Scivolo pensionistico Quota 100: possono accedervi solo coloro che compiono 62 anni e maturano 38 anni di contributi entro il 31 dicembre 2021. Ecco quali sono gli altri requisiti necessari per anticipare l’accesso alla pensione.
Quota 100 ha dato ai lavoratori una nuova possibilità di accesso anticipato alla pensione: come noto, infatti, il collocamento in quiescenza può avvenire all’età di 62 anni purché il lavoratore nel contempo abbia maturato almeno 38 anni di contributi.
Questa è la forma di accesso alla pensione più conosciuta di Quota 100, per la quale sono state superate le 100.000 domande; in pochi però sanno che insieme a questa nuova misura di accesso alla pensione ne è stata introdotta un’altra per il prepensionamento.
Si parla di prepensionamento quando il lavoratore smette di lavorare prima del raggiungimento della pensione, percependo un’indennità sostitutiva erogata fino al momento della decorrenza dell’assegno previdenziale. Sono forme di prepensionamento l’Ape Sociale e Volontario, o anche lo scivolo pensionistico - isopensione - introdotto dalla Fornero; a queste se ne affianca un’altra, direttamente legata alla nuova Quota 100.
Con questa forma di prepensionamento è possibile, qualora ne sussistano determinate condizioni, smettere di lavorare percependo un’indennità sostitutiva fino a tre anni prima della decorrenza di Quota 100, quindi già all’età di 59 anni.
È l’articolo 22 del decreto 4/2019 a prevederlo, istituendo dei Fondi di solidarietà bilaterali di settore, finanziati dai datori di lavoro, ai quali viene affidato il compito di erogare l’indennità sostitutiva a coloro che - in accordo con la propria azienda - smettono di lavorare prima della decorrenza della pensione con Quota 100.
Come anticipato, però, andare in pensione già all’età di 59 anni è una possibilità per pochi; devono sussistere, infatti, dei requisiti ben precisi dei quali vi parleremo in questa guida dedicata.
Scivolo pensionistico Quota 100: come funziona
Come prima cosa è bene specificare che a 59 anni il lavoratore non andrebbe ufficialmente in pensione: nei tre anni che mancano al raggiungimento dei requisiti per Quota 100, infatti, il lavoratore percepisce un assegno straordinario per il sostegno del reddito.
Questo assegno ordinario viene erogato dai nuovi Fondi di solidarietà bilaterali, i quali sono gestiti da associazioni di impresa e sindacati con il compito di favorire il ricambio generazionale nel mercato del lavoro. È su questo principio, infatti, che si basa lo scivolo pensionistico di Quota 100 ed è per questo che solo in presenza di nuove assunzioni i Fondi di solidarietà possono farsi carico del pensionamento anticipato dei dipendenti in esubero riconoscendo loro l’assegno straordinario nel periodo che manca alla maturazione dei requisiti specifici per accedere a Quota 100.
Quindi il requisito fondamentale per poter accedere a questa misura è la presenza di un accordo tra il dipendente e l’impresa stessa; inoltre, l’azienda dovrebbe prevedere un piano di assunzioni per la sostituzione del personale in uscita. Così come per l’isopensione, comunque, lo scivolo pensionistico di Quota 100 non ha costi per lo Stato poiché è l’azienda a finanziare il Fondo facendosi carico dell’indennità da pagare al dipendente.
È sempre il Fondo di solidarietà - previo il versamento della relativa provvista finanziaria da parte dei datori di lavoro - a provvedere al versamento della contribuzione correlata a periodi utili per il conseguimento di qualunque diritto alla pensione anticipata o di vecchiaia.
Scivolo pensionistico Quota 100: chi ci può accedere
Come anticipato uno dei requisiti necessari per accedere allo scivolo pensionistico introdotto con Quota 100 riguarda la presenza “di accordi collettivi di livello aziendale o territoriale sottoscritti con le organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative a livello nazionale nei quali è stabilito a garanzia dei livelli occupazionali il numero di lavoratori da assumere in sostituzione dei lavoratori che accedono a tale prestazione”.
È importante poi fare un’ulteriore precisazione: così come Quota 100 è una misura sperimentale con una scadenza già determinata (al 31 dicembre 2021), lo stesso vale per lo scivolo pensionistico ad essa collegato. Nel decreto, infatti, si legge che vi possono ricorrere solo quei lavoratori che maturano il diritto a Quota 100 entro il 31 dicembre 2021.
Ad esempio, un lavoratore che compie i 62 anni nel dicembre del 2021 (ed entro quella data raggiungerà i 38 anni di contribuzione) può smettere già oggi di lavorare, all’età di 59 anni e mezzo. Non possono farlo, invece, coloro che sono nati nel 1960, visto che a questi è preclusa anche la possibilità di accesso a Quota 100 (dal momento che compiono i 62 anni solo nel 2022).
infine, il decreto stabilisce che queste disposizioni si applicano solo per coloro che maturano i 38 anni di contribuzione senza ricorrere ad operazioni di riscatto o ricongiunzione.
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