Pensioni oggi: Ape Social e precoci, nel 2017 risparmiati 500 milioni. Che fine hanno fatto?

Alessandro Cipolla

11 Dicembre 2017 - 09:32

Pensioni oggi: la Cgil denuncia come, tra Ape Social e precoci, nel 2017 non siano stati utilizzati più di 500 milioni già stanziati. Dove sono finiti questi soldi?

Pensioni oggi: Ape Social e precoci, nel 2017 risparmiati 500 milioni. Che fine hanno fatto?

Pensioni oggi: per la Cgil non tornano i conti in merito all’Ape Social e ai lavoratori precoci, visto che secondo il sindacato dei 650 milioni stanziati complessivamente dal governo per il 2017 ne sarebbero stati spesi meno di 150 milioni.

Anche se l’Ocse parla di pensionati italiani tra i più fortunati al mondo, al giorno d’oggi deve essere erogato ancora un solo assegno relativo all’Ape Social. Per la Cgil poi, i soldi risparmiati quest’anno non sarebbero stati investiti nella legge di Bilancio in favore della riforma delle pensioni.

Pensioni oggi: Ape Social e precoci a metà

Non si placa la contestazione della Cgil in merito alla riforma delle pensioni che, inglobata nella legge di Bilancio 2018, è ormai quasi del tutto delineata visto che al momento sono rimasti da votare soltanto alcuni emendamenti presentati in commissione alla Camera.

Dopo la mobilitazione generale del 2 dicembre, questa volta sono il segretario confederale della Cgil Roberto Ghiselli e il responsabile dell’ufficio Previdenza Pubblica Enzo Cigna a tuonare contro il governo, snocciolando numeri e stime relative all’Ape Social e ai lavoratori precoci per quanto riguardo questo 2017 ormai agli sgoccioli.

La denuncia è precisa e frutto di uno studio da parte del sindacato: su un totale di 650 milioni stanziati per Ape Social e precoci, quest’anno le domande accolte avrebbero gravato per 146 milioni, per un risparmio quindi di 504 milioni.

Nello specifico, per l’Ape Social erano stati predisposti 300 milioni e le domande accolte sono state 18.902 per un costo complessivo di 90 milioni. Il risparmio quindi sarebbe in questo caso di 210 milioni.

Per quanto riguarda l’anticipo pensionistico dedicato ai lavoratori precoci, a fronte dei 350 milioni stanziati ne sono stati messi in conto spesa solo 56 milioni visto che sono stati 12.388 i lavoratori ammessi. Sono rimasti inutilizzati di conseguenza 294 milioni.

Ecco dunque che si arriva alla cifra dei 504 milioni che non sarebbero stati utilizzati per le pensioni in questo 2017. Alla fine infatti meno della metà dei lavoratori stimati hanno potuto usufruire dei vantaggi dell’Ape Social e dei dell’anticipo pensionistico per i lavoratori precoci.

Le pensioni oggi poi parlano anche di forti ritardi nell’inizio del pagamento degli assegni previdenziali, con l’Inps che comunque ha dichiarato di stare facendo il possibile per pagare tutti gli arretrati entro dicembre.

L’affondo della Cgil

Anche se ancora si attendono le cifre ufficiali da parte dell’Inps, è fuori discussione che nel 2017 non siano stati utilizzati gran parte dei 650 milioni stanziati per l’Ape Social e per i lavoratori precoci.

Per la Cgil il problema di fondo è che questo tesoretto nel 2018 non verrà utilizzato in materia previdenziale. Analizzando la legge di Bilancio 2018, il sindacato infatti si è sbilanciato nel dichiarare che per la riforma verrà speso meno di quanto è stato risparmiato quest’anno. Questi soldi quindi con ogni probabilità sono stati dirottati verso altri lidi.

Una riforma delle pensioni in pratica a costo zero, anche se la Camera a giorni dovrebbe dare il via libera ad alcuni emendamenti che dovrebbero andare ad ampliare l’Ape Social, che si spera anche di poter prorogare anche a tutto il 2019.

I correttivi finora ipotizzati dal governo, relativi all’ampliamento di quattro categorie di lavori gravosi, all’intervento sulle donne madri e sui contratti a termine, senza ulteriori misure sarebbero del tutto irrilevanti e determinerebbero anche per il 2018 l’esclusione di tantissimi lavoratori dalle prestazioni.

Una polemica questa tra governo e Cgil che quindi sembrerebbe essere soltanto all’inizio. Anche se alla fine dovessero passare gli emendamenti presentati in favore dell’Ape Social, per il sindacato della Camusso la riforma rimarrebbe comunque insufficiente soprattutto alla luce dei tanti milioni che sarebbero ancora disponibili in quanto non utilizzati in questo travagliato 2017 ormai prossimo ai saluti.

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# CGIL

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