Pensioni news: perché la Legge di Bilancio 2020 ha deluso tutti (o quasi)

Antonio Cosenza

4 Novembre 2019 - 21:34

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Legge di Bilancio 2020, poche novità per le pensioni: sindacati (e non solo) delusi. Ci sono solo Opzione Donna e l’Ape Sociale, mentre gli aumenti degli assegni sono poco rilevanti.

Pensioni news: perché la Legge di Bilancio 2020 ha deluso tutti (o quasi)

Per le pensioni la Legge di Bilancio 2020 non prevede grandi novità.

Nonostante il testo della manovra finanziaria oggi in esame al Parlamento rappresenti ancora una bozza, è chiaro ormai che quest’anno il Governo ha deciso di concentrarsi su altre priorità, riservando la maggior parte delle risorse al taglio del nucleo fiscale e alla sospensione dell’aumento dell’IVA.

Non per questo, però, lavoratori e pensionati possono essere soddisfatti per quanto fatto dal nuovo Governo M5S-PD sul fronte pensioni: le aspettative delle parti sociali erano ben altre, tant’è che i sindacati si sono dati appuntamento a Roma (a Circo Massimo) per la giornata di sabato 16 novembre, così da chiedere maggiori interventi sul fronte previdenziale.

Ma la Legge di Bilancio 2020 è veramente così deludente in tema di pensioni? Proviamo a fare chiarezza analizzando le motivazioni per cui, secondo i sindacati, con la manovra finanziaria per il prossimo anno si doveva fare di più.

Legge di Bilancio 2020: aumenti irrilevanti degli assegni

Come noto, la manovra finanziaria rivede il meccanismo della rivalutazione delle pensioni introdotto dalla Legge di Bilancio 2019. Nel dettaglio, per gli assegni di importo compreso dai 1.500€ e i 2.000€ (circa), ossia tra le tre e le quattro volte il trattamento minimo, si passerà ad una rivalutazione piena (oggi è del 97%).

Un aumento del 3% che avrà ripercussioni minime sull’assegno. Basti pensare che per il 2020 il tasso per la perequazione dovrebbe essere dello 0,60%; ciò significa che una pensione di importo pari ai 2.000€ godrà di un aumento pari a 12,00€ piuttosto che di 11,64€ (in caso di rivalutazione parziale con i parametri oggi in vigore).

Si tratta di una variazione minima, quasi intangibile per coloro che si trovano in questa fascia di importo. Tant’è che la richiesta - non accolta - dei sindacati era un’altra, ossia rivedere interamente il meccanismo di rivalutazione delle pensioni riducendo le fasce a tre, con percentuali variabili dal 100% al 75% (per coloro che percepiscono un assegno di importo superiore a 5 volte il trattamento minimo, per i quali oggi la perequazione è del 40%).

Legge di Bilancio 2020: destino segnato per Quota 100

È vero che la manovra finanziaria 2020 non cancella Quota 100 (nonostante se ne fosse paventata la possibilità), ma allo stesso tempo è ormai chiaro che il Governo ha già deciso quale sarà il futuro di questa misura. I sindacati avevano chiesto all’Esecutivo una stabilizzazione di Quota 100, così da dare ai lavoratori una strada sicura per il pensionamento anticipato ed eliminare qualsiasi incertezza.

Non sarà così dal momento che il Governo ha deciso di confermare Quota 100 per il 2020 e il 2021, come previsto dal progetto originale, ma di non andare oltre: solo coloro che raggiungeranno i requisiti previsti entro il 31 dicembre del 2021, quindi, potranno andare in pensione alla soglia dei 62 anni di età.

Legge di Bilancio 2020: che fine ha fatto la pensione di garanzia?

Sia il Movimento 5 Stelle che il Partito Democratico avevano promesso l’introduzione di una pensione di garanzia nella manovra finanziaria per il 2020, così da tutelare tutti coloro che in questi anni stanno approcciando per la prima volta al mercato del lavoro e che - viste le difficoltà dello stesso - potrebbero trovare molte difficoltà una volta che dovranno andare in pensione.

Difficoltà date dall’adeguamento dei requisiti per l’accesso alla pensione con le aspettative di vita e dal passaggio dal calcolo retributivo a contributivo per l’assegno previdenziale: una situazione che potrebbe portare molti dei lavoratori di oggi ad andare in pensione ben oltre i 71 anni di età.

Eppure, nonostante le promesse, di pensione di garanzia non si parla (almeno per il momento) nella Legge di Bilancio.

Legge di Bilancio 2020: quali novità per le pensioni?

Tante mancanze, ma ci saranno comunque delle novità nella Legge di Bilancio 2020.

Una di queste riguarda la proroga di Opzione Donna, con la quale l’accesso alla pensione con 35 anni di contributi e con 58 (se dipendenti) e 59 anni di età (se autonomi) viene esteso anche a coloro che maturano i suddetti requisiti entro il 31 dicembre 2019 (oggi il termine è fissato al 31 dicembre dello scorso anno).

La seconda novità consiste nella proroga dell’Ape Sociale, misura che venne introdotta proprio dal Governo Renzi per dare maggior flessibilità in uscita ad alcune categorie di lavoratori.

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