Pensioni, ecco il cedolino di giugno e la verità sugli aumenti

Simone Micocci

27 Maggio 2024 - 09:34

Pensioni, tutto pronto per il pagamento di giugno. Cedolino online, l’Inps pubblica una guida per fare chiarezza su aumenti e trattenute.

Pensioni, ecco il cedolino di giugno e la verità sugli aumenti

Sul sito dell’Inps è disponibile il cedolino della pensione di giugno con tutte le informazioni relative alle voci che incidono sull’importo lordo e netto. Contestualmente, l’Istituto ha pubblicato una guida per fare chiarezza su cosa c’è nel cedolino di giugno, smentendo tutti coloro che da settimane annunciano un nuovo aumento sui trattamenti previdenziali.

Come più volte spiegato da noi di Money.it, e adesso ribadito dall’Inps, con il prossimo pagamento delle pensioni non è atteso alcun incremento in quanto le procedure per riconoscere ai pensionati quanto derivato dall’indicizzazione (il meccanismo con cui i trattamenti previdenziali vengono adeguati al costo della vita) e dalla nuova Irpef sono già state completate nei mesi scorsi, compreso il pagamento degli arretrati.

Il cedolino di giugno, nell’attesa di quello di luglio dove invece verrà pagata la quattordicesima, presenta quindi solamente le voci che possono comportare una riduzione dell’importo netto rispetto al lordo. Nessuna novità neppure su questo fronte: non bisogna quindi aspettarsi più tasse da versare sulla pensione rispetto al mese scorso.

Cosa c’è nel cedolino di pensione in pagamento a giugno

Il cedolino della pensione di giugno è consultabile, per chi lo volesse, dall’area personale Inps, nell’omonima sezione. Ovviamente bisogna essere in possesso delle credenziali di accesso per farlo, ossia lo Spid, la Carta d’identità elettronica (compresa di Pin) o la Carta nazionale dei servizi.

Leggendo il cedolino vi renderete conto che non ci sono aumenti. Le uniche voci di cui tenere in considerazione sono:

  • conguaglio di fine anno. L’Inps ricorda che a inizio 2023 sulla pensione erogata nello stesso anno è stato effettuato un ricalcolo a consuntivo delle ritenute erariali applicate nel corso dello stesso periodo di imposta, sulla base dell’ammontare complessivo delle sole prestazioni pensionistiche erogate dall’Inps. Irpef, addizionali regionali e comunali a saldo sono state così ricalcolate e laddove ne fosse risultato un debito allora l’Inps ha provveduto al recupero degli importi non versati. Solitamente, il debito è stato trattenuto sulle rate di pensione di gennaio e febbraio 2024, anche fino a capienza totale dell’importo del rateo pensionistico in pagamento. Il rischio, quindi, è di essersi ritrovati una pensione pari a zero. E laddove non fosse bastato, l’Inps ha proseguito nei mesi successivi, fino a estinzione del debito. A oggi, comunque, non dovrebbero esserci importi non ancora recuperati. Diverso il caso di quei pensionati con importo annuo complessivo dei trattamenti fino a 18.000 euro nei confronti dei quali è stato rilevato un debito superiore a 100 euro. A questi il recupero è avvenuto con modalità differenti, rateizzandolo fino alla mensilità di novembre. C’è quindi la possibilità di trovarsi una trattenuta anche sulla pensione di giugno.
  • Irpef: per le sole prestazioni fiscalmente imponibili (di cui non fanno parte le pensioni con importo annuo inferiore a 8.500 euro, come pure l’Assegno sociale o i trattamenti per invalidità civile) si applica la ritenuta Irpef mensile (che ricordiamo avviene con scaglione del 23% per i primi 28 mila euro, del 35% per quelli compresi tra 28 mila e 50 mila e 43% per la parte ancora superiore, il tutto al netto delle detrazioni) più le addizionali regionali e comunali relative al 2023 (che vengono recuperate in 11 rate, da gennaio a novembre dell’anno successivo a quello a cui riferiscono) e le addizionali comunali in acconto per il 2024 (recuperate in 9 rate, da marzo a novembre).

Quando viene pagata

A questo punto manca solo il pagamento del cedolino che avverrà, ma solo per alcuni pensionati, già questa settimana. Nel dettaglio, sabato 1 giugno la ricevono tutti coloro che hanno l’accredito su conto corrente postale. Allo stesso tempo avrà inizio il ritiro in contanti presso gli uffici che dovrebbe seguire (con possibili variazioni nei vari uffici territoriali) il seguente calendario:

  • sabato 1 giugno 2024 (solo mattina): cognomi con iniziali dalla A alla C;
  • lunedì 3 giugno 2024: cognomi con iniziali D o K;
  • martedì 4 giugno 2024: cognomi con iniziali dalla L alla P;
  • mercoledì 5 giugno 2024: cognomi con iniziali dalla Q alla Z.

Viene invece pagata lunedì 3 giugno (dal momento che il sabato non è considerato bancabile) la pensione di chi ha preferito l’accredito su conto corrente bancario.

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