Pensioni, la legge Fornero non si può abolire: l’amara scoperta dell’Inps

Stefano Rizzuti

22 Aprile 2023 - 12:35

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Abolire la legge Fornero è quasi impossibile: ad ammetterlo è anche il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico. Ecco perché un superamento dell’attuale sistema pensionistico è molto complicato.

Pensioni, la legge Fornero non si può abolire: l’amara scoperta dell’Inps

La legge Fornero non si può toccare: una vera riforma delle pensioni è semplicemente impossibile. Non solo perché al momento, stando a quanto scritto nel Def, il governo Meloni non ha le risorse per superare l’attuale sistema pensionistico già nel 2024. Ma anche, e forse soprattutto, perché toccare la legge Fornero metterebbe a rischio i conti pubblici a lungo termine.

Lo dice chiaramente il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico: pochi giorni fa, in un’intervista alla Stampa, ha spiegato come i dati sull’andamento demografico mettano a repentaglio la sostenibilità del sistema pensionistico italiano. Nel giro di 20 anni o poco più l’Italia rischia di arrivare ad avere lo stesso numero di persone in pensione e di nuovi lavoratori. Se il rapporto dovesse diventare di uno a uno, il sistema diventerebbe insostenibile.

Con il nostro andamento demografico riscrivere la riforma Fornero peggiorerebbe ancora il quadro”, ha detto chiaramente il presidente dell’Inps. Secondo il quale non ci sono “le condizioni per abolire o cambiare a fondo la riforma” Fornero. Vediamo perché è necessario avere un diverso rapporto tra lavoratori e pensionati e cosa ha detto Tridico.

Il rapporto tra lavoratori e pensionati

Il tema non è nuovo e Tridico lo aveva già affrontato negli scorsi mesi, quando si era aperto il tavolo tra il governo e le parti sociali sulla riforma del sistema pensionistico. Già allora aveva parlato di un quadro non positivo, andando a guardare da qui al 2029.

Attualmente il rapporto tra lavoratori e pensionati è di 1,4 e nel 2029 scenderebbe a 1,3. Cifra già critica, ma il peggio arriverà dopo: tra il 2040 e il 2050 il rischio, seguendo questo trend demografico, è che si arrivi a un rapporto di uno a uno.

Un fenomeno del genere renderebbe insostenibile il sistema pensionistico: non ci sarebbero abbastanza soldi per pagare gli assegni previdenziali. Proprio per questo motivo Tridico ha sottolineato che il governo deve tenere conto di questi elementi prima di mettere in campo un qualsiasi anticipo pensionistico.

Il rapporto ottimale tra lavoratori e pensionati sarebbe di 1,5. Il che vuol dire che ogni anticipo pensionistico rischia di mettere ancor di più in crisi il sistema. Bisogna lasciare invariata la legge Fornero, secondo il presidente dell’Inps, per evitare il rischio che tra poco più di 20 anni lo Stato non sia più in grado di pagare le pensioni.

Pensioni, i motivi di preoccupazione per il sistema previdenziale

Il motivo principale che preoccupa l’Inps riguarda il calo delle nascite: nel 2022 si è toccato un minimo storico di nuovi nati, scesi sotto i 400mila. E con meno di 400mila nuovi nati oggi, tra 20 anni non ci saranno abbastanza giovani che entreranno nel mercato del lavoro. Un grosso problema, considerando che la popolazione invecchia, l’aspettativa di vita si fa più lunga e aumenta il numero di pensionati.

E allora, come scritto anche nel Def, il debito pubblico italiano può essere sostenibile o con un aumento delle nascite o con l’arrivo di nuovi migranti che lavorino in Italia. Tridico, non a caso, sottolinea che sarebbe importante far accedere nel nostro Paese i lavoratori stranieri per andare a colmare le esigenze del mercato del lavoro.

Pensioni, la legge Fornero non si tocca?

La legge Fornero, quindi, non si tocca? A pensarlo, in effetti, non è solo Tridico, secondo cui non ci sono le condizioni per riformarla. Così come, a suo giudizio, oggi è complicato pensare di introdurre nuove quote - come la quota 41 - per l’anticipo pensionistico.

Difatti anche il Def approvato dallo stesso governo Meloni sottolinea che la legge Fornero non si può toccare. Nonostante siano le stesse forze di maggioranza a promettere da tempo il superamento dell’attuale impianto pensionistico. Nel Documento di economia e finanza si riconosce infatti l’apporto fondamentale avuto dalla riforma del 2011 per la sostenibilità dei conti pubblici. Come a dire che per salvaguardare il sistema si dovrà continuare ad andare in questa direzione: modificare la legge Fornero non sarà per nulla semplice.

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