Pensioni oggi, novità: attesa per la quattordicesima, ma intanto arriva il nuovo scivolo

Simone Micocci

24 Giugno 2019 - 11:58

Ultime novità pensioni: tra pochi giorni l’Inps pagherà la quattordicesima a circa 3,5 milioni di pensionati. Nel frattempo si segnala l’introduzione di un nuovo scivolo pensionistico.

Pensioni oggi, novità: attesa per la quattordicesima, ma intanto arriva il nuovo scivolo

Pensioni: da oggi parte il conto alla rovescia per il pagamento della quattordicesima mensilità, un bonus che porterà nelle casse di 3,5 milioni di pensionati una somma variabile a seconda di reddito e posizione contributiva, per un massimo di 655,00€.

Nel frattempo ci sono da segnalare delle ultime novità sulle pensioni con l’introduzione di un nuovo scivolo pensionistico (oltre a quello già previsto per Quota 100) con la conversione in legge del Decreto Crescita: una misura che - al pari dell’isopensione - consente ad alcune aziende di favorire l’uscita dal lavoro dei dipendenti in esubero fino a cinque anni di anticipo dalla data di pensionamento.

Nonostante quindi siamo ad un punto di stallo sulla riforma delle pensioni, dal momento che per capire come si muoverà il Governo su Quota 100 e Quota 41 (visto che da mesi si parla di una possibile estensione della misura oggi riservata ad alcune categorie di precoci) bisognerà attendere l’esito delle discussioni con l’UE in merito ad una procedura di infrazione ai danni dell’Italia, ci sono comunque delle novità sulle pensioni da segnalare.

Partiamo da quella più attesa dai pensionati, ossia il pagamento della quattordicesima sulla pensione in programma agli inizi della prossima settimana.

Pensioni, novità: prossima settimana arriva la quattordicesima

È tutto pronto: lunedì 1° luglio l’Inps pagherà la quattordicesima mensilità a circa 3,5 milioni di pensionati.

Un esborso di circa 1,75 miliardi di euro quello che l’Inps dovrà affrontare per il riconoscimento della quattordicesima, un bonus riconosciuto solamente a coloro che soddisfano determinati requisiti legati all’età anagrafica (questa spetta solo al compimento dei 64 anni di età) e al reddito: il bonus - che sarà erogato direttamente e automaticamente sul cedolino della pensione - spetta, infatti, solo a coloro che hanno un reddito complessivo non superiore a 2 volte il trattamento minimo del Fondo pensioni lavoratori dipendenti che per il 2019 è pari a 513,01€.

Si tratta di una novità rispetto al passato: solo con la Legge di Bilancio 2017, infatti, il riconoscimento della quattordicesima è stato esteso a coloro che hanno un reddito inferiore di 2 volte il trattamento minimo, mentre in precedenza ne avevano diritto solo coloro che non superavano questo importo di 1,5 volte.

L’importo comunque varia a seconda del reddito di riferimento, così come per il numero di contributi maturati dal lavoratore autonomo o privato. A tal proposito, di seguito trovate le tabelle con gli importi della quattordicesima sulle pensioni; per maggiori approfondimenti su questo bonus, invece, vi consigliamo di consultare la nostra guida di riferimento.

Importi quattordicesima per redditi inferiori a 10.003,69€
Anzianità contributiva Importi lavoratori autonomi Importi lavoratori privati
Fino a 15 --- 437 euro
Fino a 18 437 euro ---
Da 15 a 25 --- 546 euro
Da 18 a 28 546 euro ---
Oltre 25 --- 655 euro
Oltre 28 655 euro ---
Importi quattordicesima per redditi compresi tra 10.003,69€ e 13.338,26€
Anzianità contributiva Importi lavoratori autonomi Importi lavoratori privati
Fino a 15 --- 336 euro
Fino a 18 336 euro ---
Da 15 a 25 --- 420 euro
Da 18 a 28 420 euro ---
Oltre 25 --- 504 euro
Oltre 28 504 euro ---

Pensioni, novità scivolo pensionistico con il Decreto Crescita

Spesso le aziende che vorrebbero avviare processi di reindustrializzazione e riorganizzazione non riescono a farlo perché non sanno come “liberarsi” dei lavoratori in esubero; a tal proposito il Decreto Crescita - per il quale il testo di conversione in legge ha ottenuto il via libera della Camera - ha introdotto una nuova misura di prepensionamento rivolta alle aziende che hanno un organico superiore alle 1.000 unità.

Con questo nuovo scivolo viene consentito a queste aziende di mandare in pensione i lavoratori che si trovano a non più di 60 mesi (quindi 5 anni) dal conseguimento del diritto alla pensione di vecchiaia. Una novità che però riguarda solamente quelle aziende che dimostrano di voler favorire l’uscita di questi lavoratori per poter poi avviare un processo di reindustrializzazione e riorganizzazione.

La novità assoluta di questo scivolo pensionistico riguarda l’introduzione di un nuovo contratto di espansione; è questo, infatti, che dovrà essere sottoscritto dalle aziende che intendono agevolare l’uscita dal lavoro di alcuni dipendenti, facendosi carico dell’indennità che verrà loro riconosciuta nei cinque (o anche meno) anni che li separano dal raggiungimento della pensione.

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