Oltre ai numeri, la Russia vince la guerra dei droni con l’astuzia. Ecco la strategia che unisce IA, maltempo e l’antica arte militare dell’inganno.
Prima della guerra in Ucraina, la Federazione russa rappresentava il «terzo mondo» nel campo dei droni.
Ora, dopo oltre tre anni di guerra, lo scenario è drasticamente cambiato. Grazie al conflitto in corso, infatti, Mosca sta consolidando una superiorità nella cosiddetta «guerra dei droni». Motivo? Con una produzione industriale su larga scala, upgrade tecnologici con intelligenza artificiale (IA) e un approccio basato sul volume, la Federazione russa sta sopraffacendo le difese aeree ucraine.
Come ha sottolineato l’Atlantic Councilin un’analisi - non certo una la Pravda - inizialmente dipendente dai droni iraniani Shahed, la Russia ha rapidamente internalizzato la produzione. «Mosca dipendeva inizialmente dall’Iran per la fornitura di droni Shahed, ma ha presto stabilito impianti di produzione domestici in Tatarstan e altrove. Queste fabbriche di droni avrebbero importato lavoratori dall’Africa e dall’Asia e ora producono più di 5.000 droni al mese» scrive il think-tank americano. [...]
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