Perché la guerra Israele-Hamas è più pericolosa di quella tra Ucraina e Russia

Alessandro Cipolla

11/10/2023

11/10/2023 - 14:54

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La guerra tra Ucraina e Russia ci sta tenendo con il fiato sospeso da 600 giorni ma, per gli analisti, lo scontro totale Israele-Hamas sarebbe maggiormente a rischio escalation.

Perché la guerra Israele-Hamas è più pericolosa di quella tra Ucraina e Russia

La guerra scoppiata sabato 7 ottobre tra Israele e Hamas, a seguito dell’attacco senza precedenti sferrato dai miliziani palestinesi, da qualche giorno ha oscurato quasi totalmente il conflitto in corso tra Ucraina e Russia che, negli ultimi 600 giorni, ha monopolizzato le attenzioni del mondo intero.

La ferocia degli scontri e la brutalità delle stragi sarebbero però solo l’inizio di una “ guerra lunga ” come dichiarato dai due belligeranti, che si andrebbe a sommare così a quella che nell’ultimo anno e mezzo ha sconvolto e devastato l’Ucraina.

Se poi ci mettiamo l’operazione dell’Azerbaigian nella regione del Nagorno-Karabakh, le tensioni a Taiwan, il caos in Nord Africa, i golpe nell’Africa Subsahariana, la ripresa degli scontri in Siria e la guerra sempre in corso in Yemen, ecco che il quadro generale è più che preoccupante.

Oltre ai tanti morti e feriti su entrambi i fronti, la guerra in Israele ha avuto come conseguenza immediata l’aumento del prezzo del petrolio e del gas, nel secondo caso anche in virtù del presunto sabotaggio del gasdotto in Finlandia, ma gli analisti sono preoccupati anche per altri fattori.

Il conflitto Israele-Hamas infatti sarebbe maggiormente a rischio escalation rispetto a quello Russia-Ucraina che, da oltre un anno e mezzo, ci fa convivere con la spada di Damocle di una possibile terza guerra mondiale ben penzolante sopra il capo di tutti noi.

Perché la guerra Israele-Hamas fa così paura

Il rischio che la guerra tra Israele e Hamas presto possa coinvolgere altri Paesi è altissimo, tanto che già si stanno avendo le prime avvisaglie di come l’operazione Alluvione al-Aqsa lanciata dai guerriglieri palestinesi potrebbe infiammare tutto il Medio Oriente.

Nelle ultime ore, la Siria avrebbe lanciato dei razzi verso Israele mentre gli Hezbollah hanno lanciato dei missili provocando la reazione dell’esercito israeliano che ha colpito il Libano nel proprio territorio. In Giordania invece migliaia di persone sono scese in piazza per chiedere al governo di scendere in guerra contro Israele.

Di fatto una escalation in Terra Santa sembrerebbe essere già a un passo, ma la situazione potrebbe precipitare se dovesse entrare in scena anche il convitato di pietra di questo conflitto: l’Iran.

Così come l’Ucraina non può vincere la guerra contro la Russia senza un intervento armato della Nato, al pari Hamas mai potrà avere la meglio contro Israele - che al pari di Mosca è una potenza nucleare - anche con l’aiuto di Libano e Siria.

L’Iran però potrebbe intervenire al fianco dei “fratelli” palestinesi se la situazione umanitaria a Gaza dovesse degenerare; non sarebbe così un caso che gli Stati Uniti starebbero facendo pressioni su Israele nel non esagerare nella risposta agli attacchi e agli orrori compiuti da Hamas.

Nel frattempo gli Stati Uniti hanno mosso verso le coste di Israele la portaerei Gerald R. Ford, un bestione da 100 tonnellate e con una lunghezza pari a 337 metri che potrebbe scatenare una potenza aerea devastante.

Se la situazione dovesse degenerare, Washington potrebbe inserirsi in questa guerra per regolare i conti aperti da tempo con l’Iran; un attacco a Teheran però potrebbe generare a mo’ effetto domino la reazione anche di Russia e Cina.

Ecco perché la guerra in Israele al momento spaventa più di quella in Ucraina: l’unica similitudine tra i due conflitti è la totale inconsistenza dell’Europa e di una diplomazia che appare essere sempre più impotente.

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