Perché la recessione è (ancora) la grande incertezza del 2024

Violetta Silvestri

20/12/2023

20/12/2023 - 15:42

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La recessione rimane il tema caldo e la grande incognita del 2024: ci sarà o no? Gli Usa scivoleranno in un rallentamento economico oppure l’anno nuovo sarà all’insegna della crescita?

Perché la recessione è (ancora) la grande incertezza del 2024

Il 2024 inizierà con un dubbio che l’andamento economico del 2023 non è riuscito a sciogliere: la recessione arriverà oppure no? La domanda si riferisce soprattutto alle sorti della più grande potenza mondiale, gli Usa.

Se, infatti, la contrazione è già scontata in Eurozona sul finire dell’anno e all’inizio del prossimo - con la Bce che non ha previsto specificatamente la recessione ma gli indicatori macro non la escludono - per la nazione americana la stima prevalente sembra essere di un atterraggio morbido.

Gli analisti affermano che la recessione statunitense prevista da due anni è da escludere tra i possibili scenari. Tutti gli altri, però, dalle aziende agli investitori, si stanno ancora preparando a un rallentamento causato dalla debole domanda dei consumatori. Questa divergenza di aspettative sta riaprendo un dibattito strategico per l’economia mondiale: gli Usa possono davvero scivolare in una seppur lieve recessione nel 2024?

Recessione Usa 2024: perché è ancora una possibilità

Le previsioni di consenso delle principali banche, tra cui Goldman Sachs, Morgan Stanley, UBS e Barclays, prevedono che la crescita globale sarà limitata nel 2024 da tassi di interesse elevati, petrolio più caro e una Cina indebolita, ma con basse probabilità di recessione. Un anno fa molte banche prevedevano invece una recessione negli Stati Uniti.

Le aziende sembrano più cupe rispetto allo scorso anno. Le parole usate dalle aziende per descrivere la domanda includono aggettivi come debole, fiacca, lenta, poco brillante, instabile, attenuata, limitata, impegnativa, sotto pressione e irregolare, secondo un’analisi di Deutsche Bank.

Il rivenditore Walmart ha dichiarato all’inizio di questo mese che, sebbene sia rimasto sorpreso dalla resilienza dei consumatori quest’anno di fronte all’aumento dei prezzi, il comportamento stava cambiando e stava diventando cauto.

Nella sua ultima trascrizione degli utili, la catena Dollar General ha affermato che l’utile lordo è in calo, le spese per interessi sono aumentate e prevede che “la spesa dei clienti potrebbe continuare a essere limitata mentre ci avviciniamo al 2024, soprattutto nelle categorie discrezionali”.

Il colosso dei beni di consumo Procter & Gamble ha espresso una nota più ottimistica. Andre Schulten, direttore finanziario della società, ha recentemente affermato che P&G è riuscita ad aumentare la propria quota di volume e valore nei mercati statunitensi nell’ultimo trimestre, sottolineando che il consumatore rimane forte.

Il punto da chiarire nel 2024 è se la Federal Reserve riuscirà a evitare la recessione e contenere al tempo stesso l’inflazione, senza danneggiare i consumatori.

Dopo aver lasciato i mercati nel dubbio per mesi, l’ aggiornamento più recente della Fed mostra che essa riconosce la necessità di equilibrio e che i funzionari sono sensibili ai rischi di un inasprimento eccessivo della politica che può spingere l’economia verso un rallentamento più rapido del necessario.

Diverse aziende stanno già avvertendo questa debolezza.

“Il consumo sta iniziando a rallentare un po’ e le aziende basate sul consumo, che in realtà sono quasi tutte le grandi aziende a questo punto, stanno iniziando a parlarne”, ha affermato McDonough di PGIM. Il gestore patrimoniale globale ha un patrimonio di 1,27 trilioni di dollari.

La spesa dei consumatori si è effettivamente raffreddata, secondo i sondaggi dell’Institute for Supply Management. Un sondaggio di novembre del Conference Board ha mostrato che circa due terzi dei consumatori percepiscono ancora una recessione come “abbastanza probabile” o “molto probabile” nel 2024.

La recessione sfugge a previsioni certe

Gli indicatori provenienti dalle indagini sul settore manifatturiero, dall’inversione della curva dei rendimenti statunitensi e da un piano di spesa fiscale eccezionale, annunciavano tutti un rallentamento, o addirittura una recessione in questo anno.

I sondaggi Reuters condotti tra gli economisti fino al 2022 e alla metà del 2023 hanno costantemente mostrato che la probabilità media di una recessione negli Stati Uniti entro un anno era superiore al 60%. Questa probabilità è ora più vicina al 45%.

Le grandi banche prevedono un rallentamento dell’economia globale nel 2023, con una probabile recessione negli Stati Uniti. Le previsioni per il 2024 sono ancora prudenti.

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