Pensioni, ufficiali (o quasi) i nuovi importi. Money.it può anticipare la misura del tasso di rivalutazione che verrà applicato da gennaio 2026.
Money.it può svelare in anteprima quale sarà il tasso di rivalutazione che verrà applicato da inizio gennaio 2026 sulle pensioni, come pure sugli importi di alcune misure assistenziali - vedi la pensione di invalidità civile e l’Assegno sociale - e di bonus famiglia come l’Assegno unico.
La percentuale, che verrà ufficializzata dall’Inps nei prossimi giorni, è pari all’1,4%, quindi leggermente più bassa rispetto a quella che era stata inizialmente prevista dal governo Meloni (stimata nell’1,6% nel Documento programmatico).
Adesso che conosciamo il tasso di rivalutazione - e sappiamo che il meccanismo utilizzato è quello ordinario a tre scaglioni - possiamo anticipare tutti i nuovi importi delle pensioni, con aumenti che ricordiamo variano in base a qual è l’importo percepito. A tal proposito, ecco le tabelle utili per avere un’idea di quale sarà l’importo - lordo - che da gennaio 2026 si aggiungerà alla propria pensione.
Di quanto aumentano le pensioni da gennaio 2026
Il tasso provvisorio di perequazione per il 2026 è pari all’1,4%. Si tratta di un dato che Money.it può anticipare in esclusiva: nelle ultime ore abbiamo avuto conferma che l’Inps sta predisponendo i calcoli proprio su questa percentuale, in attesa della comunicazione ufficiale del Ministero dell’Economia.
Come sempre, però, l’aumento non sarà uguale per tutti. La rivalutazione non si applica in misura piena su qualunque importo, ma segue il criterio a scaglioni previsto dalla legge, agganciato al valore del trattamento minimo.
Per il 2026 la perequazione si calcola così:
- 1,4% pieno solo sulla quota di pensione fino a 4 volte il trattamento minimo 2025, cioè fino a 2.413,60 euro lordi mensili.
- Sulla parte tra 4 e 5 volte il minimo (2.413,60 - 3.017 euro) l’aumento scende al 90% dell’indice, quindi 1,26%.
- Sulla parte che supera 5 volte il minimo (oltre 3.017 euro) la rivalutazione è pari al 75% dell’indice, cioè 1,05%.
Quindi, chi percepisce una pensione medio-bassa avrà l’incremento pieno dell’1,4%, mentre per gli assegni più elevati la percentuale effettiva si riduce man mano che si sale di importo.
A tal proposito, ecco una tabella che anticipa gli importi delle pensioni a seconda di qual è l’importo lordo percepito nel 2025.
| Pensione lorda 2025 | Aumento 2026 | Nuova pensione lorda 2026 |
|---|---|---|
| 500,00€ | 7,00€ | 507,00€ |
| 700,00€ | 9,80€ | 709,80€ |
| 900,00€ | 12,60€ | 912,60€ |
| 1.100,00€ | 15,40€ | 1.115,40€ |
| 1.300,00€ | 18,20€ | 1.318,20€ |
| 1.500,00€ | 21,00€ | 1.521,00€ |
| 1.700,00€ | 23,80€ | 1.723,80€ |
| 1.900,00€ | 26,60€ | 1.926,60€ |
| 2.100,00€ | 29,40€ | 2.129,40€ |
| 2.300,00€ | 32,20€ | 2.332,20€ |
| 2.500,00€ | 34,88€ | 2.534,88€ |
| 2.700,00€ | 37,40€ | 2.737,40€ |
| 2.900,00€ | 39,92€ | 2.939,92€ |
| 3.100,00€ | 42,26€ | 3.142,26€ |
| 3.300,00€ | 44,36€ | 3.344,36€ |
| 3.500,00€ | 46,46€ | 3.546,46€ |
| 3.700,00€ | 48,56€ | 3.748,56€ |
| 3.900,00€ | 50,66€ | 3.950,66€ |
| 4.000,00€ | 51,71€ | 4.051,71€ |
I nuovi importi per pensione minima, di invalidità e Assegno sociale
Con la rivalutazione dell’1,4% anche le prestazioni più basse verranno adeguate dal primo gennaio 2026.
La pensione minima, oggi pari a 603,40 euro (7.844,20 euro l’anno), salirà a circa 611,85 euro mensili grazie all’applicazione dell’indice pieno. Lo stesso meccanismo interessa l’Assegno sociale, il cui importo attuale di 538,68 euro verrà adeguato a circa 546,22 euro, e la pensione di invalidità civile che passerà dagli attuali 333,33 euro a circa 337,99 euro.
Accanto alla rivalutazione scatterà anche l’aumento dell’incremento al milione, che nel 2026 sarà potenziato. All’importo aggiornato della pensione minima si aggiungeranno infatti 136,44 euro più ulteriori 20 euro introdotti dalla nuova legge di Bilancio. Questo porterà il valore complessivo dell’incremento a 156,44 euro, che sommati ai nuovi 611,85 euro della pensione minima faranno raggiungere una prestazione mensile di circa 768,30 euro.
Potranno beneficiarne i pensionati che hanno compiuto 70 anni, con possibilità di riduzione del limite anagrafico di un anno ogni cinque di contributi, fino a un minimo di 65 anni. Lo stesso incremento è riconosciuto anche agli invalidi civili totali maggiorenni e ai 70enni titolari di Assegno sociale, consentendo anche a queste categorie di ottenere un importo mensile che si avvicina alla soglia dei 770 euro.
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