Pensioni, novità “Decreto Cura Italia”: rinvio scadenza contributi per Coronavirus

Antonio Cosenza

16/03/2020

02/12/2022 - 15:05

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Pensioni: per i lavoratori autonomi slittano i termini per il versamento dei contributi previdenziali e assistenziali. Per chi non supera i 4 milioni di euro di fatturato la nuova scadenza è prevista al 31 maggio 2020.

Pensioni, novità “Decreto Cura Italia”: rinvio scadenza contributi per Coronavirus

Pensioni, come era stato anticipato dall’INPS è stato differito il termine per versamenti nei confronti delle pubbliche amministrazioni, originariamente previsto per il 16 marzo.

Il provvedimento non interessa solamente gli adempimenti fiscali, ma anche quelli contributivi; quindi è stata sospesa la scadenza del 16 marzo, con un rinvio al 31 maggio, anche per i lavoratori autonomi che devono versare i contributi per la pensione.

Questo rinvio dei termini, così come molte altre novità (compreso il bonus di 600,00€ per gli autonomi), è contenuto nel decreto economico “Cura Italia” con cui il Governo ha utilizzato tutti i 25 miliardi autorizzati dal Parlamento. Un provvedimento con cui, parola di Giuseppe Conte, saranno attivati “flussi per 350 miliardi di euro”.

Le novità sul fronte pensioni si fermano qui: smentita qualsiasi fake news riguardante una riduzione dell’importo ad aprile, mentre - così come vi abbiamo spiegato in un articolo di approfondimento - non ci saranno perdite di contributi per i lavoratori subordinati che in questo periodo hanno sospeso la loro attività.

Coronavirus e pensioni: congelati i termini per il versamento dei contributi dei lavoratori autonomi

Il provvedimento denominato “Cura Italia” prevede il congelamento di tutti gli adempimenti contributivi (e fiscali) in scadenza nella giornata di lunedì 16 marzo.

L’appuntamento è così rinviato a venerdì 20 marzo, ma non per tutti.

Fanno eccezione a questa nuova scadenza, infatti, le imprese, gli autonomi e i liberi professionisti che hanno ricavi inferiori ai 2 milioni di euro; per questi, infatti, il nuovo appuntamento con il versamento dei contributi previdenziali e all’INAIL (nonché per il pagamento dell’IVA e il saldo delle ritenute) è slittato al 31 maggio. Pagamento che potrà essere effettuato in un’unica soluzione, oppure rateizzato in cinque rate - di pari importo - a partire da maggio 2020.

Coronavirus, slittano le scadenze per il versamento dei contributi: per chi si applica?

In attesa della pubblicazione del testo ufficiale del decreto “Cura Italia”, ecco quanto prevedeva la bozza diffusa questa mattina, in merito ai soggetti per i quali si applica la sospensione dei versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali, nonché dei premi per l’assicurazione obbligatoria:

  • a) associazioni e società sportive, professionistiche e dilettantistiche, nonché soggetti che gestiscono stadi, impianti sportivi, palestre, club e strutture per danza, fitness e culturismo, centri sportivi, piscine e centri natatori;
  • b) soggetti che gestiscono teatri, sale da concerto, sale cinematografiche, ivi compresi i servizi di biglietteria e le attività di supporto alle rappresentazioni artistiche, nonché discoteche, sale da ballo, night-club, sale gioco e biliardi;
  • c) soggetti che gestiscono ricevitorie del lotto, lotterie, scommesse, ivi compresa la gestione di macchine e apparecchi correlati;
  • d) soggetti che organizzano corsi, fiere ed eventi, ivi compresi quelli di carattere artistico, culturale, ludico, sportivo e religioso;
  • e) soggetti che gestiscono attività di ristorazione, gelaterie, pasticcerie, bar e pub;
  • f) soggetti che gestiscono musei, biblioteche, archivi, luoghi e monumenti storici e attrazioni simili, nonché orti botanici, giardini zoologici e riserve naturali;
  • g) soggetti che gestiscono asili nido e servizi di assistenza diurna per minori disabili, servizi educativi per l’infanzia e servizi didattici di primo e secondo grado, scuole di vela, di navigazione, di volo, che rilasciano brevetti o patenti commerciali, scuole di guida professionale per autisti;
  • h) soggetti che svolgono attività di assistenza sociale non residenziale per anziani e disabili;
  • i) aziende termali di cui alla legge 24 ottobre 2000, n. 323, e centri per il benessere fisico;
  • l) soggetti che gestiscono parchi divertimento o parchi tematici;
  • m) soggetti che gestiscono stazioni di autobus, ferroviarie, metropolitane, marittime o aeroportuali;
  • n) soggetti che gestiscono servizi di trasporto passeggeri terrestre, aereo, marittimo fluviale, lacuale e lagunare, ivi compresa la gestione di funicolari, funivie, cabinovie, seggiovie e ski-lift;
  • o) soggetti che gestiscono servizi di noleggio di mezzi di trasporto terrestre, marittimo, fluviale, lacuale e lagunare;
  • p) soggetti che gestiscono servizi di noleggio di attrezzature sportive e ricreative ovvero di strutture e attrezzature per manifestazioni e spettacoli;
  • q) soggetti che svolgono attività di guida e assistenza turistica.

Queste le attività che dovrebbero essere incluse nel decreto, con il Governo che per il momento (ricordiamo che Giuseppe Conte ha spiegato che ci sarà un ulteriore provvedimento nel mese di aprile) ha voluto tutelare le categorie direttamente colpite dalla crisi (come ad esempio trasporti, turismo, ristorazione, cinema e teatri, sport e fiere).

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