Pensioni, oggi arriva Quota 100 e scatta la nuova rivalutazione degli assegni

Simone Micocci

1 Aprile 2019 - 09:25

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Pensioni, oggi arriva il primo assegno per circa 25mila di coloro che hanno fatto domanda per Quota 100. Scatta anche la nuova rivalutazione delle pensioni.

Pensioni, oggi arriva Quota 100 e scatta la nuova rivalutazione degli assegni

Oggi, lunedì 1° aprile, è un giorno molto importante per coloro che hanno fatto domanda per Quota 100: a circa 25mila di loro, infatti, è stato accreditato, sul proprio conto corrente bancario o postale, il primo assegno di pensione.

Come sa bene chi è pensionato da tempo, infatti, il giorno di paga delle pensioni coincide con il primo giorno bancabile del mese (qui il calendario completo del 2019); già oggi, quindi, vengono accreditate le prime somme per chi in questi mesi ha fatto domanda per Quota 100, ma solamente per coloro che ne hanno maturato i requisiti entro il 31 dicembre 2018.

Il D.L. 4/2019, infatti, prevede una finestra mobile trimestrale per i lavoratori del settore privato, stabilendo che solamente coloro che hanno maturato i 38 anni di contributi e compiuto il 62° anno di età entro l’ultimo giorno del 2018 ricevono l’assegno da aprile 2019.

Gli altri, invece, devono attendere il terzo mese successivo a quello in cui sono stati maturati i requisiti previsti.

Quota 100: quante pensioni sono state pagate oggi

Come anticipato dal Direttore Generale dell’Inps, la dott.ssa Gabriella Di Michele, l’Inps ha liquidato circa 25 mila pensioni con Quota 100 e queste sono in pagamento a partire dal 1° aprile.

Ci sono alcune istanze presentate in questi giorni che però non hanno ottenuto il via libera da parte dell’Inps visto che risultano ancora in lavorazione. Secondo i calcoli della Di Michele, sono altrettante le domande non ancora valutate dall’Inps ma con decorrenza ad aprile: in questo caso, qualora l’Inps dovesse accogliere la domanda per il pensionamento anticipato, l’assegno verrebbe pagato solamente a maggio, ma nel cedolino sarebbero compresi gli arretrati di aprile.

Complessivamente, quindi, sono circa 50.000 le pensioni con Quota 100 con decorrenza ad aprile.

C’è però un altro motivo per cui la giornata di oggi era particolarmente attesa sul fronte pensioni: per la prima volta, infatti, gli assegni dei pensionati di lungo corso sono stati calcolati con i nuovi parametri introdotti dalla Legge di Bilancio per la rivalutazione delle pensioni, con regole meno vantaggiose per coloro che hanno un assegno superiore ai 2.000€.

La nuova rivalutazione delle pensioni al via

Come confermato dall’Inps nella circolare 44/2019, a partire da aprile il cedolino della pensione sarà calcolato tenendo conto delle nuove percentuali per la rivalutazione delle pensioni introdotte dalla Legge di Bilancio 2019.

Il ricalcolo riguarda solamente gli assegni con importo superiore a tre volte il trattamento minimo, ossia con un lordo maggiore di 1.522,26€. Per gli assegni inferiori a questa soglia, infatti, la perequazione è piena, ossia per una percentuale dell’1,1%.

Le pensioni che invece superano questo importo saranno rivalutate in maniera parziale, tenendo conto delle seguenti percentuali:

  • importo superiore a 3 volte, ma inferiore a 4 volte (2.029,68€): 97% del tasso di riferimento, ossia 1,067%;
  • importo superiore a 4 volte ma inferiore a 5 volte (2.537,10€): 77% del tasso di riferimento, ossia allo 0,847%;
  • importo superiore a 5 volte ma inferiore a 6 volte (3.044,52€): 52% del tasso di riferimento, ossia lo 0,572%;
  • importo superiore a 6 volte ma inferiore a 8 volte (4.059,36€): 47% del tasso di riferimento, ossia lo 0,517%;
  • importo superiore a 8 volte ma inferiore a 9 volte (4.566,78€): 45% del tasso di riferimento, ossia lo 0,495% per il 2019;
  • importo superiore a 9 volte il trattamento minimo: 40% del tasso di riferimento, lo 0,44%.

Dimenticate quindi quanto avete preso di pensione nei mesi di gennaio, febbraio e marzo: per il nuovo importo, infatti, si prenderà come riferimento quanto percepito nel 2018 e sarà rivalutato utilizzando le suddette percentuali (di conseguenza la pensione sarà più bassa rispetto a quella accreditata negli ultimi mesi).

Per lo stesso motivo il pensionato dovrà restituire all’Inps quanto accreditato in più nei mesi di gennaio, febbraio e marzo; ciò avverrà sotto forma di trattenute sull’assegno di giugno.

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