Pensioni, niente aumenti ad aprile per queste persone

Simone Micocci

1 Febbraio 2024 - 09:54

Pensioni, ecco chi non riceverà alcun vantaggio dalla riforma Irpef: nessun aumento ad aprile per questi pensionati.

Pensioni, niente aumenti ad aprile per queste persone

Come anticipato, ad aprile è in arrivo un nuovo aumento delle pensioni. Ne ha dato conferma l’Inps, annunciando che neppure a febbraio è stato possibile adeguare l’Irpef alle nuove aliquote fissate dalla legge di Bilancio 2024 e non lo sarà neppure a marzo.

Per la nuova Irpef sulla pensione bisognerà attendere ancora qualche mese, ma contestualmente ci sarà anche il pagamento degli arretrati. Tuttavia, non bisogna pensare che si tratterà di un aumento generalizzato come quello che ogni inizio anno viene riconosciuto per effetto della rivalutazione. Trattandosi di una diretta conseguenza della revisione delle aliquote Irpef, infatti, solamente quei trattamenti il cui importo è sufficientemente elevato da godere dei vantaggi della nuova tassazione riceveranno l’aumento, con i relativi arretrati, nella mensilità di aprile.

Non sarà così, invece, per tutte quelle prestazioni esenti da imposta: non essendo soggette a Irpef, ovviamente non noteranno differenze con l’entrata a regime del nuovo sistema di tassazione.

Pensioni minime, invalidità e assegno sociale, niente aumenti ad aprile

Visto quanto appena detto, non bisogna aspettarsi aumenti nel caso in cui si percepisca un trattamento riconosciuto per invalidità civile, come pure l’assegno sociale: si tratta infatti di due prestazioni che sono esenti da Irpef, sulle quali quindi si applica già il regime fiscale più favorevole possibile.

Discorso differente per chi percepisce una pensione pari o inferiore al minimo fissato dalla legge, pari a 598,61 euro quest’anno ma che per effetto della rivalutazione straordinaria del 2,7% prevista dalla legge di Bilancio 2023 può salire fino a 614,77 euro.

È vero che sulle pensioni si paga l’Irpef, ma bisogna considerare che tutti i trattamenti che si trovano entro la soglia della no tax area, pari a 8.500 euro quest’anno, non versano alcuna imposta visto che quella dovuta viene completamente azzerata dalla detrazione sui redditi da pensione.

Di fatto, non solo le pensioni pari o inferiore al minimo non godranno dell’aumento, ma anche tutte quelle il cui importo non supera i 653,84 euro.

Da che importo della pensione scattano i vantaggi della riforma Irpef

A tal proposito, ricordiamo che la riforma dell’Irpef 2024 - in attesa di quella attesa il prossimo anno - agisce sul secondo scaglione, quello che comprende i redditi superiori a 15 mila e fino a 28 mila euro. È su questo scaglione che viene rivista l’aliquota che scende dal 25% al 23%.

Di conseguenza, neppure per chi prende una pensione inferiore a 15 mila euro l’anno, 1.153,84 euro mensili, sono attesi aumenti sulla pensione, in quanto l’aliquota resta la stessa (23%) e di conseguenza non cambiano le imposte dovute.

Bisogna invece concentrarci su chi supera i 15 mila euro di reddito annuo, per i quali sulla parte che eccede un tale importo si risparmia un 2%. Di fatto, l’aumento è tanto maggiore quanto più ci si allontana dalla soglia: ad esempio, su una pensione annua di 16.000 euro c’è un incremento di appena 20 euro l’anno, mentre su una di 18.000 euro l’aumento è di 60 euro (sempre l’anno).

Di fatto il valore massimo dell’aumento spetta a coloro che hanno una pensione di importo lordo di almeno 28 mila euro, 2.153,.84 euro mensili, per i quali la revisione dell’Irpef comporta un risparmio di 260 euro l’anno, 20 euro mensili. Ma ricordiamo che le aliquote Irpef si applicano non sull’intero importo ma solamente per la parte che riferisce a ogni singolo scaglione: anche le pensioni che superano 28 mila euro quindi godranno del massimo dell’aumento, visto che in ogni caso sulla parte compresa tra i 15 mila e i 28 mila euro si risparmia il 2% di quanto si pagava in precedenza.

Ciò non vale però per coloro che hanno una pensione superiore a 50 mila euro, 3.846,15 euro mensili: per loro la minore Irpef dovuta è annullata da una riduzione delle detrazioni sul reddito da pensione, quindi non ci sono differenze rispetto al passato (né in positivo, né in negativo). Anche questi, quindi, si aggiungono a tutte le altre persone che non devono attendersi un aumento dell’importo il prossimo aprile.

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