Pensioni, riforma in diretta: nessuna svolta, sindacati delusi per l’incontro con Calderone

Simone Micocci

26 Giugno 2023 - 17:45

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Riforma delle pensioni, la diretta: oggi - 26 giugno - sindacati e governo discuteranno degli anticipi (e non solo).

Pensioni, riforma in diretta: nessuna svolta, sindacati delusi per l’incontro con Calderone

Dopo oltre 4 mesi di stop riprende il dibattito sulla riforma delle pensioni: nella giornata di oggi - lunedì 26 giugno - i sindacati e i rappresentanti del ministero del Lavoro si troveranno intorno a un tavolo per discutere delle misure che verranno, con focus sugli anticipi.

L’incontro di oggi è quindi uno snodo fondamentale per la riforma delle pensioni, specialmente per le novità attese nel 2024. A tal proposito, seguiremo questa giornata in diretta aggiornandovi su tutte le ultime notizie a riguardo, dalla possibile conferma di Quota 103 alla data in cui Quota 41 potrebbe essere estesa a tutti.

Opzione donna non è stata neppure menzionata

Deluso anche Pierpaolo Bombardieri (Uil) visto che il governo non è stato capace di dare le risposte che i sindacati chiedevano. In particolare per Opzione donna, nonostante all’esterno del ministero del Lavoro ci fossero delle donne «rimaste sotto il sole che non sono state nemmeno nominate».

Incontro inconcludente

Chi sperava in una svolta rimarrà deluso: come confermato dal segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, al termine del confronto, si è trattato di un incontro “inutile in quanto sono state ripetute le stesse cose di gennaio. In particolare la ministra Calderone non hanno risposto riguardo a quante risorse saranno a disposizione per la trattativa, a conferma che “il governo non ha la volontà vera di aprire la trattativa e il ministro non ha alcun mandato”. Poche speranze, quindi, per arrivare a un punto d’incontro e di questo passo è sempre più probabile che le minacce dei sindacati riguardo a un nuovo sciopero generale si facciano concrete.

Le prime indiscrezioni sull’incontro

Emergono le prime indiscrezioni sull’incontro: la ministra Calderone ha posto l’attenzione sulla flessibilità in uscita annunciato un allargamento della platea di coloro che possono accedere all’Ape Sociale. Per quanto riguarda gli esodi incentivati, invece, si va verso uno strumento unico per tutti che consentirà di anticipare l’accesso alla pensione, con il supporto dell’azienda presso cui si è impiegati, fino a 7 anni.

Così Bombardieri (Uil) sul futuro delle pensioni

Non manca anche il parere di Pierpaolo Bombardieri (Uil):

Ci aspettiamo delle risposte. Non solo su opzione donna, ma per tutti quelli che vogliono conoscere le regole per andare in pensione. Non si può cambiare idea a ogni tornata elettorale.

Tutti i sindacati hanno quindi le idee chiare su quali dovranno essere gli obiettivi del confronto. Ancora poche ore e sapremo se le loro aspettative sono state deluse o meno.

Anche Maurizio Landini (Cgil) ha parlato prima dell’incontro

Anche Maurizio Landini (Cgil) ha parlato prima del suo ingresso al ministero del Lavoro, confermando che i sindacati si aspettano l’apertura di una trattativa visto che “la situazione è peggiorata e c’è il rischio di tornare alla legge Fornero”. Landini ha ribadito che il governo dovrà rispondere sulle risorse da mettere in campo, nonché sulle proprie intenzioni in merito a Opzione donna, pensione di garanzia per i giovani e riconoscimento di alcune professioni come maggiormente gravose.

I sindacati sono arrivati al ministero del Lavoro

Nel frattempo i sindacati hanno preso i loro posti all’interno del ministero del Lavoro per prendere parte all’incontro programmato per oggi. A tal proposito, appena prima di entrare il leader della Cisl, Luigi Sbarra, ha dichiarato di avere le idee chiare su cosa si aspetta dal confronto:

“Chiediamo un’accelerazione sulla riforma delle pensioni. Dobbiamo lavorare per superare le rigidità della legge Fornero e restituire alle pensioni una flessibilità, una sostenibilità, e un’inclusività. Chiediamo un cronoprogramma di incontri tecnici per entrare nel merito delle priorità, per sapere quali risorse saranno messe in vista della legge di Bilancio. Serve introdurre la pensione di garanzia per i giovani e ripristinare i requisiti di Opzione donna. Infine, un grande piano informativo per l’adesione alla previdenza complementare aprendo un nuovo periodo di silenzio-assenso.”

Tra qualche ora al massimo sapremo se queste richieste sono state accolte o meno.

Il nodo risorse

Nell’incontro di oggi il governo dovrà fare chiarezza definitivamente sul discorso risorse. Da quanto si potrà spendere, infatti, dipende il futuro delle pensioni specialmente per il 2024.

Confermato l’aumento delle pensioni minime

Non c’entra nulla con la riforma ma è comunque arrivata una notizia importante: l’Inps - confermando le nostre indiscrezioni - ha ufficializzato l’aumento delle pensioni minime con il cedolino in pagamento a luglio. Nella stessa sede verranno pagati gli arretrati e - per coloro che ne hanno diritto - la quattordicesima.

Nel 2024 proroga di Quota 103

Secondo indiscrezioni, oggi il governo potrebbe ufficializzare che per il 2024 l’opzione di anticipo con le maggiori possibilità di essere approvata è quella che vede la conferma di Quota 103, consentendo per almeno un altro anno di andare in pensione al raggiungimento dei 41 anni di contributi e al compimento dei 62 anni di età. Quota 103, infatti, rappresenta un buon compromesso rispetto a Quota 41 per tutti: è vero che il numero di persone interessate è inferiore, ma lo sono anche le risorse a disposizione.

E Opzione donna?

Negli ultimi incontri si era parlato anche del futuro di Opzione donna, misura che fino allo scorso anno consentiva il pensionamento a molte lavoratrici ma che nel 2023 ha visto la platea ridursi a poche centinaia di «fortunate». Con la scorsa legge di Bilancio, infatti, le condizioni per l’accesso a Opzione donna sono state cambiate riservando tale misura solamente a coloro che sono invalide, assistono un familiare con grave disabilità o sono impiegate in aziende in crisi o in liquidazione. I sindacati da mesi chiedono un ritorno ai vecchi requisiti e se nel primo incontro hanno avuto rassicurazioni a riguardo da parte della stessa ministra Calderone, nel secondo hanno preso atto dell’impossibilità di riuscirci già nell’anno in corso. Adesso il governo dovrà rispondere su cosa intende fare nel 2024: mantenere i requisiti così come sono oggi vorrebbe dire la fine di Opzione donna.

Sindacati pronti a scioperare

Rischia di non essere un confronto cordiale quello di oggi visto che i sindacati - come confermato da Maurizio Landini (Cgil) nel corso della trasmissione Mezz’ora su Rai 3 - sono pronti allo sciopero generale visto che non sono assolutamente soddisfatti dell’operato del governo Meloni: dai mancati rinnovi di contratto ai tagli nella Sanità, ai quali presto si potrebbe anche aggiungere il tema pensioni qualora nell’incontro di oggi non dovessero arrivare le garanzie richieste dalle parti sociali.

Perché l’incontro di oggi è importante

Dopo mesi di stop (l’ultimo incontro c’è stato a febbraio) governo e sindacati torneranno a confrontarsi sulla riforma delle pensioni. Il tema di oggi è gli anticipi, ma si dovrebbe affrontare anche il tema delle pensioni future. Per quanto riguarda il primo aspetto il governo dovrebbe (finalmente) fare chiarezza su quali sono gli obiettivi per il 2024: difficile, come richiesto dalla Lega, arrivare subito all’estensione di Quota 41 consentendo a tutti di andare in pensione con 41 anni di contributi indipendentemente dall’età, più probabile che un tale obiettivo venga raggiunto solamente nel 2025 o, meglio, nel 2026. Nel frattempo dovrebbe esserci la conferma di Quota 103, almeno per un altro anno ancora. Tutto dipenderà dalle risorse, aspetto su cui il governo non si è ancora soffermato e sul quale proprio nell’incontro di oggi potrebbero esserci importanti novità.

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