Entra in vigore il nuovo accordo tra Italia e Albania su pensioni e contributi. Ecco le novità più importanti.
La partnership tra Italia e Albania si rafforza sempre di più, includendo adesso anche l’accordo su pensioni e contributi. L’accordo bilaterale firmato a Roma il 6 febbraio 2024 e ratificato con la legge n. 29/2025 è entrato in vigore l’1 luglio sancendo la collaborazione tra gli Stati per la tutela della popolazione.
Una svolta storica in tema pensionistico, indispensabile alla luce della lunga storia di scambi tra Roma e Tirana.
In Italia vivono stabilmente quasi 400mila cittadini albanesi (389.346 secondo i dati 2023 del ministero del Lavoro) contribuendo alla crescita economica e sociale del Paese. In parallelo, la comunità italiana nel Paese delle Aquile è in continua espansione, con quasi 2.000 residenti stabili e migliaia di imprenditori e studenti che alimentano gli scambi temporanei.
Lavoratori che oggi possono essere tutelati da un preciso accordo pensionistico, basato sulla portabilità dei contributi versati nell’uno e nell’altro Stato, non lasciando che il proprio lavoro venga vanificato. Ciò, tuttavia, sarà possibile soltanto in alcune circostanze.
Cosa prevede l’accordo tra Italia e Albania sulle pensioni
L’accordo tra Italia e Albania sulle pensioni mira a tutelare migliaia di cittadini, che a causa dei propri trasferimenti rischiano di essere penalizzati dal sistema previdenziale. A beneficiare delle nuove misure saranno principalmente i cittadini albanesi residenti in Italia e gli italiani che hanno lavorato in Albania, ma non solo.
La cooperazione previdenziale si rivolge in generale a tutte le persone che sono o sono state soggette alla legislazione di entrambi gli Stati, indipendentemente dalla cittadinanza e ai loro familiari e superstiti, come pure ai rifugiati e agli apolidi e ai loro familiari e superstiti. L’accordo riguarda tutti i trattamenti contributivi, quindi prendendo in riferimento la legislazione italiana:
- assicurazione generale obbligatoria per l’invalidità,
- vecchiaia e i superstiti dei lavoratori dipendenti;
- gestioni speciali dell’assicurazione generale obbligatoria per i lavoratori autonomi (artigiani, commercianti e coltivatori diretti)
- gestione separata dell’assicurazione generale obbligatoria;
- regimi sostitutivi ed esclusivi dell’assicurazione generale obbligatoria;
- assicurazione contro la disoccupazione involontaria;
- assicurazione per l’indennità di malattia (incluse tubercolosi e maternità).
Gli elementi chiave dell’accordo sono i seguenti:
- Totalizzazione contributiva per raggiungere i requisiti necessari a ottenere i trattamenti di sicurezza sociale e/o a perfezionarli.
- Territorialità contributiva: gli autonomi e le aziende che distaccano dipendenti in Albania possono mantenere la contribuzione italiana per massimo 2 anni, mentre i diplomatici possono scegliere il Paese di provenienza entro 3 mesi dall’entrata in vigore o dall’inizio attività.
- Scambio di informazioni e dati tra i Paesi.
Somma dei contributi pensionistici
I lavoratori che non raggiungono il requisito autonomo per la pensione potranno chiedere la totalizzazione dei periodi di lavoro e contribuzione svolti in entrambi i Paesi, in periodi non contrapposti.
La somma è finalizzata al raggiungimento dei requisiti minimi, ma l’erogazione del trattamento avviene in modalità separata. L’Inps eroga il pagamento relativo alla contribuzione versata in Italia, mentre l’Issh (l’Istituto di sicurezza sociale albanese) si occupa della quota relativa agli anni lavorati in Albania. In ogni caso, la domanda deve essere presentata all’ente competente in base alla propria residenza, attraverso gli appositi modelli bilingue.
I lavoratori devono in ogni caso avere almeno 52 settimane di contribuzione. Per i periodi inferiori all’anno che non consentono di ottenere il diritto autonomo alla pensione è inoltre previsto che vengano utilizzati dall’altro Stato per perfezionare il trattamento. A tal proposito, è bene sapere che le pensioni integrate al minimo sono concesse ai beneficiari residenti nello Stato che eroga l’integrazione. Per quanto riguarda le pensioni in regime speciale, inoltre, è possibile ottenere la totalizzazione soltanto tra regimi analoghi nei due Paesi.
Disoccupazione, malattia e maternità
Per la disoccupazione in Italia, è possibile totalizzare i periodi assicurativi italiani e quelli albanesi, per chi ha almeno 6 mesi di contribuzione italiana. In ogni caso, l’indennità Naspi può essere riconosciuta anche soltanto sulla base dei contributi versati in Italia.
Per quanto riguarda le prestazioni per malattia, inclusa tubercolosi e maternità, le contribuzioni in Italia e Albania vengono sommate per il raggiungimento dei requisiti ma è lo Stato dove il lavoratore è assicurato a farsi carico della prestazione.
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