Pensioni, a gennaio triplo aumento. Ma solo uno sarà nel cedolino

Simone Micocci

1 Dicembre 2025 - 10:09

Pensioni, cosa c’è nel cedolino di gennaio? Solamente uno dei tre aumenti previsti. E il pagamento viene anche ritardato di qualche giorno.

Pensioni, a gennaio triplo aumento. Ma solo uno sarà nel cedolino

Oggi, lunedì 1° dicembre, vengono messe in pagamento le pensioni con tanto di tredicesima, con l’importo netto che è più alto grazie a una tassazione più favorevole (grazie alla sospensione delle addizionali regionali e comunali).

Ma per i pensionati è già il momento di guardare al prossimo cedolino, il primo del 2026, quello in cui verrà caricato il nuovo importo che spetterà per tutto il prossimo anno. Nel cedolino di pensione di gennaio, infatti, figura il nuovo importo conseguente alla rivalutazione, mentre restano maggiori incognite sull’incremento di 20 euro previsto dalla legge di Bilancio, come pure su quello derivato dal taglio dell’Irpef. Queste ultime due misure, infatti, sono conseguenze di quanto previsto dalla manovra di Bilancio, che tuttavia fino a quando non verrà pubblicata in Gazzetta Ufficiale - e ce n’è ancora di strada da fare - non può considerarsi legge.

Come già accaduto negli scorsi anni, quindi, l’Inps attenderà che l’approvazione definitiva della legge di Bilancio, da parte di Senato prima e della Camera poi, per applicare sul cedolino di pensione le novità previste, ragion per cui possiamo affermare con prudente certezza che solo la rivalutazione figura a gennaio. Per l’aumento dell’incremento al milione e per l’applicazione della nuova Irpef, invece, bisognerà attendere almeno febbraio.

Cosa c’è nel cedolino di gennaio (e quando viene pagato)

Come anticipato, a dicembre le addizionali regionali e comunali (queste ultime tanto in saldo quanto in acconto) non vengono applicate, il che contribuisce a rendere più alto l’importo netto della pensione.

Ebbene, vi anticipiamo che a gennaio invece, una parte delle addizionali torna sul cedolino. Da gennaio a novembre, infatti, si applicano solamente le addizionali - tanto regionali quanto comunali - in saldo per l’anno precedente, mentre da marzo ritorna l’acconto delle comunali per l’anno corrente.

Ma c’è un altro aspetto fiscale molto temuto dai pensionati, ed è quello del conguaglio, ossia il ricalcolo a consuntivo delle ritenute erariali relative al 2024 sulla base dell’ammontare complessivo delle sole prestazioni pensionistiche erogate dall’Inps. Nel solo caso in cui le trattenute siano state effettuate in misura inferiore rispetto a quanto dovuto su base annua, l’Inps - agendo da sostituto d’imposta - si occupa del recupero delle differenze. L’eventuale trattenuta avviene tanto a gennaio quanto, se necessario, a febbraio, con il rischio che l’importo della pensione venga persino azzerato. Possono stare più sereni i pensionati il cui importo annuo lordo non supera i 18.000 euro: in questo caso, se il debito individuato è superiore a 100 euro, il debito viene trattenuto a rate con l’ultima in pagamento a novembre.

Concludiamo con l’ultima cattiva notizia e poi andiamo avanti con le buone: a gennaio la pensione arriva in ritardo. La regola, infatti, stabilisce che eccezionalmente a inizio anno la pensione viene pagata non il primo ma il secondo giorno bancabile del mese. Escludendo l’1 gennaio che è festivo, quindi, il primo giorno bancabile sarebbe il 2, mentre il secondo il 3 che tuttavia è sabato. Questo significa che solo chi ha l’accredito della pensione in Posta la prende il 3 gennaio, mentre chi ha optato per la banca dovrà attendere lunedì 5 gennaio.

Perlomeno però, e qui arriva la prima buona notizia, l’importo viene aumentato per effetto della rivalutazione. Proprio in questi giorni è stato ufficializzato il tasso - che noi di Money.it avevamo anticipato - pari all’1,4%: questo significa che su una pensione di 1.000 euro scattano 14 euro (lordi) di aumento, 28 euro per chi ne prende 2.000. Sopra le 4 volte il trattamento minimo, poco più di 2.400 euro lordi, però, la rivalutazione è parziale, al 90% e al 75% del tasso a seconda dell’importo percepito.

A tal proposito, ecco una tabella che sintetizza gli aumenti lordi presenti sul cedolino di gennaio, nuovo importo che ricordiamo verrà applicato per tutte le altre mensilità.

Pensione lorda 2025 Aumento 2026 Nuova pensione lorda 2026
500,00€ 7,00€ 507,00€
700,00€ 9,80€ 709,80€
900,00€ 12,60€ 912,60€
1.100,00€ 15,40€ 1.115,40€
1.300,00€ 18,20€ 1.318,20€
1.500,00€ 21,00€ 1.521,00€
1.700,00€ 23,80€ 1.723,80€
1.900,00€ 26,60€ 1.926,60€
2.100,00€ 29,40€ 2.129,40€
2.300,00€ 32,20€ 2.332,20€
2.500,00€ 34,88€ 2.534,88€
2.700,00€ 37,40€ 2.737,40€
2.900,00€ 39,92€ 2.939,92€
3.100,00€ 42,26€ 3.142,26€
3.300,00€ 44,36€ 3.344,36€
3.500,00€ 46,46€ 3.546,46€
3.700,00€ 48,56€ 3.748,56€
3.900,00€ 50,66€ 3.950,66€
4.000,00€ 51,71€ 4.051,71€

Quali aumenti non ci sono a gennaio

Come anticipato, da gennaio 2026 decorrono altri due aumenti:

  • il primo è quello conseguente al taglio dell’Irpef. In legge di Bilancio 2026, infatti, l’aliquota prevista per il secondo scaglione - quello che comprende redditi tra 28.000 e 50.000 euro - viene portata dal 35% al 33%. Ciò garantirà un aumento fino a un massimo di 440 euro netti sulla pensione annua, come indicato nella seguente tabella:
Pensione annua lorda Pensione mensile lorda Importo tassato con l’aliquota del secondo scaglione Risparmio annuo con aliquota del 33% Risparmio mensile con aliquota del 33%
28.000 2.153,85 0 0,00 0,00
30.000 2.307,69 2.000 40,00 3,08
32.000 2.461,54 4.000 80,00 6,15
34.000 2.615,38 6.000 120,00 9,23
36.000 2.769,23 8.000 160,00 12,31
38.000 2.923,08 10.000 200,00 15,38
40.000 3.076,92 12.000 240,00 18,46
42.000 3.230,77 14.000 280,00 21,54
44.000 3.384,62 16.000 320,00 24,62
46.000 3.538,46 18.000 360,00 27,69
48.000 3.692,31 20.000 400,00 30,77
50.000 3.846,15 22.000 440,00 33,85
  • il secondo, invece, riguarda l’incremento al milione, la maggiorazione sociale spettante a coloro che percepiscono un importo inferiore al trattamento minimo, pari a circa 611 euro, e hanno compiuto i 70 anni di età (limite che può essere abbassato di 1 anno ogni 5 anni di contribuzione). Per merito della legge di Bilancio 2026, infatti, questa è stata portata da 135 a circa 155 euro, facendo sì che l’importo percepito possa arrivare fino a 770 euro circa, il che vale anche per chi prende l’Assegno sociale o la pensione di invalidità civile.

Ebbene, come detto all’inizio di questo articolo è molto difficile che queste due maggiorazioni possano essere nel cedolino di gennaio, elaborato dall’Inps già a dicembre quando la legge di Bilancio 2026 sarà ancora in corso di approvazione. Pertanto, è molto più probabile che questo doppio aumento figuri a febbraio, quando nel frattempo verranno erogati anche gli arretrati per la mensilità precedente.

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