Pensioni, cedolino Inps di dicembre più ricco. Ecco quali voci contribuiscono agli aumenti.
Nei prossimi giorni nell’area personale Inps sarà disponibile il cedolino di pensione di dicembre 2025, tra i più attesi dai pensionati visto che sarà molto più ricco rispetto ai mesi precedenti. La ragione principale sta nel pagamento della tredicesima che raddoppia, o quasi, l’importo atteso, ma ci sono anche altri motivi come ad esempio una tassazione meno severa e il pagamento, per chi ne soddisfa i requisiti, del relativo bonus di fine anno.
Cedolino che ricordiamo viene pagato per tutti lunedì 1 dicembre, primo giorno bancabile del mese, con i pensionati che così godranno dell’importo maggiorato in tempo per sostenere tutte le spese necessarie in vista delle mensilità natalizie.
A tal proposito, nell’attesa che il cedolino di pensione venga pubblicato nell’area personale Inps, ecco un’informativa su tutte le voci che è possibile trovare sul cedolino di pensione. Una guida utile per evitare che possano esserci sorprese, nonché per capire qual è la ragione per cui questo mese l’importo - anche escludendo la tredicesima - è più alto rispetto ai mesi scorsi.
Il rateo di dicembre della pensione
La prima voce che ovviamente figura sul cedolino è quella del rateo di dicembre, ossia dell’importo stesso di pensione. L’importo lordo - salvo casi particolari ovviamente - è lo stesso rispetto a quello dei mesi precedenti, ma i più attenti noteranno che c’è una differenza nel netto.
Questo perché, come confermano Inps e Agenzia delle Entrate, sul rateo di pensione di dicembre non vengono applicate le trattenute relative alle addizionali regionali e comunali, le quali vengono recuperate in 11 rate, da gennaio a novembre dell’anno a cui riferiscono.
Ci sono meno tasse, quindi, da pagare sulla pensione di dicembre, il che contribuisce a incrementare un importo che già per merito della tredicesima è molto più alto del solito.
La tredicesima
Ed eccoci arrivati alla tredicesima appunto, la gratifica di fine anno. Un emolumento che equivale a 1/12 della pensione per ogni mese in cui se ne risulta titolari: ecco perché per i pensionati di lungo corso, ossia per chi la percepisce da almeno 12 mesi, la tredicesima lorda equivale all’importo della pensione lorda.
Diverso il caso per chi invece è diventato pensionato nel corso del 2025: per loro la tredicesima è calcolata considerando solamente le mensilità in cui è stata percepita la pensione.
Ma è sul piano fiscale che bisogna soffermarci. Perché a differenza del rateo di dicembre, la tredicesima gode di una tassazione più severa. E non per l’applicazione delle addizionali, che non ci sono, bensì per il fatto che l’Irpef è calcolata per intero, ossia senza togliere le relative detrazioni.
È per questo motivo che anche a parità di lordo la tredicesima netta è più bassa rispetto alla pensione netta di dicembre.
Il bonus tredicesima
Insieme alla tredicesima alcuni pensionati, ossia coloro che soddisfano determinati requisiti economici, beneficiano anche di un altro bonus. Conosciuto anche come bonus tredicesima, si tratta di un emolumento del valore di 154,94 euro che spetta a coloro che hanno un reddito personale che non supera 7.844,20 euro (ossia il valore del trattamento minimo di pensione). Nel caso di chi sta sopra questa soglia ma sotto i 7.999,14 euro, il bonus spetta ma in misura parziale.
La quattordicesima
E ancora, è bene ricordare che chi è andato in pensione nel corso del 2025, più precisamente dopo agosto, come pure chi successivamente a questa data ha compiuto i 64 anni di età, a dicembre riceve anche la parte di quattordicesima maturata nel corso dell’anno.
La regola è la stessa di quella della tredicesima: spetta 1/12 dell’importo fissato dalla normativa (qui puoi consultare le tabelle) per ogni mese in cui se ne soddisfano i requisiti. Al massimo, quindi, spetterà una quattordicesima di 327 euro.
Ci sono ancora i conguagli del 730?
Come spiega l’Inps, infine, a dicembre possono esserci ancora delle operazioni di “abbinamento delle risultanze contabili” di cui ai modelli 730 rettificativi o integrativi per quei contribuenti che hanno indicato l’Inps come sostituto d’imposta e nel caso i relativi flussi siano arrivati a Inps e Agenzia delle Entrate nel rispetto delle tempistiche.
Dipende quindi se nei mesi scorsi è stato inviato o meno un 730/2025 integrativo, o comunque se sia stata fatta una correzione al precedente modello. In tal caso la regola è la stessa di quella prevista per il conguaglio da dichiarazione dei redditi: sulla pensione di dicembre, quindi, può spettare un rimborso dell’importo a credito, oppure una trattenuta in caso di conguaglio a debito.
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