una prova che ha inizio alle 17:00.

La richiesta va presentata almeno con 7 giorni di anticipo compilando il modulo specifico messo a disposizione dall’amministrazione di appartenenza e indicando il motivo per il quale si richiede il permesso. Entro i 3 giorni successivi dalla fruizione del permesso il dipendente ha l’obbligo di presentare un documento che certifichi l’effettiva partecipazione alla prova di concorso.

Permessi per dipendenti privati

Come anticipato, solo i dipendenti del pubblico impiego possono beneficiare di 8 giorni di permesso l’anno per partecipare ai concorsi pubblici.

Nel settore privato, invece, bisogna attenersi a quanto stabilito dal Ccnl di appartenenza, nei quali non ci sono permessi specifici per i concorsi ma esistono comunque delle alternative. Ad esempio, nella maggior parte dei contratti collettivi sono previsti dei permessi per ex festività - utilizzabili per qualsiasi motivo - introdotti per compensare l’abolizione di alcune festività:

  • 19 Marzo: San Giuseppe;
  • 39° giorno successivo alla Pasqua: Ascensione;
  • 60° giorno successivo alla Pasqua: Corpus Domini;
  • 29 Giugno: Santi Pietro e Paolo (a eccezione di chi lavora a Roma poiché nella Capitale questo giorno viene ancora festeggiato);
  • 4 Novembre: Unità Nazionale (in alcuni CCNL al posto del giorno di permesso viene riconosciuta un’indennità di trattamento coincidente con la domenica).

Per compensare la cancellazione di queste festività ai lavoratori privati viene riconosciuto un monte di 32 ore di permesso l’anno (ne vengono maturate 2,6667 ore ogni mese) o anche 4 giorni.

Un’altra possibilità per i lavoratori del settore privato che vogliono partecipare a un concorso pubblico è rappresentata dai Rol, ossia i permessi per riduzione dell’orario di lavoro riconosciuti in maniera differente dai vari Ccnl.

Il monte ore dipende sia dal Ccnl di riferimento che da altri fattori, come la grandezza dell’azienda e l’inquadramento del dipendente; solitamente - come avviene per il Ccnl commercio - ne vengono maturate 4,6667 ore ogni mese.

Il giorno di permesso deve essere concordato con il datore di lavoro presentando - qualora previsto dal Ccnl di riferimento - un’istanza in carta semplice indicando la data e l’orario in cui intende assentarsi dal lavoro, senza dover per forza indicare una motivazione.

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