Nuovo taglio delle aliquote Irpef nel 2025, diventano due: per quali redditi la convenienza?

Patrizia Del Pidio

30 Gennaio 2024 - 10:20

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La riforma fiscale prosegue la sua strada e si punta a ridurre ancora le aliquote Irpef nel 2025 portandole a due. Per quali redditi ci sarà un taglio delle tasse?

Nuovo taglio delle aliquote Irpef nel 2025, diventano due: per quali redditi la convenienza?

L’obiettivo finale della riforma fiscale del Governo, non è mai stato nascosto, è quello di arrivare all’aliquota unica per tutti in modo graduale. Le intenzioni dell’esecutivo, dopo aver ridotto le aliquote Irpef da quattro a tre nel 2024, è quello di procedere nel taglio anche nel 2025 ponendo una attenzione particolare ai redditi medi.

Nel 2025 lo scopo è quello di passare dalle attuali tre aliquote Irpef a due, con relativi scaglioni di reddito. Il problema principale, come è ovvio, va individuato sul fronte delle coperture. Si spera che i nuovi strumenti messi a punto per rendere il Fisco “collaborativo” servano allo scopo prefissato, ovvero ridurre l’evasione fiscale e aumentare il gettito: in questo modo, assicura il Ministero dell’economia, la riforma potrebbe finanziarsi da sola.

Anche se la riforma prevede per i prossimi anni di riconfermare la riduzione delle aliquote Irpef (che ricordiamo è prevista per il solo 2024), nel 2025 potrebbe arrivare un’ulteriore aggiustata al modello di tassazione che, attualmente, penalizza le classi medie. Il viceministro all’Economia, Maurizio Leo, infatti, ha affermato che l’obiettivo è quello di arrivare a due aliquote.

Cosa accadrà nel 2025 alle tasse?

Il taglio delle aliquote Irpef da quattro a tre è stato finanziato solo per il 2024. Leo conferma che al momento non poteva essere fatto di più con le risorse a disposizione, ma che spera che le politiche messe in campo possano portare, nel 2025, a poter contare su più coperture che permettano di agire in modo più largo.

La collaborazione tra Fisco e contribuente dovrebbe portare a una diminuzione dell’evasione fiscale e il concordato preventivo biennale dovrebbe avere l’effetto di far pagare al contribuente le giuste tasse sui redditi. A questo va aggiunto l’aiuto che dovrebbe venire dalla tassazione internazionale con la global minimum tax e, al tempo stesso, si spera in una crescita del Pil.

L’intervento del 2024 sulle aliquote Irpef si è concentrato sui redditi medio bassi per contrastare gli effetti dell’aumento dell’inflazione, ma l’intenzione per il 2025 è quella di intervenite, risorse permettendo, sui ceti medi.

La riforma 2025 riguarderà chi ha redditi oltre i 50.000 euro

L’intenzione del Governo, in base alle risorse a disposizione, sarebbe quella di intervenire a favore di chi ha un imponibile superiore a 50.000 euro. Leo assicura, in ogni caso, che se dovessero mancare coperture, c’è sempre da riordinare le tax expenditure, che quest’anno ancora non sono state toccate.

L’obiettivo, come detto, è quello di passare il prossimo anno da tre a due aliquote Irpef a beneficio dei ceti medi e questo fa pensare che a essere ritoccata sarà l’aliquota al 43%.

Il Ministero dell’Economi si aspetta un aumento del gettito grazie agli strumenti messi in campo quest’anno, strumenti che, appunto, aumenteranno la base imponibile, di fatto, le entrate nelle casse dello Stato. Se le proiezioni si riveleranno veritiere ci potrebbero essere le risorse per andare avanti con la riduzione delle tasse il cui obiettivo finale, ricordiamo, è la flat tax per tutti entro la fine della legislatura.

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